Quando assistetti la prima volta ad una gara di F3K, rimasi impressionato dalla tecnica di lancio di questi
sofisticati alianti. Purtroppo all'epoca la mia esperienza costruttiva era troppo modesta per avventurarmi nella costruzione
di un DLG, ed acquistare un modello già pronto non mi ha mai entusiasmato.
Avvicinatomi alla tecnica costruttiva della laminazione, pochi mesi fa ho realizzato un aliantino (1,2m di AA) da pendio con
ala fibrata (sotto pressa) ed un peso di poco superiore ai 200g. Ripensando ai DLG mi si è accesa la classica lampadina:
"Si può fare!!!"
PROGETTAZIONE
Il modello è ispirato allo splendido progetto di Mark Drela, modellista che è sicuramente un punto
di riferimento per questa categoria.
La scelta di un due assi è stata fatta in ragione di maggiore semplicità costruttiva,tenuto conto che si sarebbe
trattato della mia prima esperienza, sia nella costruzione di DLG, sia nella laminazione sottovuoto.
Il progetto l'ho ridimensionato per tener conto del fattore B (bagagliaio): volevo un modello che non fosse minimalista,
che potesse essere lavorato con le mie manone, eventualmente da usare per le giornate fiacche in pendio (qui c'è anche il
problema della visibilità se il modello è lillipuziano) . 1200mm è la misura magica, ci sta in macchina senza sacrificare posti auto ;-)
La principale e sostanziale modifica che ho apportato al progetto è relativa ai piani di coda. Nel progetto
originale sono a V, ma volendo sperimentare il lancio a disco, sono stato costretto ad adottare i classici piani a
croce. Per il design degli stessi mi sono ispirato ad un altro progetto di Drela: il Supergee. Per il dimensionamento
(superfici) ho calcolato il rapporto volumetrico di coda (fattore K).
Nel caso ve lo stiate chiedendo...il diedro è così da progetto! ;-)) (n.d.r.)
QUALCHE DETTAGLIO COSTRUTTIVO
L'ala è realizzata in estruso tagliato a filo caldo. I rinforzi sono in roving di carbonio.
Il tutto laminato sottovuoto con tessuto di vetro da 27g/mq. Rinforzi con lo stesso tessuto sono presenti all'estremità alare
per il fissaggio del piolo e centralmente per incrementare la robustezza. La giunzione delle semiali è ottenuta con due
pezze (sopra e sotto) di tessuto da 40g/mq. Due cavità, lungo la linea di giunzione, riempite con resina e microballon
forniscono la necessaria resistenza alla compressione esercitata dalle viti in nylon che fissano l'ala alla fusoliera.
L'ala pesa finita 80g, qualche esperto mi ha fatto notare che con meno resina avrei potuto stare più leggero, anche se
avrei compromesso la finitura superficiale a specchio.
I pianetti sono in depron da 3mm sagomati con tampone e carta vetrata, laminati e rinforzati (con minor roving) come l'ala.
La parte mobile è incernierata con nastro trasparente di buona qualità e la mobilità è garantita dal sistema tira - molla
(acciaio armonico da 0,3mm piegato ad U). I pianetti, pesano complessivamente 10g, escluse squadrette e cerniere.
Il boom è una stecca per aquiloni Avia Sport G-force SUL (82cm, 14g).
Il pod è realizzato con balsa da 3mm laminata con tessuto di vetro da 27g/mq. Si tratta di una semplice scatoletta il cui
design potrebbe essere notevolmente migliorato. Il musetto ed il raccordo con il boom sono in estruso laminato.
Sul muso ho utilizzato 3 strati del solito tessuto.
La dotazione elettronica è di estrema semplicità: due servi da circa 5g, una batteria 4 celle da 110mA/h ed una micro
ricevente. La batteria richiede una certa cautela: vista la modesta capacità, non è prudente andare oltre l'ora d'utilizzo.
IMPRESSIONI DI VOLO
Durante il collaudo ero molto preoccupato per la tenuta strutturale del modello, che tuttavia ha retto bene il traumatico
lancio a disco. Sciolta la tensione mi sono ritrovato tra le mani un modello che mi sta dando molte soddisfazioni.
Nonostante la mia inesperienza, appena ho trovato condizioni favorevoli, sono subito riuscito ad agganciare termiche che
hanno portato il modello ad altezze che mi hanno impressionato.
A volte vedendo il modello tanto alto da farmi paura, mi son chiesto:"...ed ora come faccio a riportarlo giù?".
Non vi dico la soddisfazione dopo qualche minuto a farmelo atterrare tra i piedi, o meglio ancora in mano.
Trovo affascinate andare a caccia di termiche a bassa quota: immaginare dove potrebbero staccarsi (azzeccandoci francamente
molto poco), interpretare i segnali che il modello e la natura forniscono, aggrapparsi con le
unghie e con un pilotaggio accortissimo, alle deboli ascendenze che spesso consentono solo di guadagnare una manciata di
secondi di volo, ma che altre volte permettono di raggiungere quote entusiasmanti.
CONCLUSIONI
Trattandosi della mia prima esperienza con un modello di questo tipo, ci sarebbero parecchi dettagli da migliorare.
Praticamente in quasi tutti i particolari di costruzione / lavorazione ho individuato aspetti non del tutto soddisfacenti.
Ma ancora più importante è sapersi accontentare di un modello che seppur non perfetto riesce a divertire ed entusiasmare.
Per il futuro vedrò se riuscirò a fare meglio, per ora rimango con il naso all'insù a godermi quest'inconsueta ala rosa.
Un sincero ringraziamento a chi ha avuto la pazienza di leggermi fino a qui e all'amico webmaster, sempre molto
disponibile.