RACCONTO
di
Anna 3000
E’ la storia,certamente mai avvenuta, della mente di una giovane donna.
Nel suo avido pensiero tutto includeva e nulla escludeva di considerare.
Ciò che creava sensazione , emozione, ragionamento , sogno e illusione ,veniva accettato e scrupolosamente incamerato.
Tutto messo lì ,nella sua mente, con il proposito poi di godere di quel che considerava.
Se aveva provato un piacere guardando il cielo , questa emozione veniva conservata con il proposito di goderne maggiormente,poi, quando ne avrebbe avuto il tempo.
Ma il tempo, come poteva esistere?
Volendo prendere tutto senza tralasciare niente , nascevano ovviamente dei contrasti.
Se vuoi godere pienamente della gente , non puoi godere di una vita di solitudine; se vuoi godere sempre la natura , dovresti lasciar perdere il progresso;se vuoi godere di essere moglie e madre, non puoi restare nubile in un tempo…!
E intanto coltivava i suoi pensieri ed altri ancora ne aggiungeva al gruppo.
Una confusione enorme in questa mente si creava e, stordita e imbambolata, conduceva la sua vita di cui poco sapeva , impegnata a scegliere il sogno di cui un dì sognare.
Non ascoltava musica , voleva parlare…; non parlava , voleva pensare …, ma non pensava , voleva leggere…, ma no …., voleva andare!
Una battaglia …., la sua mente esasperata : “un attimo di pace “ …., le pregava!!!!
Ma il turbine continuava , accelerava : cultura, sport, vita, casa, ufficio,serietà, risate , natura , fumo, stress e yoga…!
Stanca la sua mente e stanca lei, i suoi sogni divenuti incubi, i suoi hobby , strazi ; e tutto suo ma niente era più suo …, perché non esisteva ormai più nulla che suo non fosse o che non fosse stato.
Tutto adesso le girava intorno e il tempo ormai di mano le sfuggiva e vedeva volar via la sua giovinezza.
Senza giovinezza non avrò il tempo per approfondire tutto quello che ho nella lista…, e nel vociferare di questi echi, svenne.
Si svegliò dopo chissà quanto …., non più giovane , forse non più donna, e stanca alzò lo sguardo e guardò fuori.
C’era il cielo azzurro, gli alberi, i palazzi , i rumori , la gente …, c’era tutto .
Ma quello che era fuori vi restava, quello che era dentro,dentro restava.
Un passerotto , forse un cardellino , dalla finestra la guardò.
Un’emozione scaldò il suo cuore intorpidito .
Un’emozione , un fremito , un pensiero già dimenticato.