POESIE SENZA TITOLO

di Claudio Pitzianti

 

Sogni e percezioni non hanno più forma

Impressioni senza indirizzo

Nuvole di polvere in un ambito di noia

Trasportati dalle vie di pietra

Vengono pulsati in tante direzioni

 

La vacca e stanca

Non ha più voglia di allattare le sue creature

 

Un interminabile passerella di vite mi scorre sotto gli occhi

 

 

La guerra è alle porte

Un valido pretesto giustifica una strage

L’astuzia dei generali consiste nel vincere con l’inganno

 

Il gesto eroico è memorabile

Verrà ricordato

Ma sarà il sangue a dissetare il palato dei più potenti

 

Verrà usato di tutto pur di tenere il nemico lontano

Saranno scardinate porte per costruire una spada

Saranno rasate le teste delle donne

per creare le corde degli archi

 

è difficile tener testa agli avversari

è l’unica forza che non li fa perdere terreno

ma come le prime foglie secche

verranno portate gi dalla brezza

ancora il più potente avrà il potere

 

il potere di vendere i bambini come schiavi

il potere di violentare le donne degli sconfitti

il potere di umiliare lo sconfitto

 

sarà allora che la città conoscerà la fine

verranno distrutti i palazzi,le opere,le anime

mentre l’aratro passera tracciando i solchi

dove verrà gettato il sale

 

 

Una sensazione

ho capito che non significa avere una certezza

 

le persone sono come le nuvole

sono trasportati dal vento

 

non saprai mai

che forma assumeranno nei prossimi dieci minuti

 

 

Succo di niente

Siamo l’essenza del male

Perchè la ragione

Non ci distingue dagli animali

 

Istinti primordiali

Vengono coperti da falsa moralità

Copulazioni selvagge

Vengono schernite con ipocrito disgusto

 

Sono bacco

Sono riverso nel mio scranno

Mentre il nettare mi cola nel petto

 

Venite eleggetemi come vostro capo

Siamo tutti iniziati ai nuovi culti

Non temete le persecuzioni

 

 

Voglio che il vostro ballo

vi getti in estasi

voglio che per un attimo

i vostri corpi si uniscano senza etichette

 

verrò crocifisso

non ci sarà nessuno a piangere per me

e io non avrò la capacita di resuscitare

 

 

Nascono i colori nel mio cervello

Si spandono lenti

Come condensa che scivola sul vetro

 

Bianco e nero sono i suoi nomi

Bianco e nero sono i miei figli

Nati da un parto incestuoso della mia mente

 

Violenta la massa

Violenta il tuo dio

 

La pazzoide in bicicletta

Gira e dona la sua voce

Mentre la grande ruota

Nel suo cervello si è gia bloccata

 

 

La terra viene abbandonata dai nostri padri

Le zattere vengono sospinte

Da brevi sospiri di vento

Mogli e figli perdono cosi

Un arto nella genealogia

 

Partono poveri ma pieni di sogni

Le mani callose spingono a stento la zattera

Fino alla bocca del destino

 

Appetibile sensuale

Gli odori dei sogni

Stimolano l’appetito delle nostre menti

Mentre i padri

Fondano nuove colonie

I figli crescono e muoiono deformi

 

Si cibano di vermi

E succhiano gli ultimi spasmi di vita dalle loro madri

 

 

Golose

le mani lorde di infamia

sorrisi sdentati

occhi bruciati dalla fiamma

pervadente di nome presunzione

 

saltella il monco

si sbraccia l’amputato

fa l’amore l’evirato

 

sorrisi a cento denti

sorrisi per i perdenti

seppellire i propri ricordi

esumare le proprie passioni

 

viaggiare mentre dormono le manie

mutilarsi in nome della moda

immolare un cristo per la razza

 

 

Penso che sia malinconia

Di quello che ho perduto

Perché i lacci non stringono

Più saldamente ciò che credevo

 

