TERROR’ E MEMORIA
di Marcello Qualsiasi
Silenzio…
…il fischio di un treno
dallo sfondo s’avvicina
Ho sofferto le pene dell’inferno,
mi sono curvato sotto i venti
che sanno di cadavere e gas,
ho sofferto il freddo del terrore
all’ombra di un forno io.
Ho visto cataste umane,
amici come bestie,
stipati, esanimi, putrefatti.
Tornare qui, qual grande dolore!
Il silenzio ha avvolto tutto,
pavimenti lindi e tappeti rossi
adesso accolgono gente che nulla sa
del dolore, o ne rimembra appena.
Io sento il fischio ancor
e ‘l brivido riparte,
da dentro un vagone riaperto al sole.
Io chiedevo soltanto di morire,
e vivo invece ancor la sofferenza.
“Vivo”, fantasma del mio passato,
il doppio dolor di terror’ e memoria.