AEREO

 

di Stefano Medel

 

Aereo

In alto,

sempre di più,

in mezzo alla sosta del giorno mio;

aspettando  il bus,

sempre nel solito lido,

con il selciato rovente,

per il sole di Maggio;

tra il selciato  e piante  e in fiore,

il tepore ti spinge  a guardare il cielo,

come tanto tempo fa,

il tempo della gioventù,

come facevi al sera nella vecchia casa,

con la schiena sul muro di pietra.

Mentre sentivi i fumi della cena,

e d ecco guardavi il cielo azzurrino della bella stagione,

con le nuvole alte,alte,quasi evanescenti,

d’un biancore smorto,un po’ bianche,

come se in alto  faticassero a respirare.

Ed ecco apparire un aereo,che camminava nell’aere lento,ma

Anche veloce,ma non lo sapevi;e vitreo lasciava una scia lunga  e biancastra,

come una dolente lunga lacrima.

La coda dell’aero che poi spariva.

Guardavi,e pensavi all’aereo,dove andava,

poterci salire e sparire tra le nubi,diretto dall’altra

parte del mondo.

Essere tra i passeggeri,diretto verso un'altra vita,

un altro posto.

Scia  bianca,passata in fretta,

e i tuoi occhi che bambini non sono più,

ancor guardano l’aereo,immancabile,

che nell’azzurro di Maggio,

fa un a lunga parabola dolente,e

se sparisce in vette assolute,

tra gli spazi della fantasia,

con cui continui  a seguirlo,

fin dove lo sguardo non muore.

E sembra un piccolo aereo,

vedi le luci e le ali che fendono  le correnti,come

un gigantesco airone ,un aquila  possente,con

le ali spiegate.

Voglia di fuggire,salire in qualche modo,

fare scalo nei posti

del mondo,dove non s ei mai stato,

non hai mai  visto.

Diventare un cittadino del mondo.

e vedere quante è grande il

Nostro spazio.

Aereo,aereo,

e tu in basso sogni sempre di scappare,e

spiccare il volo

come una gru,

dai fiumi d’Africa,

librarti come un aquilone;

e nei tuoi pensieri,ogni fantasia diventa

possibile. E soavemente te ne vai,via via,sempre più ,e ti hanno già perduto.