IL FESTIVAL DELL’IPOCRISIA

di Cucciolo

…e tutti piansero

quando lo videro passare,

le teste chinate

sul vestito buono della festa.

La disperazione cresceva,

occhi lucidi di uno spirito di cipolle,

sguardi fissi e sommessi

dentro le mani conserte.

 

…e tutti ascoltarono

la messa del prete,

un sermone strappalacrime

a stropicciare i fazzoletti.

Il falso sgomento

sui discorsi sotto voce

e dopo la messa

il padre conta i soldi delle offerte.

 

Una degna sepoltura,

in un caloroso addio

ed ogni pianto si trasforma

in un sadico sorriso.

Hanno usato la sua voce

per ridere più forte,

hanno usato le sue mani

per un applauso più grande.

 

L’ hanno visto seppellire

con gli occhi attoniti,

poi li ho visti ridere

davanti ad un caffè.

Non sapevano quasi chi fosse

ed hanno pianto come pazzi,

poi li ho visti farsi foto allegre

per un ricordo da incorniciare.

 

E’ il festival dell’ipocrisia,

solo uno sfoggio di eleganza

dentro un pianto forzato sulle dita

ed una falsa, triste apparenza.