Salire su picchi e vette

Per poi ricadere su ruvide pianure

Mi fa sembrare un giocoliere

sempre in bilico sul suo filo

 

l’eccitazione mi trasporta

come un treno ad altissima velocità

la malinconia mi abbraccia

come una madre tenera ad un figlio

 

quello che sembrava certo

non lo è più è volato via

sulle ali di una gazza

che ha visto l’oro lucente

sulle mie fantasie

 

 

Accarezzami

Fammi sentire almeno da te voluto

Non c’è cura per i miei mali

Ne ho la certezza

Carta bruciata al vento

Voglio che il fumo arrivi alla luna

Non ho più voglia di aprire la porta

 

Sarò sempre il vicino presente

Che non risponde più ai continui richiami

Preferirei cadere nel limbo

Voglio usare tutti i miei mezzi

 

Ho rabbia

Sono un cane che azzanna il divano

Mi restano le parole che sono solo la mia follia

 

 

La guerra civile è terminata

I nemici si sono ritirati

Alcuni cercano di riunire le forze oltre mare

Nella speranza di un nuovo cambiamento

 

Verrà data l’autorità ad un nuovo capo ora

Verrà nominato colui che si ritiene lo specchio del popolo

Verrà nominato un nuovo dittatore

Abile nel usare abiti nuovi per ogni situazione

Plagerà le menti in una parvente democrazia

Per questo non scioglierà le assemblee

 

Il suo partito prevede di favorire i più deboli

Verrà nominato dalle genti il protettore

Darà grano agli affamati

Terrà impegnati i disoccupati facendoli costruire il muro del proprio impero

 

 

Sono solamente sensazioni

Quelle che mi portano a spiare le mie fantasie

Fanatiche,paranoiche

Come tanti soldati che marciano

Ubriachi di parole

Violentati nelle menti dai dittatori

 

Sono soltanto sensazioni quelle che

Mi fanno sembrare un'altra persona doppia ambigua

E inesorabilmente felice

 

 

E l’alba di un nuovo giorno

Che ha spinto a rinascere e a ridiventare

Lentamente ciò che era

 

È caduta un’altra potenza

E diventi il padrone incontrastato

La ricchezza rimpingua i forzieri

Il popolo e la spinta al cambiamento

 

Non si è mai soli

E non bastano per crearsi un nemico

Comuni amicizie o ipocrite alleanze

 

La potenza è un richiamo alla potenza

Come un vampiro mai sazio di sangue

Cerca altro sangue

 

Compromessi ormai non esistono più

È una continua lotta alla supremazia

Per ricoprire la nomea di augusto

 

 

Il sole è ormai tramontato

La notte bussa all’uscio

Gli ultimi rivoltosi si sono battuti

 

La pianura è calpestata

Gli ultimi rimasti di una battaglia

Danzano con le anime dei caduti

 

Il territorio è perso per sempre

Non servirà più a difendere il guado

Il limes è superato

 

Il vecchio racconta che non meritavano la sconfitta

Forse non hanno messo il cuore

Forse lo stesso non meritava neanche una risposta

La lega viene sciolta

Mantengono l’indipendenza ma perdono i privilegi

Non vogliono morire dominati

 

 

Riverso sul molo esausto

Luci ad intermittenza illuminano

Parzialmente chiazze oleose sul porto

 

Riverso,sbavante

Gioioso rimango inerte

L’odore salmastro entra nei polmoni

 

Nient’altro che molesti visitatori mi separano

Da quel piccolo sprazzo di libertà

 

Meglio di una passeggiata

Meglio di una panoramica

 

Due lattine fanno a gara nelle acque rigide

Due idioti tifosi si consumano come candele

Si sfidano fino a quando una si inabissa

Si sfidano fino a quando una giunge al molo

 

 

Asciugati le lacrime bambina

Ho in serbo un nuovo giorno per te

Niente fiori,niente regali

 

Aspetta impaziente

Alla fermata del bus

Prendi giusto il necessario

 

