RIFLESSIONI DI UN UOMO AFFRANTO

DINNANZI AD UN DIO STANCO

di Clown

 

Mi accorsi fin da subito che nulla sarebbe stato facile.

Mi accorsi fin da subito che ero io quello che non andava.

Mi accorsi fin da  subito che in me non c'era un accento simile agli altri.

Eppure mi accorsi fin da subito che nulla avrei potuto fare per uccidere quel mio IO insano e solitario che era stato e per sempre, ahimè, sarebbe stato.

 

Mi beffo di me, mi compatisco, mi umilio, mi odio, mi ignoro... CI SONO.

Qualunque cosa faccio, qualunque cambiamento tento per rendermi  un attimino più vicino agli altri, mi rendo conto che mi porta solo ad allontanarmi anni luce dagli altri e dalla tanto attesa felicità.

 

Dovrei capirmi ma per ora riesco solo a compatirmi.

Mi illudo ancora che tutto prima o poi cambierà.

Ho sempre fatto così e ho sempre sbattuto la testa contro a un muro immenso e invalicabile lì, davanti a me, che vedo e non so schivare.

 

Sento due forze dentro di me. L'una è dolce e mi spinge a sperare, a non mollare. Sembra quasi che mi dica: "Non ti fermare, tutto sta per migliorare".

L'altre è rude, forte, meschina, realista e mi mostra ciò che ero, ciò che sono e ciò che per sempre, ahimè, sarò.

 

Tanti valori, credi, speranze, desideri sono ormai solo fumo e cenere che vedo e sento e odio e vorrei riunire, lì innanzi a me. Ma non posso. La cenere e il fumo non saranno mai più forma. 

E allora tento di allontanarli per sempre da me. Ma non posso. Il fumo è ormai macchia indelebile dentro ai miei polmoni, saturi di tanti dolori, ricordi amari e dolci stretti in una tetra morsa: la vita.

 

Ed alzo gli occhi lì sul cielo non c'è azzurro e non c'è cielo. 

Solo nubi e silenzi, paure e rancori. 

E so che mai la mia pelle sarà sfiorata da un raggio di sole.

E darei tutto per quell' istante di sole.

E darei tutto per un'estate d'amore.

 

Ma amore, dove sei? Perché non ci sei, stella di questa mia notte?

Ti ho sognato anche stavolta. Sembra strano ma eri ancora più bella.

Un istante, uno sguardo, un bacio, il silenzio, l'eterno.

Ma l'eterno è già finito... in un fugace attimo.

 

Poi il freddo della notte mi ha destato.

E non eri lì a scaldarmi

E non eri lì a guardarmi.

E non eri lì a consolarmi con la melodia del tuo amore

 

E prego Dio che tu stia bene.

E prego Dio che tu venga, che un giorno ci sarai ma so già che se davvero c'è  qualcuno lì su nel cielo, si è già dimenticato di me  e mi ha lasciato qui in un triste cerchio che va e di cui io sono nulla e nulla vorrei restare se lei fosse con me.

 

Ma se davvero tu ci sei, perché hai fatto un vita così sbagliata, così schifosa?

Perché ignori chi sono?

Perché non senti le dolci gocce di rugiada sulle mie guance?

 

E mentre scrivo questo foglio, che presto o tardi fuoco e acqua, vento e tempo stupreranno, odo il ticchettio troppo perfetto del mio orologio.

Lo fermo .... lui riparte.

Lo rifermo... lui riparte.

Provo ancora... ma lui riparte, instancabile.

 

Il tempo non mi aspetta. E presto sarò anch' io cenere e fumo. E in un sorriso beffardo e meschino, in silenzio me ne andrò.

In silenzio perché 

... il silenzio è la mia forza ...

... il silenzio è il mio coraggio ...

... il silenzio è la mia scelta ...

... il silenzio è la mia chance.

 

In silenzio perché in silenzio sono nato.

Oh, fossi nato altrove sarebbe stato meglio;

fossi nato in altro tempo sarebbe stato meglio;

fossi nato un altro sarebbe stato meglio;

fosse nato un altro sarebbe stato meglio.

 

Il silenzio mi rimane e  una speranza: che tu ci sia  veramente.

Che tu non sia solo un desiderio ma corpo, spirito, vento e amore....

...che tu sia l' immenso,

speranza,

forza,

pace con me stesso.

 

E continuo a pregare nel freddo della notte perché tu non mi dia 

solo una notte per soffrire ma una notte per gioire,

perché tu mi dia un'estate d'amore, un istante d'amore, un istante di ardore,

un istante di passione, un istante di coraggio, un istante di follia.