BlAcK_lOtUS's Fanfiction
[Note dell'autore]

Questa è la mia prima Fan Fiction, ho iniziato questo progetto così, per curiosità, dopo aver letto varie FF su vari siti di Eva, e mi sembrava giusto contribuire personalmente... :D Spero che vi divertiate a leggerla almeno quanto io mi sono divertito a scriverla!
P.S. Due cose prima di lasciarvi alla lettura: la fanfiction contiene spoiler, e parecchi... ergo...
la seconda, è triste! Quindi, spero di riuscire a commuovervi o farvi piangere alla fine, perchè vuol dire che l'ho scritta bene! Ora, dopo le raccomandazioni della mamma, potete tuffarvi nella lettura!

Knocking on Heaven's Door


Salve, sono Rei Ayanami...già come se non sapessi chi sono...ma io in fondo non lo so. Non mi hanno detto niente sul mio passato alla Nerv, non ho nemmeno ricordi d'infanzia...Cosa sono?
Più tardi:" Shinji, sbrigati! Asuka è già uscita!" "Va bene, esco subito". Che pizza, oggi non ho proprio voglia di andare a scuola, mi sento così triste... è come se, come... non so... il vuoto dentro, ma un vuoto per il quale posso fare poco, come se non dipendesse da me, come se fossi incompleto... Ma cosa mi manca? Affetto. E' solo colpa di mio padre? No, è un vuoto diverso, non si può spiegare... Oh, ecco la scuola, i compiti, lo svago dal pensiero ricorrente della mia solitudine... solitudine...
Shinji...perdonami, sto tanto male quando ti guardo, il perchè non lo so, so solo che ti vedo e sto male. Yui, è opera tua? Sei te? Oppure è qualcosa che esula da ciò che sono? Non posso saperlo...non posso saperlo... Cosa sono queste? Lacrime. Strano, piango. Perchè piango? Di solito si piange quando si è tristi. Perchè sono triste? Shinji... che mi guarda... che si preoccupa per me, lo si legge nei suoi occhi... che begli occhi che ha Shinji, belli e malinconici, azzurri poco più scuri dei miei capelli, lo specchio della sua anima, un punto dove la barriera cede, dove l'intimo è indifeso. Solo nei miei occhi non si legge niente, perchè il mio animo è vuoto... Ma allora perchè piango? Non dovrei provare emozioni se...*
"Ayanami, qualcosa che non va?" chiese il professore, interrompendo, per la gioia dei suoi studenti, l'ennesima lezione sul Second Impact. "No, scusi, solo un po' di allergia..." la sua voce suonava meno fredda rispetto al suo solito, monotono, timbro di voce, come se ciò che nemmeno lei sapeva spiegare volesse uscire fuori, allo scoperto. "Vuoi andare in bagno un attimo a sciaquarti il viso?" proseguì l'anziano docente. "...si..." disse Rei, arrossendo e chinando il capo, alzandosi, uscendo dall'aula, correndo in bagno, senza sapere perchè... voleva solo correre, restare di nuovo con se stessa... capire perchè... il perchè...
Raggiunse il bagno femminile, e si vide allo specchio: i suoi occhi erano completamente rossi, disfatti da un forte pianto, che lei non si era accorta consciamente di aver fatto... "Rei..." "Chi sei?" "Sono una parte di te, sono una parte di ciò che ti ha permesso la vita, il mio nome è Yui Ikari..."

