GROVIGLIO
di Cucciolo
E’
vano il cielo notturno,
le
luci accese, il chiarore latteo.
Cosa
c’è laggiù?
Cosa
vive fuori da noi?
Inutilmente
la ragione
s’aggroviglia,
unendosi
a
pessimismo e scoramento.
E’
vuoto il cielo notturno,
la
sfera celeste che ci sovrasta,
è
vuota di tutto ma piena di tanto,
è
il buio profondo della razionalità.
Inutilmente
gli occhi
vagano
attorno, sgranandosi
in
una triste stasi estasiata.
E’
sconosciuto il cielo notturno
e
noi siamo soli a conoscere noi,
nel
vuoto di tutto l’intero universo
che
deforma il prima, l’adesso ed il poi.