DISORDINE
COSMICO
di Teatro magico
Nella
tremula notte
sento i suoi flebili passi
senza musica
né follia
ho cercato
-stanotte-
di nascondermi
fra i suoi aspri
capelli neri
l'ultima macabra festa
("lontano dagli occhi sta
l'ineffabile purezza")
ho ballato con la Notte
e lei mi ha stuprato
che fai testa mia?
e tu, coso, che fai?
infami schifosi...
"Ho il caro vecchio Cuore
sporco d'Inchiostro"
-io l'avvertii-
ascolta l'arte dell'istinto!
libera! libera!
Ma tu invece
soltanto fammi perdere
piano dentro di te
e nell'angoscia della notte
nella mia notte tranquilla
soltanto assurde scene isteriche
la scrofa
-come sempre-
ha gli occhi
cerchiati di rosso
e mi sogghigna
nella pazzia della notte
ho scritto versi di porpora infetti
nella notte matrigna
nell'angusta prigione
ho scritto versi pieni di lei.
Ancora vi prendete
gioco di me!
Pietà...
Dio, quanto sono stupido!...
Nella notte arrossata
di flebile luce
ho scritto versi pieni di nulla!
Piccola,
prendi
la macchina
da scrivere,
e l'inchiostro,
prendi
il mio cuore,
spappolamelo tutto,
cavallo stramazzato.
Piccola,
prendi
la macchina
da scrivere,
e l'inchiostro,
e una pistola.
Ho fame.
(6 marzo 2003, al buio)