CARO BABBO (ANIME PERSE)

 

Di Carlo Salvadorini

 

Anime perse in un universo che non si sa dove sia, forse un
universo parallelo che non conosce la dimensione del tempo e dello spazio.
Caro babbo,
ricordi quando intrecciavi piccoli oggetti di legno e me li
facevi vedere con soddisfazione..
Caro babbo,
ricordi quando alla sera mi mostravi il pioppo nell'orticello e poi immancabilmente, al mattino, mi facevi vedere i funghetti che erano comparsi a centinaia....
Caro babbo,
sai che avevi ragione quando mi dicevi "vivi la vita" mostrando una cultura che non ti apparteneva, ma avrei fatto meglio a seguire...
Caro babbo,
ricordi quante volte ti ho dato la morfina e l'ossigeno per
lenire i tuoi lancinanti dolori..l'ho fatto per oltre dieci anni e sono felice di ricordarmene..
Caro babbo,
ricordi quando, in ospedale, mi dicesti:"quello tira le cuoia prima di dieci minuti", e poi moristi, col sorriso, quel sorriso triste che mi hai trasmesso e di cui sono fiero...
Caro babbo,
il mondo è brutto e forse non varrebbe neanche la pena di
viverci, perché mi ha dato solo dispiaceri e due sole gioie, che mi hanno ripagato di tutto il male che in un battito d'ali mi era stato fatto...
Caro babbo,
ho sbagliato tanto, tantissimo, perché non ho saputo mantenere coesa neppure una famiglia e domano entrerò nell'aula per parlare con giudice e decretare la mia fine..o la mia resurrezione...ma più probabilmente la mia fine....
Caro babbo,
sicuramente ho sbagliato, ma mi è stato fatto anche tanto male.
Questo a te lo posso dire perché sei "pura luce", come la mamma, ma avrei tanto bisogno di sentirvi vicino in quella misera stanzetta che era la nostra cucina e dove si tirava a campare...
Caro babbo,
grazie per avermi dato la possibilità di vivere, anche se una vita travagliata, ma sicuramente pulita, onesta ed onorata...
....
Babbo, ora che sei soltanto un angelo, passa qualche volta sopra la mia testa e cerca di indicarmi la strada, perché sono stanco
e credo di essere giunto alla fine di ogni sopportazione. Ma se me lo dirai tu, che hai sofferto oltre l'inverosimile, forse avrò il coraggio di andare avanti.
E ricorderò te, e la mamma. Ma soprattutto te, anche quando ti uccidevi di pillole e bevevi per alleviare il dolore tremendo che ti prendeva dalla testa ai piedi.
 
     Ora sto filando diritto, sai? Ma non ho ricostruito niente e non so per quanto ce la farò.
Ma sono combattuto tra la vita e la morte: dammelo tu un
consiglio. Non sbaglierei questa volta, stanne certo, e forse poterti venire a trovare in quel limbo meraviglioso dove riposano solo le anime nobili non mi dispiacerebbe neppure.
Adesso ti saluto, babbino caro dagli occhi celesti ed dai
capelli biondi...ah, sai: mi dicono che, nonostante sia ormai un po' vecchio, non dimostro l'età che ho, proprio come te, che quando te ne sei andato e pesavi trenta chili avevi il sorriso sulle labbra e una bellezza celestiale.
Scusami babbo se ti ho disturbato, ma adesso devo andare.
Cercherò di seguire i tuoi consigli, ma aiutami, ti prego.
Grazie "babbino" e se puoi saluta la mamma.
Vi voglio bene e ve ne vorrò sempre tanto, e grazie per avermi donato la vita, anche se ora sento di non volerla più vivere.
Ma, matto come sono, mi capirete e forse non mi condannerete.
Ne sono certo perché siete angeli.

 

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