(A
TE MADRE MIA)
di
Nicola Costantino
Tu sei
luce di fuoco eterno
dietro il grumo
terrigno
nella nebbia dei miei
occhi.
Pensieri improvvidi
spazzano
di là il sole,
ma dal giorno i
colori
investono la tua
immagine.
L'alba scompagina
i sapori crudeli
della notte
e tu nell'orecchio
solleciti
il mormorio di mare
placido.
Un luccichio traspare
dall'ombra breve di
vita
interrotta
voracemente
da improvvisi
sussulti.
La primavera delle
vibrazioni
dalle tue parole
semplici
risorge nei ricordi
smagliati
dal tempo divoratore.
Da lontano emerge
ancora
la tua frugalità
ritrovata
nei meandri selvaggi
di faticosa
esistenza.
Rivedo la luce
nella dimora dello
spirito.