di Carlo Salvadorini
Echi di
un'oasi
lontana nel tempo
e di una stagione diversa
quando credevo nell'amore.
C'erano palme
ed un viale
poi la porta trasparente
di uno stupido hotel...
.."ti voglio ti voglio
meraviglioso uomo mio".
Una cena in una stanza
quasi in silenzio
per dire per non fare
per non lasciarsi andare.
Ecco la cena è finita
siamo di fronte
vuoi sentirmi vicino
vuoi sentire il mio odore
e ti avvicini a me
teneramente.
Ora siamo solo un alito
i mio occhi contro i tuoi occhi.
Verdi come una maledizione
che si ripete...
Un bacio...due baci
noi due ormai stretti
per un'osmosi disperata
per quello che sapevi.
Non c'ero io lì…
non ero io lì.
Amore...amore…amore
ti voglio...ti voglio.
Voglio i tuoi capelli
voglio le tue dolci carezze.
La notte non passa mai
un'eternità disperata
per poi risvegliarsi
anzi non dormire
in quella storia che per me
era l'ultima.
In silenzio ...le grida…
una notte d'amore
solo amore, ma senza senso
perché effimera chimera.
Ora ti rivesti
e mi vuoi ancora
mi vorresti ancora
per la vita.