DIECI MINUTI
di Cucciolo
L’ aereo
sobbalzò d’improvviso e la comunicazione dell’ hostess arrivò puntuale a
calmare i passeggeri:
“Stiamo
attraversando un banco di nubi, siamo al largo di Fort Lauderdale, giungeremo a
in Florida tra quarantacinque minuti circa. La National airlines vi augura un
buon proseguimento del viaggio.”
Paolo se
ne stava rintanato tra i cuscini del sedile e non parlava più, mentre Dario era
accanto, seduto, tranquillo a sorseggiarsi il suo schifoso caffè americano.
“Che ti
prende Paolo? Non avrai mica paura delle leggende del triangolo delle bermuda?
Dai, eh eh, smettila!
”Smettila? Sai quanti aerei sono scomparsi in questa zona?
“Ma era
nel dopo guerra, saranno stati abbattuti, c’era molta tensione allora!
”E non sono mai stati ritrovati! Qui ci sono gli alieni, io lo so,questi ci
rapiscono!”
”Si, tra tutte le persone intelligenti da prendere vengono a prelevare giusto
te, ma va là!”
“Si,
scherza, vedrai che fra un po’ ci sarà quella nebbiolina verdognola e una
navicella spaziale verrà a prenderci!”
”Uffa! La navicella la escluderei, ma a pensarci bene se continui con quei
fagioli messicani, la vedremo davvero la nebbiolina, non so se verde ma la
vedremo!”
”Cretino”!
”Grazie, altrettanto!”
Il viaggio continuava e non c’erano segnali sovraumani a disturbare la
tranquilla lettura di Dario. Paolo si era quasi calmato e anche lui dava
un’occhiata ai suoi fogli, sbirciando ogni tanto dal finestrino.
“Chissà
dove siamo ora…”
“Credo
che siamo ancora sulla terra, tu che ne pensi?”
”Ma lo sai che sei bastardo dentro?”
”Dai, scherzavo! Certo però che non è ancora successo nulla, forse hanno lo
stomaco pieno.”
”Senti, parlare con te è inutile, devi sempre fare l’imbecille, fanculìzzati!”
“Fan…che?
Ma che, ti hanno rapito i marziani?”
“No, non
ancora, ma ho una strana sensazione…”
”Se…suspance! Il mago sta digerendo i fagioli!”
“…!”
(sventolamento del dito medio!)
“Che
sensazione hai?”
“Non so,
ho un mal di testa strano, non l’avevo mai provato prima…”
”Poveri noi, sta entrando in trans, prendimi la mano, dimmi cosa ti sta
riferendo l’alieno!”
“V-A-F-F-A-N-C-U-L-O!”
“Ah,
educato questo alieno, vai a dirlo a quel cornuto intergalattico di suo
padre!”
“Ok,
basta, io ti ho avvertito. Quando poi ci rapiranno, non voglio saperne più
niente!”
Dieci minuti dopo Paolo riprova a parlare, sperando di non essere canzonato da
Dario:
“Adesso
sto meglio, forse era solo suggestione!”
“Meno
male, ma più che suggestione, io la chiamerei fifa fradicia!
“Tu
proprio non mi credi, vero?”
“No, io
ti credo e credo anche che, come tu hai detto in un attimo di lucidità, era
solo paura!”
”Grazie dell’appoggio, bel collega che ho!”
”Prego, ma non ti ho scelto io ne viceversa, ha scelto il capo.”
“Ok, era
solo paura, sono imbecille, contento?”
”Non sai quanto!”
L’aereo
atterrò senza alcun problema, ma al momento di uscire dall’abitacolo, i
passeggeri furono bloccati dalle forze dell’ordine.
“Che
succede?” domandò Dario ad un agente che era intento a fermare tutti i
passeggeri
“Porca
miseria, dai, è tardi, senta, scusi agente, può dirmi che ore sono per
favore?”
“Le
17:30, stia lì, per adesso non può uscire, stiamo facendo un controllo a
bordo!”
“No,
guardi, sono le 17:20, il suo orologio va avanti!” disse Paolo, che stava
sopraggiungendo.
I due, non
potendo uscire, tornarono a sedersi nei loro sedili. Proprio accanto ai loro
posti c’erano il pilota ed un membro del controllo aereo salito da poco a
bordo, entrambi pallidi in viso. Dario e Paolo si sedettero ed ascoltarono il
discorso dei due:
“Non
capisco che cosa ci sia che non vada, il volo è stato perfetto, siamo arrivati
in perfetto orario, perché questo controllo così improvviso?”
”No, il volo non è stato per niente perfetto!”
“Ma
perché? Cosa c’è che non va?
Il membro
del controllo aereo abbassò lo sguardo e rimase un attimo in silenzio, quasi a
prendere fiato per dire qualcosa di grave:
“Amico,
per dieci minuti voi non siete esistiti!”
“Cosa?
Che vuol dire?”
”Vuol dire che siete scomparsi dal nostro radar per dieci minuti e siete
riapparsi nello stesso punto dal quale eravate spariti.”
“Com’
è possibile? Cosa sta dicendo?”
“Che ora
segna il suo orologio?”
”Le 17:23”
”Sono le 17:33 comandante, per dieci minuti il suo orologio si è fermato”
Il pilota
rimase per qualche istante senza fiato, poi andò rapidamente in cabina di
pilotaggio. Ne tornò fuori ancora più sconvolto, dicendo:
“Anche
i macchinari e gli indicatori di tempo segnano le 17:23, cosa cavolo è
successo?”
”Non lo so amico, credimi, non ne ho la più minima idea”
Paolo, avendo sentito tutto, era rimasto seduto a guardare il suo orologio,
anche quello dieci minuti indietro. Lui, Dario e le poche persone rimaste
sull’aereo, si avviarono sconcertate e spiazzate verso il tunnel. Uscirono
finalmente dall’ aereo e Paolo, ancora sconvolto, guardò Dario negli occhi:
“Che
cosa ci è mai successo?”
Dario, anche lui sotto shock, lo guardò a sua volta e non disse nulla…
Sparirono
al largo di Bimini con il loro volo di linea, durante viaggio di ritorno, dodici
giorni dopo. Le navi da soccorso trovarono soltanto una lastra di una
radiografia al torace, identificata come appartenente al sig. Luciani Paolo, in
cui fu notato un frammento non identificato, forse metallico, grande
all’incirca un centimetro e posizionato appena sopra lo sterno del paziente.