***


"Yui? Che ci fai nella mia mente? Perchè mi parli solo ora?" "Io sono sempre stata nella tua mente, la tua anima, il tuo modo di pensare, questi sono tutti tuoi e esclusivamente tuoi, ma in un angolo remoto c'ero anche io, ad attendere che tu crescessi, per avere la forza di risorgere. Non ti preoccupare, fra un po' scomparirò, per sempre. E' destino, io ho svolto il mio compito, ho dato alla luce Shinji. Sta a te averne cura, adesso, come solo un' amica può fare, ha già un surrogato di madre, ha la signorina Misato. Solo te puoi farlo cambiare, perchè è te che lui ama, non Asuka, ne altre. Lo si legge nei suoi occhi, ogni volta che lo guardi." "Solo i miei occhi sono vuoti... come fa a volermi bene? Cosa vede lui in me?" "Mi dispiace, ma lo hai chiesto alla persona sbagliata. Solo lui può saperlo.Non ti preoccupare, sarà lui stesso a dirtelo, un giorno o l'altro..." "Mi sento così confusa..." "Fra poco capirai, io devo scomparire adesso, solo quando il tuo corpo sarà esclusivamente tuo inizierai a avere le risposte alle tue domande. Addio Rei, ci rivediamo alla Nerv..." L'immagine sparì, e ad essa seguì un forte dolore nel cervello, come se fosse stato asportato una parte di esso. Rei cadde a terra, gridando e contorcendosi. L'ultima cosa che vide prima di svenire fu Yui che camminava per i corridoi della scuola, libera, libera, libera...
"Cos'è stato?" La bidella accorse immediatamente nel bagno delle ragazze dopo aver sentito un rumore, come un sacco che cade su un pavimento. Corse, aprì la porta, guardò dentro e vide lo spettacolo: una ragazza che, come impazzita, si dimenava sul pavimento come presa da spasmi. Chiamò subito un'ambulanza, mentre con l'aiuto di altro personale medico portò Rei in infermeria, nel tentativo di determinare almeno le condizioni della ragazza.
"Ikari...Ikari... perchè scappi da me, di cosa hai paura?" Era tutto nero, solo Shinji era presente, e lei. Ma lui fuggiva, spaventato, lasciandola sola, ancora più sola di prima..."Per favore, Ikari, almeno tu, resta con me...ho bisogno di te..." Quando Rei riaprì gli occhi, si trovava in un luogo tristemente conosciuto: l'ospedale della Nerv. Ma non era sola: vedeva ancora solo figure indistinte, ma dopo poco andarono via quasi tutte. Solo una rimase. Rei cercò di mettere a fuoco l'immagine, ma non ci riuscì. Sentì solo la sua mano, calda, bollente, che le diede conforto, spazzando via le immagini di un sogno che temeva fosse un presagio infausto. Poi, rasserenata dalla presenza di quell'ombra, si riaddormentò.
Shinji non aveva ancora detto niente, da quando aveva sentito l'ambulanza il suo cervello si era come spento. Non pensava più. Si limitò ad agire. Seguì Rei sull'ambulanza, tenendo sempre stretta la sua fredda mano affusolata, bellissima, nella speranza che il suo calore la riscaldasse, che potesse trasmettere la sua stessa vita attraverso quella mano. In ospedale poi, l'aveva vista aprire gli occhi, come un fiore che sboccia prima di primavera, e poi li aveva visti richiudersi, serenamente, grazie al calore della sua mano. "Ora è tranquilla, chissà perchè. Durante il viaggio, ha pianto tutto il tempo. Perchè sei così triste Ayanami? Cosa nasconde il tuo animo perchè tu sia così sola e schiva? Perchè hai paura degli altri? Cosa ha fatto di male il mondo, a te?" Poi, crollò sfinito, sul corpo di lei.

