SENI
VOLGARITA'
di Teatro magico
Forse
coloro che qui leggeranno
quello che vado a dire
un po' si turberanno
per le frasi oscene da benedire!
Ma io per qualche fugace momento
libero lascio il mio istinto
quel mio istinto s' è tanto pacato
che molte volte mi ha ammaliato!
Oh, serafica Saffo
insieme percorriam quel sentiero
(andiamo! con la vita in fiamme!)
che fulmineo porta verso la vetta
(ma piano!
lontano non lasciare il Poeta senza Amore
o Poeta senza Amore rimarrà!)
e là giunti
-le morte membra avvinghiate-
tu mi cullerai
coi tuoi lisci seni
come accoglienti ali
insieme ai Cani
e ai Gabbiani
che per noi festa faranno
e languidi si cingeranno,
oh sì, come vorrei
-dolcissima Saffo-
fare un lungo e regale
viaggio
tra le tue infinite gambe
(scoprire cosa nascondono!)
e con mani
e cervello ansimanti
il povero Poeta senza Amore
avrà piacere,
come vorrei
la cupa caverna esplorare
(sè cupa e sè irreale!)
con tutto me stesso,
con le rugose mani
e l'argenteo sesso,
e il duro petto,
nobile Saffo,
voglio solo
per qualche secondo
la tua volgare femminilità,
oh bianchi seni lucenti!
sè bianchi seni lucenti!,
ma poi la bocca lei aprì
e il povero Poeta senza Amore
ingoiar le fece una lacrima sua
e i Cani e i Leopardi piansero
e la dolce Saffo
il suo seno ancor gli donò,
ed ei ancora bramoso viaggiò,
travolgimi,
investimi,
mia cara Notte
mia cara Saffo.
Cara, hai mai visto piangere un uomo?
(9 novembre 2002)