NON C’E’ UN ALITO DI VENTO

di Cucciolo

Ad ogni ostacolo mi sono sempre affidato alla mia penna, pronto a farmi trafiggere da questa ed a sanguinare parole, pensieri, dolori, amori…

Il vento…c’è sempre stato il vento nella mia vita. Vento di passione, smorzato, spento da un muro d’indifferenza, scaraventato lontano da due stelle cadute altrove, in altri cieli. Vento di dolore, quando il freddo invernale della malinconia colpisce alle spalle e gela il fiato, senza lasciare parole. Vento d’amore che lascia libere le ansie e colma i cieli di dolci domande e sontuose attenzioni. Vento di delusioni, quel forte alito tagliente, piccante che gonfia gli occhi di lacrime e il cuore di rabbia e odio. Mi ritrovo curvo su questo foglio a snocciolare ricordi. Si, ricordi, perché non sento più l’urlo rauco del vento, non sento più freddo, il mio fiato ritorna a sgorgare, fluido. Non sento più il vento sbattere sulle finestre e rotolare tra le cartacce. E’ rimasto il rumore dei ricordi. Io solo al buio. Guardo in su e non vedo più il sole che cammina sopra i tetti e che si annega al tramonto. Buio, silenzio, un silenzio che sa di morte. Guardo in giù e sento il vuoto sotto i passi, sento la fine sotto di me. Mi volto indietro e vedo la rabbia passata, l’amore, la passione, il vento…Solo un’immagine sfuocata, un’eco che si prende gioco di me, portandomi agli occhi solo poche sillabe di quello che è stato. La mia penna comincia a sussultare, trema, scrive, le mani sudano, gli occhi piangono lacrime di terrore. Guardo ancora alle mie spalle. Il vento…c’è sempre stato il vento nella mia vita. La paura mi pervade, mi solca sanguinosamente i pensieri. Mi volto e…d’improvviso un lampo di luce, due occhi sbarrati,il vestito buono, una mano sull’altra, io… abbandonato, salma, perso nella mia bara. Tutto torna nero. Io morto, morto dentro. Le tenebre appesantiscono gli occhi, il respiro è affannoso, la mia fiammella di vita si affievolisce, si spegne…non c’è un alito di vento…