***


"Uhh..." Mormorò Rei, quando si svegliò. Sentiva un forte peso addosso, come se... Aprì gli occhi: la solita immagine sfocata, ma distingueva sempre la massa informe, che questa volta era semidistesa addosso a lei. Piano piano, però, l'immagine si fece più chiara, fino a diventare "normale". Rei arrossì: era Shinji l'ombra che si era preso cura prima, era l'ombra che aveva vegliato su di lei e che era alla fine crollata, nel sonno. Sorrise, non capendo il perchè del suo rossore. Poi accarezzò dolcemente la testa di Shinji, come se fosse suo figlio. "In certi versi lo è..." ricordò a se stessa, e si irriggidì improvvisamente, al ricordo di cosa era in realtà. "E' così bello, non mi sembra giusto però..." Si spostò leggermente, per vederlo meglio, cercando di non svegliarlo. "Nessuno aveva mai vegliato su di me, nessuno aveva mai prestato tutta questa attenzione su di me, nessuno aveva mai scatenato simili reazioni su di me... Finalmente posso guardarlo senza che arrossisca subito e giri lo sguardo. E' proprio un bel momento, questo lo so. Mi sento così bene... mi sento serena, rilassata, come se tutti i dubbi fossero scomparsi... come faccio a sapere ciò? Lo so e basta. Non ho motivi, lo sento e basta, come diceva Yui... è forse questo l'amore? Non lo so, non so cos'è l'amore. Forse Shinji lo saprà, è un ragazzo sensibile, lo saprà di sicuro cos'è... chissà se però me lo dirà... non osa mai entrare in argomenti particolari con me, ogni volta che ci prova arrossisce e smette. Forse lo metto a disagio, perchè sembro una ragazza, forse sa cosa sono, e non vuole turbarmi e farmi soffrire parlandomi di cose che non posso sentire, non so riconoscere, i sentimenti. Oh, sentimenti, cosa vuoi fate per l'animo umano!"
"Mamma... Mamma... perchè scappi da me, di cosa hai paura?" Era tutto nero, solo Shinji era presente, e lei. Ma lei fuggiva, lentamente, lasciandolo solo, ancora più sola di prima..."Per favore, mamma, almeno tu, resta con me...ho bisogno di te..."
"Shinji piange... perchè piange? Io sto bene, che cosa sta sognando? Perchè sei così triste, Shinji? Cosa nasconde il tuo animo perchè tu sia così solo e schivo? Perchè hai paura degli altri? Ma il mondo cosa ha fatto, a te? Tu puoi Shinji, tu puoi. Hai la vita nelle tue mani, spetta solo a te cambiare il tuo mondo. Io invece... non sono niente, non posso niente. Io non vivo...non vivrò mai..." Una lacrima solcò il volto di Rei, ormai chino sopra quello del ragazzo, e cadde proprio sulle sue labbra.
Una goccia d'acqua. "Cos'è quella luce? L'ho vista ogni volta che l' Eva andava in Berserk... La luce, la luce... mamma, mamma..." Si svegliò, e sentì immediatamente di non trovarsi nel suo letto, se su una sedia. appena capì di essersi addormentato ADDOSSO a Ayanami arrossì vistosamente e si rialzò imbarazzatissimo. "...S...cusa..." bofonchiò, anche se sapeva che da Rei non avrebbe ottenuto alcuna reazione. Invece...
Lei sorrise, con uno di quei sorrisi che sciolgono la neve invernale, un sorriso che unito a uno sguardo dolcissimo, congelò il povero Shinji in una specie di trance, come folgorato dalla felicità per la salvezza dell'amica e dalla sua bellezza e riconoscenza nei suoi confronti. Come una fotografia, l'immagine si fissò nel cervello e nel cuore del ragazzo, per non uscirne mai...