Riponi i sogni dentro le tue tasche

Ho in serbo un nuovo giorno per te

 

Con le tue lacrime

Voglio bagnare

Le stupide illusioni che ti sei portata dietro

 

 

Amati e lustrati

Riempiti d’oro

Voglio che diventi il tuo credo

Voglio che sia il tuo credo

 

Corruzione si chiama la mia donna

Come tante roulette

girano gli ingranaggi della mia vita

 

non viene concessa nessuna tregua

o ci sei o sei fuori

ti voglio vieni

 

voglio che sia il tuo credo

divertirsi divertire

divertirsi divertire

 

 

aspetta sola

se avesse gli occhi starebbe a guardarmi fisso

con aria d’accusa

 

dolci sono le sue curve

anche senza braccia

vedo le sue braccia protendersi verso di me

 

sto male quando non l’abbraccio

sto male quando non la sento

 

una litania nella mia mente

mi rimprovera di incapacità

di autocompiacimento

 

se cerco ciò che ho perso

ritrovo ciò che ho lasciato

 

 

Una vecchia mi disse

Perché hai gli occhi cosi tristi?

Dio ti guarda e  ti vuole bene

 

Penso che se dio esiste

È sintonizzato su di un altro canale

Tra una partita ed un'altra

 

Mia madre mi disse che quella vecchia era pazza

Ma noto la tendenza

Delle persone a dare giudizi avventati

 

Voglio un foglio dove vi sia scritto pazzia

Ne voglio un altro dove vi sia scritto normalità

Ti prometto che starò a vedere

Dove sarà il punto d’equilibrio

 

 

Si sposta la bestia

Con costanza si sposta dentro la stanza

Sento gli odori e tendo le orecchie

Come una bestia mi accuccio

e cerco di distruggere gli ostacoli

 

nel cuore sento un'altra bestia

è molto più grande di quanto si possa immaginare

è grande si dibatte e graffia e morde

 

strappa i lembi della speranza

dilania la carne senza far suppurare i tessuti

mi divora e come un chicco di sabbia

che viene rubato all’oceano

mi svuota e non mi lascia altro

che le mura disabitate di una città fantasma

 

 

Sei piccola

Sei la mia bambina

Ti coccolo

Ti pettino

 

Ti prendo e ti frantumo al muro

Sono il bambino

Ti pettino e ti do da mangiare

Ti rimonto con le gambe al posto della testa

 

Sei piccola

Sei il mio giocattolo

Ne trovo tante

Anche a meno prezzo

 

 

Quando ti ho detto che ero solo

Non scherzavo

Mi hai preso all’amo

Con la lenza hai tirato su il mio cuore

 

Viscida creatura

Come una seconda membrana

Ti sei insinuata nei miei sentimenti

Non mi importano ora le tue lacrime

 

Fiori ora nel mio giardino non ne crescono più

I miei sogni se li è portati via la bufera

Il carico sulle mie spalle è pesante

 non hai portato via niente

 

 

Sono le stupide strofe di un cieco

Che non riesce più ad apprezzare i piccoli gesti

 

Ama le cose che non può avere

Disprezza le grandi cose che ha

È in costante movimento

Come un onda

Che viaggia controvento

In mezzo all’oceano

Senza avere mai una costa su cui infrangersi

 

È il generale che ha orgoglio

Anche quando non serve

È il generale che odia le guerre

Ma è in costante battaglia con gli altri

 

 

La polvere sull’acciaio

Giusto per tenerti ancora più nascosto

Mattine senza tempo

Seduto in disparte

 

Viaggiare nel tuo mondo che ti sembra anche giusto

Per addossare i tuoi guai sulle spalle di qualcuno

 

Tutto malattia

Pillole per i tuoi mali

Pillole per il tuo sonno

 

Un carosello aperto tutti i giorni

Giostre e spettacoli tutti uguali

Tutti i giorni

Sempre lo stesso

 

