NUOVA BABILONIA
(NASSIRIYA 13 NOVEMBRE 03)
di
Nicola Costantino
nella dura impotenza dell’Essere
offeso dai ripetuti frangenti,
dalle onde di vetro infuocato.
La garanzia del Logos svanì
nel caos degli accidenti storici
e la cosmologia vacillò nella vertigine
dei ritmi frenetici del tempo.
La Grande Bestia aprì la bocca
e divorò il sole innocente
nelle radure del cielo orbitante
e fu il buio della notte.
Oriente e Occidente alla comune oscurità
sono obbligati con un lume misero
di speranza vacillante nell’affannata
potenza della penuria universale.
L’orizzonte del Maligno s’allarga
sotto il dominio di Babilonia la Grande
che portò le antiche tribù sulla scena
di una storicità intristita dal sangue.
Il nulla reinterroga arrogante
i mostri della decadenza planetaria
che balzano violenti a trasformare
le pure sorgenti in putride fogne di sangue.
Le Tavole della Legge imbrattate
non fanno udire il suono dell’eterno
nel tempo della discordia furente
di ricercato Kenos Kronos.
Babilonia la Grande è caduta
ma la Bestia è risorta imponente
nella regale veste allungata e sfuggente,
ingannevole e confusa nel mare di eventi.
Perché ci hai abbandonato nella sofferenza,
nella sventura dall’oscurità profonda ?
Alla guerra come pretesto di bene
succede solo la morte degli innocenti.
A Nassiriya una ferita mortale
sfuggita al patos del Dio ineffabile
che affida al pianto delle Madri
la riscoperta di archetipi perduti.
I figli ritornano nelle Case fasciate
dall’antico dolore nascosto tra gli ulivi
testimoni secolari del messaggio catartico
nella soglia di sacralità inviolata.
La notte è fredda nel deserto:
solo le lacrime delle Madri
diventano lucciole nell’oscurità attonita
senza salvezza di Babilonia la Grande.
La proposizione iniziale riguarda il nichilismo, che ha annientato ogni valore e qualsiasi possibilità logica e metafisica.
Da qui l’emergere nuovamente della Grande Bestia, immagine biblica con cui viene rappresentata la corruzione planetaria, assieme alla caduta del sole, simbolo del bene.
E dunque le tenebre della notte che coinvolgono Oriente e Occidente, senza più alcuna distinzione. Il Nulla – Bestia trasforma in male ogni possibilità di bene( le pure sorgenti vengono trasformate in putride fogne) e imbratta le Tavole della Legge e svuota il tempo di ogni positività. Questo processo di svuotamento è l’ultima operazione del nichilismo realizzato.
Dio ci ha abbandonato? Egli ha affidato al pianto delle Madri la riscoperta delle Tavole perdute con un lumicino di pietà che solo loro possono alimentare, di fronte a Babilonia la Grande che ha ripreso la sua potenza.
Chi può sconfiggere questo potere della materia ? Solo la pietà delle Madri, le sole capaci di accogliere e piangere i propri figli tornati nelle bare da Nassiriya ed in grado di respingere l’arroganza e la bestialità dell’arbitrio del potere occulto imposto nella fredda notte del deserto; soltanto le Madri riescono a portare un po’ di tepore.