***


"Ayanami sorride... non l'avevo mai vista sorridere tranne quando la salvai, contro il quinto angelo, ma allora era diverso... le avevo salvato la vita, e lei era confusa, non sapeva che cosa fare, perchè ora si? Cosa ho fatto per meritarmi il suo sorriso? Perchè è felice?"
"Non fa niente... è sorpreso che io sorrida? Eppure me lo ha detto lui, che quando si è felici si sorride... ma io mi sento felice? Si. Sono felice che lui sia qui, che sia con me, e non mi importa niente del resto... per una volta, voglio pensare solo a me." "Ciao Ikari." disse finalmente la ragazza dai capelli azzurrini, continuando a sorridere. "C..ia..o..." mugugnò imbarazzatissimo Shinji, ancora più confuso dal fatto che fosse stata Rei a parlare per prima. "Grazie per essere stato con me tutto il tempo, nessuno lo aveva mai fatto prima..." "...P...prego..."
Le aveva detto una sola volta grazie, e quella volta era arrossita. Era una parola mai usata, perchè è una parola che riguarda una sfera che lei con ha potuto conoscere: il sentimento. Ma ora basta, aveva deciso di lasciarsi tutto il passato alle spalle. Ora sapeva cosa voleva fare. Voleva qualcuno accanto. Piano piano, si era resa conto del piacere che avere un amico, un ragazzo, qualcuno, soprattutto grazie a lui. "Non mi sento più sola." Si alzò lentamente, avvicinò il suo volto a quello del ragazzo e lo baciò...
"Rei..." Shinji inizialmente non rispose al bacio, troppo sconvolto, si SCONVOLTO, da una successione di eventi e da un cambiamento che per lui erano stati troppo improvvisi. Poi, sentì un rumore, come di vetri infranti, di muri e calcinacci che cadono con rumore sul terreno, e applausi. Il suo mondo era morto, imploso. Shinji Ikari era morto. E rispose, finalmente, al bacio.
"Ayanami, io...tu...beh...insomma...""Shhh, non parlare. Le parole sono così inutili, a volte, per quanto belle e profonde possano essere. So già tutto, lo vedo nei tuoi occhi, che ora sono così diversi...""Come diversi?"" Sono più azzurri, privi di quel grigio, di quella patina di malinconia che li circondava sempre. Gli occhi sono lo specchio dell' anima, un punto dove la barriera cede, dove l'intimo è indifeso." " Che barriera?" "Capirai Ikari, c'è un tempo per ogni cosa. Ora siamo in primavera, ma l'estate durerà poco. Non preoccuparti subito dell'inverno triste e nevoso, perchè durerà a lungo, e farà marcire i raccolti." Dette queste parole, si distese sul letto, tenendo nella sua mano la mano di Shinji, e chiuse gli occhi, mormorando: "Arrivederci", e sorrise.
"Arrivederci, è una parola così fredda, come la tua mano...ti avevo detto di non dirla mai più..." Ironia. Era la prima volta che Rei faceva ironia, perchè si capiva bene che lo aveva fatto apposta, una punzecchiatura, un segno di indipendenza da un ordine imposto da un Ikari, non importa se padre o figlio.
"Arrivederci Ayanami." Shinji restò seduto, a vegliare ancora, con la mano di lei che stringeva sempre di più, rilassato, ma non ancora libero. Quando si sarebbe svegliata, allora si sarebbe purificato, avrebbe ricevuto il battesimo di rinascita, avrebbe cancellato il suo peccato originale. Si fece il segno della croce, e pregò Dio di proteggerli entrambi, ringraziandolo per quello che considerava come un vero e proprio atto divino.

