IO NASCO

 di TomSkar

Io nasco dalla masturbazione di Diogene,

dall’amplesso in pubblico di Cratete con la più bella, sorella di Metrocle.

Io nasco da Teocrito l’indovino

e dal demone

e dagli ultimi giorni di Socrate.

Io nasco dalla Repubblica

e dalla sostanza.

Io nasco da un luogo

e da un tempo

e dalla moglie di Salomone,

dal pianista virtuoso di Hanon.

Io nasco dalle sonate mai suonate

e dall’ultima poesia di Hanoi,

dal genio di Nikola, poeta elettrico.

Io nasco dagli aborti spontanei di Yoko,

dall’astro che non resiste tutta una mattina.

Io nasco dagli amori sulle pubbliche panchine,

dalla Grande illusione,

dal cielo e dal duello a Berlino.

Io nasco da Arkadin

e Quinlan.

Io nasco da San Matteo

e Mosè.

Io nasco dal profeta persiano,

da Juan Miranda

e Sean Mallory.

Io nasco dal cammino del mondo

e dal preludio per Anna Magdalena.

Io nasco da Dolly Bell

e dal miglior suonatore d’armonica,

dai dialoghi

e dall’apologia.

Io nasco dal dolce volatile del paradosso

e dal professor Henry Jones

e dal tondo del Parmigianino.

Io nasco da Bianca

e dall’uomo che amava le donne.

Io nasco da chi mi ha dato libertà.

Oggi Io nasco.

 

Quella mattina in via Caetani

faceva umido, tra le ossa

si sentiva e nel cuore tristezza,

rabbia per l'ipocrisia

della sicurezza, della disciplina.

Quella mattina una Renault R4 rossa

sarebbe entrata nella storia.

 

Quella mattina d'agosto le lancette

dell’orologio della sala d’aspetto di

seconda classe della stazione di Bologna

si fermano sulle 10.25;

con loro si fermò l'Italia dei giusti,

si fermò nel pianto di rabbia

che si perse nel mistero.

 

Quella sera mancavano pochi minuti alle 18.

All’altezza del km 4 si squarciò il Belpaese, esplose.

Una domenica d’estate a Palermo riprese il compimento…

Ma basta così poco per morire, eroe?

Bisogna lottare per il giusto per finire così male?

 

Una mattina d’ottobre venivo alla luce,

faceva freddo, qualcuno si mise a volare

ma non sapeva in che paese nascevo…