 

Sono il pendolo

Il punto di partenza

O solo il niente generato dalla mia mente

Ho provato di tutto

Ma non ho ancora raggiunto il capolinea

 

Continuo

E se poi vedo dei bei paesaggi verdi

Devo convincermi che è solo veleno

I prati verdi con i fiori non sono mai esistiti

 

Piango dentro

Sto solo raccogliendo i frutti

Mi sembra scontato pensare

Che sono appena all’inizio

 

 

Ho passato la notte dentro un albero

Chiuso nel mio bozzolo aspettavo la mia nascita

Con gli occhi della mente ho immaginato di non essere solo

 

 

Ho visto la mia nascita

Ho visto gli altri bozzi morire prematuramente

 

Sono uscito dall’albero

Richiamato dalla vita che mi aspettava

Mi sono spinto fino a su

Evitando leggi fisiche

 

Il vento mi ha sospinto in avanti

E la pioggia ha cancellato i colori dalle mie ali

 

 

Le sirene sono ancora lontane

Eppure sei sicuro che suonino per te

Cacciati in un vicolo

E suona tutti i campanelli che trovi

 

La mamma ti ha insegnato le buone maniere

La nonna a rispettare la legge

Il babbo si firma tale all’anagrafe

E ti ha insegnato a distruggere tutto e a camminare sui vetri

 

Non c’è religione che possa darti pace

Non c’è nessun amore che possa darti sollievo

Ci sono solo tante avare illusioni e tanti rimpianti

Che ti porti dietro da anni

 

 

Selezionare la razza

Prelevare campioni ammorbati

Silenzio

Nel buio

Senza disturbare gli eletti

 

Guidare un treno senza viaggiatori

Gridando dentro le orecchie di dio

Santo padre

Santo dio

Sei il dottore

Amputa la carne marcia

 

Lacrime di sangue

Sono il sacrificio richiesto

Lo fai per la massa

Lo fai per il credo

 

Scanzonati viaggiatori anomali

Sfogliatori di riviste porno

Il giudice è sovrano

 

Tanto sudore per la scalata

Puzza di marcio dietro i vicoli

Cani in mezzo alla strada

 

Compra pane

Compra merda

Mangia merda

Caga pane

 

 

Sono contento perché se ne andata

Come la pioggia ha impregnato l’aria

E ha riempito i tuoi polmoni di ossigeno

 

Come un osceno manichino osservo da un vetro

Come un discepolo bevo il vino per la messa

Il piatto e pieno

del niente che mi hai accuratamente conservato

dietro le quinte del teatro ho trovato l’ingegno triste

che mi ha portato avanti

 

un cane rognoso morde la coscienza

ma forse non serve la vita per vivere d’attori

 

sto telefonando da mesi

per dare le condoglianze a dio

 

 

Ti giuro non fa per me

Non sono come gli altri

Cercatelo il tuo angelo

Non cercare me

 

Lo so che sono il tuo tipo

E per quello che ci godo

Ma capisci che sono ancora un bambino

A cui piace giocare

 

Rimandiamo

È solo uno sbaglio

Ma non me ne importa

Non è sicuramente il primo che commetto

Una vita senza errori

È troppo perfetta per me

 

Non ti voglio,anche se so che mi piaci

Incatena un altro schiavo

Non voglio che la tua pece

insozzi le mie ali e mi faccia cadere

 

mi piace guardare dall’alto

mi piace guardare in genere

sono una persona difficile e questo tu lo sai

 

forse e farti vivere

questo incubo che ti piace

tu forse godi

più di una vita rosa e fiori

 

 

Un giudizio divino per chi non è dio

Una rosa senza spine

Che punge le mie carni putride

 

Mordi

Mentre un appetito divora la mia mente

Avvolgo l’albero del peccato

Ascolto il fischio nel tuo orecchio

 

Come un cristo o come un giuda

Voglio schiacciarti nelle mie spire

Balla davanti ad una punizione

Chiedi e il peccato ti arriva per posta

 