***


Ma quella notte, Dio non mostrò la sua misericordia, ma la sua rabbia e il suo rancore nei confronti di colui che era lo strumento principale di un qualcosa di così spregevole come un gruppo di servi che avevano deciso di diventare padroni al pari di lui, di Dio, del Creatore. Dio disse: "Sia la luce!" E la luce fu.
"Ayanami! Ayanami! Che fai qui, senza ombrello? Non senti quanto piove? Vieni, ti copro io. Andiamo a ripararci" "Si..." La portò sotto un portone. Casa sua. "Misato non c'è, Asuka neppure, vedrò io di trovarti qualcosa di asciutto da farti mettere addosso..." "..." Una luce illuminò Ayanami, sotto lo sguardo stupito di Shinji. Spuntarono un paio di ali, fu ricoperta da una toga bianca come lei e spiccò il volo, come un angelo. "...come un angelo...come un angelo...Ayanami non andartene! Ayanami non andartene! Ayanami non andartene! Almeno te non lasciarmi! Almeno te... Al..." Le lacrime iniziarono a scendere sul suo viso, facendogli morire le parole in gola. Poi, insieme ad Ayanami, anche il mondo circostante cominciò a scomparire, lasciandolo solo, tranne un qualcosa, che era troppo lontano e che Shinji ignorò completamente, lasciandolo al proprio destino... Alzò gli occhi, e vide una persona che gli si avvicinava. "Mamma!" La donna toccò la fronte del ragazzo con una mano, Lui chiuse gli occhi, e quando li riaprì davanti a se non c'era più sua madre, ma Rei. "Rei...Cosa sei in realtà Rei?"
Shinji si svegliò di soprassalto. Era nella sua stanza. Che ci faccio nella mia stanza? Dovevo essere all'ospedale, da Rei, la sua mano... Vide un foglio sulla sua scrivania, un foglio che non c'era prima. Cos'è? ...Progetto di clonazione...DNA di Lilith...DNA Yui Ikari... mia madre! ...nome soggetto Ayanami Rei... Rei non è umana ??? Il suo cuore cominciò a battere sempre più forte, terrorizzato, terrorizzato di essere innamorato di un qualcosa di indefinibile, che in parte era sua madre... Cominciò a correre, fino all'ospedale, stanza 231, e la trovò vuota. "Dov'è Ayanami?" Chiese a un infermiere che stava passando. "L'hanno rilasciata, dovrebbe essere a casa sua." rispose. Uscì di nuovo in strada, raggiunse la casa di Rei, bussò. Dopo pochi secondi, Rei aprì la porta, lo vide, abbozzò un sorriso, ma quando vide il suo volto disperato, ma soprattutto i suoi occhi, il sorriso morì. "E' vero?" disse il ragazzo, senza un saluto, porgendo il biglietto.
Perchè è così, cosa lo turba, che cosa ha trovato? Un foglio... Oh no... Una lacrima cadde sul foglio, su un nome: Yui...
Perchè piange, è vero allora? A cosa voglio bene? Che cosa mi vuole bene? Cos'è ciò che ho davanti a me? Un oggetto, niente più di un oggetto...
"Si, Ikari, si." Gli occhi, i suoi occhi, si contrassero. Solo quando aveva visto Toji fuoriuscire dallo 03 aveva subito una reazione simile. Aveva perso un altro pezzo del suo cuore. Un altro pezzo della sua fiducia, nel suo aprirsi con gli altri.
"Noo...*" Cominciò a correre piangente, spaventato, terrorizzato da ciò che si era trovato davanti. "Ikari...Ikari... perchè scappi da me, di cosa hai paura?" Ma lui fuggiva, spaventato, lasciandola sola, ancora più sola di prima..."Per favore, Ikari, almeno tu, resta con me...ho bisogno di te..." Si accasciò sulla soglia, come una marionetta a cui il burattinaio ha tagliato i fili, distrutta, odiò il suo creatore, suo "marito", ma soprattutto se stessa. Arrancando, entrò in casa, prese un coltello impolverato, e... No. E' inutile. A cosa serve morire? Io non posso morire. Se io morissi, morirebbero solo le mie conoscienze, le mie esperienze, la mia anima e un ammasso di cellule. Nel giro di poche ore ci sarebbe già una nuova Rei, pronta a prendere il mio posto, vuota, come me prima di conoscere Shinji... Non voglio far soffrire così un altro essere, se posso impedire che accada. Posò il coltello, si gettò sul letto, sperando che il sonno le portasse conforto. Non riuscì però a dormire, voleva fare come Ikari, voleva andare via, chiudersi in se stessa, fuggire, fuggire, fuggire nella strada, fra la pioggia che aveva cominciato a venire giù torrenziale da quando il ragazzo aveva bussato, come se Dio stesso avesse voluto così, la pioggia che purifica...la pioggia...
Mi ha tradito! Mi ha tradito! Anche lei mi ha tradito! Perchè non mi ha detto tutto subito? Lei sapeva e non mi ha detto niente! La odio, la odio! E pensare che credevo che mi volesse bene, almeno in parte! Invece è tutto finto, tutto finto!!!! Io per lei non sono niente, è mia madre che mi vuole bene, solo per questo le interesso! E' falsa, più falsa di me! La pioggia, ogni goccia che cadeva sul suo corpo, fredda, come la mano di Rei, ossessiva, apriva una ferita nel suo cuore, e lui correva, senza meta, nelle strade deserte illuminate da una pallida luce artificiale e basta, deserte, il solo rumore era lo scalpiccio dei suoi piedi, e la pioggia. Rei, Rei come pioggia, il cui contatto faceva male. La vista si annebbiava, le gambe tremavano, perdeva lucidità. Alla fine, si accasciò a terra. "Dio! Dio! Io ti ho pregato di proteggerci! Perchè mi fai questo? Perchè?". Poi si accasciò a terra.

