TRATTATO DI PEDAGOGIA

...secondo Cucciolo

Leggendo questa, come poi in realtà tutte le altre poesie di Teatro magico, ci si accorge che il mondo di cui racconta, non è quello reale, ma un mondo parallelo, a forma di poesia, che tocca gli stessi sentimenti terreni, semplicemente elevandoli ad un livello superiore grazie alla "liscia e vellutata" poesia che l'autore sa modellare ad ogni sentimento, rendendola sempre diversa e funzionale alla storia che si appresta a raccontare. Io trovo che questa poesia si avvicini più delle altre a quel mondo reale di cui parlavo prima, ma credo che la volontà sia quella di allontanare dalla realtà chi per la prima volta si avvicina a questa, mettendo in guardia sui controsensi e le ipocrisie proprie del nostro ordine d'idee, quello che avvolge la nostra vita dall'età della ragione, quella che il bambino si appresta ad affrontare, fino alla morte. Il tentativo è quello di non corrompere la propria ingenuità. Mi piace molto la poetica di Teatro magico e trovo che trasmetta tante emozioni, non importa se positive o negative, purché siano emozioni e purché si continuino a trasmettere a chi ne ha bisogno.