Il tempo annulla e corrode

ogni singolo elemento

 

 

Con gli uncini adunchi trascina

Su di un verde prato

Natura di latte e di siringhe

 

Il solstizio si è involato

Quarto di luna splende

Trascina con gli uncini trascina

 

Una larva

Curva e bianca

Un bozzolo mai farfalla

 

 

Stai li sola

Appesa al muro della notte

Un orologio senza tempo

Che conteggia un età senza inizio

 

 

Certe volte mi chiedo

Se ti annoia stare li

Ad osservare il mare

A stuzzicarlo

Come una donna dalle mille voglie

 

Sarò onesto con te

Ti ho desiderata

Qualche volta

ho sognato di raggiungerti

con una scala dagli infiniti pioli

in un viaggio senza tempo

e come te eterno

 

 

Hanno aperto una porta

Anche se non ho motivo

Di credere

Che sia quella giusta

Voglio entrare

 

Fa freddo e il buio

Ricopre il soffitto come una cappa fuligginosa

Hanno spinto dentro una candela

 

Non ho intenzione di spegnerla

Anche se può causare un incendio

Ho voglia di riscaldarmi un po’

 

 

La notte filtra lenta

Il vento spinge forte i battenti

Ma il ragazzo rimane inerte a terra

Ogni tanto qualcuno si affaccia alla finestra

Ma non e nessuno di importante

 

Per lui il sole non sorgerà mai

Ma tanto non ha importanza

Il suo cuore vegeta ancora

Una lenta ninnananna si dibatte

Come una radio rotta

Tra le grate della sua condizione

 

Il postino lascia le lettere

Il lattaio gli consegna il latte

Ma lui con il suo stupido sorriso

Rimane inerte a terra

 

 

Non credo in dio

Pero prego

Lo chiamo

Non mi sta ad ascoltare

 

Il sorriso agli idioti resta sempre

Però prego dio

Anche se non ci credo

 

Mi basta poco

Il sorriso o la luna

Ti sto ad implorare

spegni la tv

 

sto per essere felice

apro lo spumante

anche se non so dove festeggiare

 

 

Attoniti,rimaniamo statici

Continuando a mentire e a non capire

Sentinelle all’erta

Pronte ad imbracciare le armi

 

Il sole scompare lasciando posto al buio

Dibattiti senza fine

Masturbazione da parte dei conduttori

 

Le presenze dentro le mura della tua mente

Te le sei create mangiando ogni giorno tv

Stereotipi allucinati

Alla felix o popaye

Non rispecchiano forse l’animo inconscio

Di noi schiavi

 

 

Un giorno

tutti i pensieri diventeranno reato

la gente informe

sarà costretta a vivere in cubicoli di vetro

 

risorgeranno i guerrieri del bujido

non solcheranno i cieli da est

ma emergeranno

da un inferno underground

 

di amore freddo

saranno i sentimenti

mentre la notte

sarà il nuovo giorno

 

 

Sono lacrime

Quelle che vedi scendere

Dal delta del fiume

 

Sono gia morti gli inganni

Ma sempre strette nelle mani le avare illusioni

 

Voglio stretta la soluzione del quiz

È unica anche se non rispecchia minimamente il canone voluto

 

E i racconti sono leggende

Come cavalcare una nuvola

 

 

Sera canta

Accompagnata da nuvole deformi

Premature gravidanze

Di feti mutilati

Che generano altri feti o draghi dalle mille bocche

 

Tua figlia luna

Sarà sempre presente

E non sarai più

Notte di sabba e di paura

 

Inghiottendo solstizio ed equinozio

Mentre silenti case

Accendono i loro occhi

Mormorando o copulando silenziosamente

 

 

Continuamente

Sarò io il giudice della sentenza

Sarai gia dentro

Perchè il processo sarà imparziale

 

