ZERBINO E PEPERONCINO
di Enrico Mattioli
Lo zerbino
dei Malacosta, di colore marrone, ha una M bordò al centro che in realtà è
una W rovesciata. Se il tappeto è in disordine, si deduce l'umore del vecchio
Alvaro quando rientra e si pulisce le scarpe.
Donna
Matilde sta spazzando la cucina. Le sedie sono sopra il tavolo. In sottofondo,
il notiziario radiofonico. Fuori piove.
Alvaro
siede in salotto, sulla poltrona appena sotto la foto dei tre nipotini.
Laborioso, sbuccia i fagioli.
Dalla
cucina, con tono di rimprovero, la moglie lo coglie. - Ti sei accorto che è
finito l'olio?
- Se ne ho
prese tre bottiglie la scorsa settimana ...
- Sei
sicuro?
- Sono sì,
sicuro! Tu piuttosto: dove le hai messe?
Si sposta
verso la cucina. - Non vedi che le tieni in mano? - le dice.
- Le ho
trovate adesso! - Gli risponde. Lui scuote la testa, lei prende il soprabito.
- Vado al
mercato: è finita la frutta - replica seccata.
- Allora
vado io. Tu è meglio che ti riguardi.
Matilde è
sorpresa. - Sai scegliere le arance?
- Beh!
- Vai
dalla signora Valeria, che è tanto brava. Ha il banco in fondo, dopo quello del
vecchio Marcello.
- In fondo
dove? - Urla Alvaro.
- Dopo il
banco del vecchio Marcello ...
- Marcello
si è spostato: adesso è proprio all'entrata.
- Appunto:
in fondo dall'inizio ...
Alvaro con
gesto lento, prende il cappello e l'ombrello. Matilde si raccomanda. - E non
prendere tutto quel peperoncino! - Poi pensa tra sé ... da quando il dottore
gli ha impedito di fumare, è peggiorato. Che il fumo rinvigorisca le cervella?
Alvaro
apre e accompagna delicato la porta. Nello stesso momento la signora Tabacci dal
terzo piano, esce sbattendo la blindata; il riverbero scuote la ringhiera delle
scale.
-
Buongiorno sig. Alvaro.
- Signora
Tabacci, lei è sempre in forma ...
- Le scale
sono una bella ginnastica per il cuore.
- Devo
dirlo a mia moglie. Palpitazioni, aritmia ...
-
Poverina. Deve andarci cauta allora ...
- E perché?
Visto mai un colpo secco!
- Lei è
il solito mattacchione ...
- Signora
mia, io sono una vittima!
- Di nuovo
al mercato?
- Vado a
prendere la frutta. Vitamine ci vogliono ...
- Ma cosa
ci fa con tutti quei peperoncini?
- Se un
giorno ci vediamo per un caffè, glielo dico!
- Che
paravento ... lascio a lei la delega per la riunione di domani? Io sono sempre
di corsa ...
- Ci
mancherebbe. Lo faccio con piacere, io ...
-
Arrivederci sig. Malacosta, devo andare.
Arriva
davanti la guardiola. Il portiere è immerso nella lettura dei quotidiani
sportivi e non s'accorge nemmeno che la bella signora lo saluti. Alvaro lo fissa
ed urla. - Ah! Quindici anni di meno!
Il
portiere ha un sussulto, poi lo guarda e lo manda al diavolo. - Ma va là,
mister peperoncino ...
Alvaro si
ferma davanti alla cassetta della posta. Cerca la chiave; si guarda intorno e
apre furtivo il portello. Estrae un pacchetto di sigarette ed esce. Saluta gli
altri pensionati sotto il portone.
- Ciao,
vecchi rimbambiti!
- Hey
Alvaro ... è l'ora del peperoncino?
Il vecchio
Malacosta ridacchia soddisfatto ed accende una sigaretta.
A casa
Matilde pulisce le orate e le spigole. Ciccia, la gatta, fissa gli scarti e gli
strofina tra le gambe. Matilde, distratta dal vago ronzare, pensa: elicotteri!
Forse stanno cercando qualcuno o è accaduto qualcosa Quel rimbambito è uscito
adesso, non può averne combinata un'altra delle sue ...
Regala la
testa della spigola alla gatta, ma continua a sentire il rumore dall'alto, la
stessa sensazione di cinquant'anni prima, quando un bombardamento distrusse la
casa dei suoi.
Mette il
prezzemolo e l'aglio, un pizzico di peperoncino dentro le orate; spruzza un
goccio di limone e un cucchiaio d'olio. Sistema il tutto e accende il forno.
Esce in
balcone a leggere il giornale e non ci riesce. Ciccia è ai suoi piedi. Matilde
guarda i comignoli del palazzo di fronte e più in alto, per vedere l'elicottero
del quale continua a sentire il rumore.
E'
distolta dal grill. Mezz'ora e il pesce è bell'e cotto. Ciccia gli ronza
intorno e con la zampa si lucida il pelo tigrato grigio.
Alvaro sta
tornando. Entra nel portone e ripone il pacchetto di sigarette nella cassetta
della posta. Pianta la cicca che tiene tra le labbra nel vaso davanti la
guardiola. Dalla sporta estrae un peperoncino: lo strofina sul cappotto e
comincia a masticarlo. Chiama l'ascensore, che non ha certo un rumore
silenzioso.
Matilde
sente che il marito sta tornando e si avvicina all'ingresso.
Alvaro
gira la chiave e apre. Trova la moglie che lo aspetta a mani conserte. Matilde
gli prende la sporta e controlla la spesa, continuando a borbottare.
Cosa ci
farà con tutto questo peperoncino ... vecchio rimbambito ...
Fuori, lo
zerbino è in ordine perfetto. Ciccia si accomoda sul quel tappeto, col ronfare
tipico di un elicottero in volo.