***


Rei! Mamma! Scusa! Non volevo! Non l'ho fatto apposta! Per favore non te ne andare! Ti prometto che rimetterò tutto a posto! Ti prego non te ne andare! Almeno te, non lasciarmi solo...
Sveglio. Il sogno è finito. Ma lei se n'è andata. Sono tornato a casa sua, ma non c'era nessuno. Solo una strana sensazione è ciò che mi conduce qui, come se ci fosse qualcosa che mi spinge. Si, devo fare pace con la mamma. Devo trovare la mamma. Perchè non voglio riperderla. Questo monte. Ci parlammo qui, prima di affrontare il 5° Angelo, prima di salire sugli Eva, mi disse che non sarei morto. E io non ho saldato il debito. Cos'è questa luce? Sembra un AT-Field... Rei.
E' arrivato. Lo sapevo. Non mi importa. Non mi importa più di niente. Forse. No, è giusto così. Lui è vero, io no. Io devo allontanarmi dagli altri. Sono un pericolo. Sono la loro fine. Sono un Angelo. La mia barriera dell'anima li salverà da me, e salverà anche Shinji. Oh Shinji...mi dispiace...
Eccola...sembra un vero Angelo, un "vecchio" Angelo... la toga bianca, le ali, e l'aura, l'aura, l'AT-Field... "Rei!!!" Perchè non mi risponde? Il suo sguardo è vuoto... le porte del paradiso sono chiuse..."Ayanami! Perchè non mi rispondi? Mi dispiace! Mi dispiace per quello che ho fatto... Mamma, rivoglio la mia mamma!" Si accasciò al suolo, come Rei quel giorno, alla soglia. Pianse ancora...ancora...ancora...guardando i suoi occhi, bussando, bussando, bussando alle porte del paradiso...
Shinji, mi vede ancora come sua madre e basta, è sconvolto... "Rei..." "Yui? Non eri scomparsa per sempre?" "Infatti. Sono te. Sono Rei. Sono il tuo inconscio. Che non hai mai sentito, perchè non lo hai mai avuto, prima di sapere. Ora anche te sei un essere umano. Hai adesso una tua anima." "Ma le mie cellule..." "Lilith è colei che ha generato la razza umana. Gli umani sono il 18° Angelo. Quindi sei umana..."
"Ho deciso Ayanami, basta scappare dai problemi...è vero, te hai le cellule di mia madre, ma non sarai mai lei, lo so. So tutto, non so come ma so tutto. Ayanami, io ti amo, e non non voglio perderti ancora! Tempo fa ti chiesi perchè guidavi l'Eva. Adesso ti rispondo perchè io guido l'Eva. Per essere lodato dagli altri. Sono egoista, ho pensato sempre a me stesso.anche con te, che sei l'unica che mi ha mostrato chiaramente affetto. Adesso ho un solo motivo: se non lo guidassi, non ti rivedrei mai più. Per favore Ayanami...Rei, torna...torna...torna...
Bussò, bussò, bussò alle porte del paradiso. "Ora ho capito." Guardò a sua volta, per la prima volta da quel nefasto giorno, gli occhi del ragazzo. Limpidi, chiari, trasparenti: vi era impresso tutto il suo dolore. Compassione... soffre... la sua conoscienza è incompleta. Lui non vuole più sua madre. Lui vuole me. Mentivo a me stessa prima. Lo amo ancora. Bussò e alla fine le porte si aprirono, sommergendo Shinji di dolore e malinconia, prodotto di una vita finta, passata a essere un burattino nelle mani di altri. Solo emozioni, solo sensazioni, solo questo fu trasmesso da quegli occhi, ma solo l'inizio, fu solo l'inizio...
L'AT-Field si dissolse, sotto lo sguardo commosso del ragazzo. "Hai acquistato la conoscienza adesso. Sei degno di essere un uomo. La tua scalata è quasi giunta al termine. Per questo, adesso capirai cosa vuol dire essere Rei, e io capirò che cosa vuol dire essere Shinji." Posò delicatamente la mano sulla fronte del ragazzo, e una fitta dolorosa colpì entrambi i ragazzi, per un secondo...Shinji fu sommerso da immagini: Dummy System, le copie, la nascita, la scuola, Gendo, Shinji, Asuka, Misato, copie, vita, morte... "Basta!!!!!!!!!!!!" urlò.
"E' destino che il figlio ripercorra gli errori del padre. Io so che cosa provi ora. So perchè soffri, meglio di quanto tu non mi abbia mai detto. La tua vita è nelle tue mani, perchè te puoi far si che il paradiso che ti immagini sia trasportato su questa terra. Adesso anche io ho capito ciò. Non sono tua madre, ne lo sono mai stata. Tua madre però è sempre con te, ogni volta che entri nell'Entry Plug, tua madre è li e ti protegge e ti proteggerà sempre. Non sei più solo, ora. Ciò che desideravi lo hai ottenuto: hai ritrovato tua madre, hai trovato il qualcuno che ti ammiri, hai trovato qualcuno che ti ama da amare. Benvenuto in paradiso Shinji Ikari." Finalmente sorrise, un sorriso fraterno, amorevole. Il ragazzo l'abbracciò subito, con violenta delicatezza. Lei rispose all'abbraccio, appoggiando la testa sulla sua spalla, mormorando "Va tutto bene adesso, adesso sei un uomo..." Improvvisamente, come aveva cominciato a piovere, giorni fa, la pioggia smise di venire giù. "L'arcobaleno" disse alla fine Shinji. "Un nuovo inizio, un nuovo ciclo."