È il gioco e tu ci devi stare

Non facciamo moralismi

Cambio rotta

Sono un mastro burattinaio

Tendo i tuoi fili

E faccio il gioco per te

 

Si chiama divertimento

E tu ci devi stare

 

 

Balla e balla

Si taglia le vene

E come un forsennato balla la sua sabba

È la sua festa

La festa degli spaventapasseri

Balla e balla

È l’uomo dei conigli seduti

Mentre parlano si fissano

Mentre beve il suo sperma si fissano

 

Non ha più sangue nelle vene

ma continua a ballare

la festa non e finita

smonta l’asta e la porta appresso

non è depresso,ma deluso

 

il sorriso glielo hanno cucito sul viso

e gli occhi sono due bottoni neri

balla e balla l’uomo dei conigli

 

 

Colmi di sangue

Gli occhi del giovane

Il nutrimento l’ha trovato nella rabbia

 

Viene aiutato

Da una gondola

A risalire il guado

Portando con se il fagotto putrido

 

Viene portato in processione

Come una madonna

Trasportata dalle note

Dentro il flauto di pan

 

Rifugio

in un culto ormai pagano

di incoscienza ed emarginazione

 

 

Pioggia d’agosto

Riempie i fiumi che

Diventano via via  più torbidi

Spaventati dai costanti tuoni

 

Fugge il fiume

Sotto gli occhi distratti

Di gente troppo impegnata a tornare a casa

 

Regna la desolazione

In serate cosi belle

Mentre camerieri frettolosi

Chiudono gli ombrelloni

E sensuali bariste

Lucidano i banconi

Timorose dell’impronta della pioggia

 

 

Non mi farai guardare

Attraverso il buco di una serratura

Non sarai il mio eco per il futuro

 

Non credere nella mia via

Ho bisogno di perdermi

Continua a mangiare merda

Voglio un ristorante

 

Quando piangi nel mio bicchiere

Ricordati di mandare giù

Le tue lacrime

Non voglio niente da te

 

 

Sorridente compresi

Come due elementi

Possano fondersi anche se privi di significato

 

Discosto,nauseato

Da come coincidenza e cabala

I vergini pensieri

Non sono più tabù

 

Come un puzzle colorato

Compongo quella che si chiama realtà

 

 

Spio la bellezza

La immortalo su di un vetro

Carezzevole e seducente di curve

Ma troppo timida per essere guardata

 

Vigliaccheria per i più forti

Se per forte si intende

un immensa vacuità

 

con gli occhi di bambola

fa sudare sperma

rivoli di paura

intimoriscono quella singolare vacuità

 

 

Ho capito

Che non esistono ideali

È tutto gia un prodotto pre-confezionato

 

Puoi chiederlo al cassiere del supermarket

Puoi chiedere al tabaccaio

Te li danno

 

Dicono che le mangia soldi sono fuorilegge

Ti illudono che

con un sorriso smagliante puoi essere una stella

 

vivi in una stalla

ma stai già volando

come una nuvola nel cielo

il cielo e la tua casa ora

gli ideali sono un prodotto pre-confezionato

 

 

Dietro la montagna

Come eldorado si apre la casa dei vivi

Nella casa dei vivi

Pace ed una fresca brezza accarezzano il viso

Turisti silenziosi

Vagano come anime

Cercando un po’ di ombra dietro una croce

 

 

Le mura della grande chiesa

È pregna come una scrofa

Di ricordi senza storia

All’interno grandi croci si ammassano

Come regali mai aperti

Come un natale senza convitati

 

 

Ansimate miei cari

La mattina mi ha regalato un altro sole

L’ho visto sullo specchio come tutti gli altri giorni

 

Ho nelle mani il dolce desiderio di tutti quanti

Mi alzo sudicio

Mi sveglio con il sole nelle mani

Non ho in soldo e chiedo l’elemosina

Vivo per firmare assegni in bianco

Mi basta sapere che ogni mattina

Ho il sole che mi culla tra i suoi raggi