FESTE NATALIZIE
Secondo gli storici, la nascita di Gesù Cristo avvenne tra il 10 ed il 4 a.C., con molte incertezze, derivate soprattutto da errori nei calcoli eseguiti nel 1582, anno cui fu introdotto il nostro attuale calendario gregoriano.
Il Natale nasce come antica festa pagana dedicata al solstizio (=sole fermo) d’inverno, che, astronomicamente, cade invece il 23 dicembre. I festeggiamenti del solstizio sono molteplici. In antica Grecia usavano festeggiare brumalia  (da bruma=il giorno più corto, in onore a Dioniso, dio del vino). I Romani banchettavano i Saturnali (Saturno dio dell’agricoltura). Per Roma, il vero natalis era il 21 aprile, la nascita dell’Urbe. Fu poi Aureliano (273 d.C.) che impose ufficialmente il 25 dicembre come Festa del Sole, col rito propiziatorio di accendere un ceppo di legno di quercia per 12 giorni consecutivi (da cui deriva l’attuale tradizione dei fasti luminosi). Nel Centro Europa si festeggiava Mitra, dio del Fuoco e della Luce. I Celti festeggiavano come il giorno più corto dell'anno. I Cristiani del IV sec. la fecero coincidere con la nascita di Gesù, per simboleggiare il rinnovamento della fede, in occasione dell'allungamento delle giornate. Le autorità ecclesiastiche, desiderose di sostituire una festa cristiana alla festa pagana, trovarono altresì un sincronismo delle date 25 marzo e 25 dicembre. All'epoca era infatti opinione molto diffusa (S. Ippolito e S. Agostino) che il Redentore avesse vissuto 33 anni precisi, dal suo concepimento. La allora tradizione cronologico-liturgica romana, basata solo su ipotesi, ricondurrebbe il giorno della passione sul Golgota al 25 marzo, in prossimità dell'equinozio di primavera, periodo in cui si pensava fosse anche stato creato il mondo. Quindi se Cristo morì il 25 marzo, fu anche concepito il 25 marzo, e la gravidanza di Maria quindi coinciderebbe.
Per gli Ortodossi il Natale di Cristo è il 7 gennaio, per via del loro utilizzo del calendario giuliano. Inoltre Montano, primo riformista ortodosso del II secolo d.C, fondò i montanisti, che fissarono la data di concepimento di Gesù al 6 aprile (la Pasqua Ebraica), e, quindi, la nascita durante nella notte tra il 6-7 gennaio; i montanisti credevano anche nella parusia, il ritorno imminente di Cristo.
L’albero di Natale é l’abete, simbolo dei sempreverdi e di natività per Egizi e Greci, albero cosmico per i Russi, albero sacro di Gennaio per i Celti, simbolo esoterico di crocifissione per altri. A Strasburgo, nel 1605, furono ornati per la prima volta gli abeti con simboli di fertilità (mele, zucchero e fiori di carta).
Babbo Natale ha invece diverse origini. Per gli ortodossi, sarebbe San Basilio, il loro Santo di Capodanno. La tradizione russa lo rappresenta come Ded Moroz (Nonno Gelo), che portava regali con una giacca rossa, stivali di pelliccia e lunga barba bianca, ed importato poi dai tedeschi col nome di Väterchen Frost. Per quasi tutto l’Occidente invece sarebbe S. Nicola di Myra, vescovo di Turchia, cui si racconta fosse solito fare regali ai poveri col suo vestito da porporato. Gli olandesi lo modificarono poi con la figura immaginaria di Sinterklaas. In USA, lo scrittore Irving descrive un Sinterklaas americanizzato in Santa Claus, stavolta privo degli attributi vescovili e rappresentato come un grasso marinaio olandese in mantello verde e pipa in bocca. Nel 1863, il cartoonist statunitense Nast disegna il primo Santa Claus così come lo conosciamo oggi. Negli USA si pensa che Santa Claus abiti in Alaska, in Canada che dimori verso il Polo Nord, in Europa che dimori presso Korvatunturi (Lapponia) o Dalecarlia (Svezia), ma anche in Groenlandia.