***


Qualche tempo dopo....
"Ayanami! Sono felice, tu sei viva! Mio padre non è qui ? Grazie! Mi hai salvato." "Cosa?" "Mi hai salvato, sacrificando l'unità 00." "Oh, Ti ho salvato?" "Si. Non ti ricordi?" "No, voglio dire. Io non conosco ciò. Io penso, probabilmente, io sono la terza."
La terza...Shinji uscì dall'ospedale. La terza... E' morta... Rei è morta... Lei non è la mia Rei, siamo usciti insieme ieri, e adesso... Lei è diversa nell'animo, lo so... Basta. So cosa devo fare adesso. Sono un uomo. Non fuggirò più, non scapperò più piangendo. Sono un uomo, ora. Sentì il suo animo più leggero. Si sentiva sereno, quasi felice. Salì in casa sua, entrò in camera di Misato e rovistò fra la sua roba, fino a che non trovò ciò che cercava. Entrò in camera sua. Prese la foto che aveva fatto insieme a Rei, incorniciata in una bella cornice in finto argento. Toccò la foto, la cornice, la prese in mano e guardò ancora la foto. Come era bella, era venuta proprio bene li, indossava persino un vestito nuovo, diverso dalla solita tuta scolastica, per quanto le stesse benissimo. Ripensò a tutti i momenti che avevano passato insieme, da quando si erano conosciuti fino a quando stamani, prima di salire sull'Eva, si erano salutati con un freddo "Arrivederci", un saluto loro privato, che riportava alla mente tante cose... Una lacrima cadde sul vetro. Seguirono altre, era naturale. Prese l'oggetto che aveva trovato in camera di Misato in mano. Non era pesante, era nera, lucida, pulita. Tolse la sicura e punto la pistola alla tempia. Chiuse gli occhi... "Shiiinjiii...." "Rei..." "Shiiiinjiiii... non devi fuggire... non devi fuggire..." "Non fuggirò più. Questa è una mia scelta libera. Una parte di me è morta con te. Niente ti farà ritornare insieme, ed è destino invece che ciò accada. Il figlio deve ripercorrere gli errori del padre. Rei, sto arrivando. Aspettami..." Rei sorrise e tese le mani. Shinji stava per afferrarle... Sorrise, Nonostante le lacrime copiose, il ragazzo sorrise. "Sto arrivando Rei 2..." disse ad alta voce. Chiuse gli occhi, mentre la sua immagine mentale stava per afferrare le mani della sua fidanzata, e premette finalmente il grilletto, proprio quando le loro mani si afferrarono, pronti a fare il grande viaggio insieme, perchè Dio aveva deciso che sarebbero andati insieme. L'ultimo desiderio di due servi del suo futuro rivale. Un fortissimo CRACK! si diffuse dalla casa di Misato nell'aria, facendo volar via tutti gli uccelli del circondario. Nessuno sentì invece un altro rumore, quello di un sacco senza vita cadere a terra, seguito da un oggetto, la cornice. Intera, nonostante la caduta, era intera. Neppure il vetro si era rotto. Poi il silenzio soltanto è regnato, in un caldo pomeriggio d'autunno. La vita scorreva ignara di tutto. In un caldo pomeriggio d'autunno, Dio aveva appena ristabilito la sua supremazia. Ma, era solo questo? Anche a un adulto può capitare di affezzionarsi al proprio giocattolo, o al proprio rivale...

Fine