CANTICUM PRAESAGUM

 

Giovanna Mulas

Sul cobalto crine

Del mare,

non s’ode una vela

e un’anima

ma il vagare inquieto

lento

delle ore

dei giorni.

Un petalo è il gabbiano,

caro amico mio

così trasporta l’ali

dov’è fiorito il cielo

il petalo si apre

e sussulta

è incerto

e cade.

Così come sbiadisce

Nel grigio

Quel cobalto, la mia età (fiorita)

Che scorsi appena un poco

Prima che affondassi

In tenero abbandono.

Ma il petalo

Del giglio nell’orto

Dei ricordi

Rimescola al conforto

Ampio cielo appena,

oh, appena scorto.

 

(a Bastiano. Roma, maggio 1994)

 

Dalla Silloge Canticum Praesagum, ALI, 1998