L'Epifania é una ricorrenza istituita nel 370 da San Epifanio Salamina di Costanza di Cipro d'Oriente, come giorno del Battesimo di Gesù adulto. La Chiesa Cristiana d'Occidente spostò la festa battesimale di Gesù il 7 gennaio, ed istituì il 6 gennaio come solenne manifestazione (Epifania, in greco) dell'annuncio della nascita di Gesù al mondo, iniziando dagli abitanti di Betlemme.
I Magi erano autorevoli zoroastri (astrologi persiani) citati solo dal Vangelo di Matteo, guidati da un brillamento celeste e confuso, poi, come cometa. Non vi sono, infatti, riscontri scientifici nella storia astronomica del fenomeno. I Magi furono identificati dai primi cristiani come dei Re (Isaia 60,3), e numero di tre: Melchiorre (da lingua semitica), Gaspare (da lingua camitica) e Baldassarre (da lingua giapetica). Da questa rappresentazione, nasce il Presepe, o Presepio (pre=innanzi saepes=recinto, siepe), che vuol dire mangiatoia, stalla, ma anche greppia (dal germ. corba = cesta, culla). I Vangeli apocrifi arricchiscono tutta la scena della Natività. Origene, nel III sec. d.C, aggiunse il bue (simbolo di forza) e l'asino (simbolo dell’inferiorità dell’uomo), che scaldano col fiato (simbolo del soffio della vita, Genesi 2,7). Pare che fu S. Francesco ad esaltare il presepe d'oggi, ma versioni più attendibili dicono sia il risultato di tradizioni napoletane che portarono Papa Onofrio IV a commissionare il primo presepe nel 1283.
Da una leggenda popolare italiana, i Re Magi, non trovando la strada per Betlemme, chiesero ad una vecchia di esser accompagnati da una vecchia, ma questa si rifiutò di indicarla. Successivamente, la vecchia si pentì, e vagò per sempre alla loro ricerca, donando dolci ai bambini nella speranza che qualcuno fosse Gesù. Da questa leggenda, nasce, soprattutto e solo in Italia, la Befana (storpiatura popolare di Epifania), intrecciata anche da altri antichi rituali propiziatori per il nuovo anno, come il bruciare carbone per uccidere l’anno vecchio, successivamente recepiti ed adattati al Cristianesimo. Un'altra ipotesi, la collega con una festa romana in onore di Giano e Strenua (dea della forza, da cui deriva strenna, dono di inizio anno offerto al padrone), durante la quale ci si scambiavano regali. Più tardi, furono introdotte scarpe e calze appese fuori dall'uscio, le quali sarebbero servite come ricambio a quelle consunte della vecchia. Se non ne ha bisogno, le lascia lì, riempiendole dei suoi dolci.

L'Immacolata Concezione dell’8 dicembre fu istituita come dogma cattolico di Pio IX, l'8 dicembre 1854, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale. La teologia cattolica si basa sulla Dottrina del Magistero, che esalta la vittoria della donna sul peccato, dai testi di Genesi 3,15 (la donna che schiaccia il serpente), Luca 1,38 (Maria al servizio di Dio), e Proverbi 8,24.
Il dogma affermerebbe che Maria, oltre a non commettere peccato, sia stata, a sua volta ,concepita da sua madre (Sant'Anna) senza peccato. E' stato questo dogma a considerare l’esistenza di un’anima al momento del concepimento, mentre prima si credeva che venisse infusa da Dio quaranta giorni dopo. Il dogma fu teatro di parecchie polemiche, e non fu accettato da nessuna altra Chiesa.

 

 LA NATIVITA NELLA  TRADIZIONE POPOLARE