AUSCHWITZ

Notizie segrete di Sara

di Nicola Costantino

 

Il vento dai forni

alza le ceneri dei morti e cancella

l’ultima voce, non più umana, arsa

da fiamme che bruciano senza tregua.

Sono ancora viva? O questa è l’anima mia radicata

dentro i muri d’una cella in cui senti i ragni

costruire impalpabili ragnatele di paura.

Quanti sono i giorni che attendo tra febbre

e fame il turno verso il recinto della morte.

Ho saputo che eri nella carretta assieme a bimbi,

donne, vecchi buttati come stracci

tra i pianti delle vostre origini.

Dove ti mandava la sorte ?

Vedo ora, spuntare i tuoi occhi, bianche magnolie

immateriali sulla crosta della palude maledetta,

e prego che tu torni, creatura intatta nella mente

col filo spinato dei ricordi ancora legata a me.

Di quarzo è diventato il cuore,

un cuore di cent’anni, ne avevo quindici

quando mi portarono al campo di concentramento.

E chiudi la lettera con addio,

amica dal puro profilo di giudea,

di quando si andava il mattino a leggere

Shakespeare nel Giardino di via Giulia,

i nostri volti assumevano tinte verdastre da pittura

metafisica sotto l’arco degli alberi fitti.

Mi ossessiona ora la tua cella, il viso bianco

svuotato dalla fisionomia.

Leggo sul foglio: Ho per compagnia la morte

stretta a me, gli occhi come spine

conficcate nei miei,

ma il fuoco del suo alito mi riscalda:  Benedetta

morte con il sorriso materno, dolce, il solo umano

qui nel campo.