I misteri di Blanca

Non si sa molto, di Blanca. E’ giunta a Lot in un assolato pomeriggio di inizio estate, con pochi bagagli. Ha varcato l’ingresso del Granducato, si è guardata intorno con aria curiosa e attenta. Sembrava lì per caso, ma qualcosa nei suoi movimenti decisi, nel suo passo sicuro, faceva intuire che un preciso motivo l’avesse portata a Lot.. qualcosa di imperscrutabile, e di importante.. o forse no, forse questa è solo l’impressione che può dare chi è sicuro di sé, e perciò si sente a suo agio ovunque si trovi, come se fosse a casa sua. Probabilmente Blanca è semplicemente in viaggio.. eppure, intercettandone lo sguardo, viene da chiedersi se si tratti di un viaggio di piacere, o di un qualche incarico.. Ma poi Blanca sorride, e i sospetti vengono meno. Dubitare di una ragazza così graziosa, così giovane, e con quel sorriso disarmante, innocente. Sciocchezze, nient’altro che fantasie di una mente guardinga. Blanca sa come comportarsi con la gente, fa un lieve inchino, abbassa per un attimo gli occhi, saluta con fare cordiale e disinvolto. Racconta che è venuta a vivere da sua zia, tanto per cambiare aria, dice. Di nuovo quel leggero sospetto, forse dato da un’impercettibile incrinatura nella voce. Senz’altro questa zia esiste davvero, ma è meglio restare nel dubbio. E’ meglio non chiedere chi sia, e dove abita. Almeno per ora è meglio godere di quel sorriso così franco e aperto, e di quella voce fresca che ciarla, serena, del caldo che fa oggi, e di quanto siano belli i palazzi del Granducato, e di quanto sia affabile la gente nonostante.. ecco, di nuovo una leggera esitazione, di nuovo il sospetto. Ella sa. Sa che nel Granducato qualcosa di strano è accaduto, sa che forze oscure hanno preso il sopravvento, e che può essere pericoloso andare in giro in certi luoghi, di questi tempi. Certo, è possibile che le voci siano giunte ai paesi confinanti. E se anche così fosse, perché questa ragazza si è messa in viaggio da sola, per raggiungere una fantomatica zia, proprio in questo periodo? Non v’è dubbio, ella sa molte cose di Lot. Simula una finta insicurezza, che non trova riscontro nello sguardo divertito, furbesco. Chiede, osserva.. è molto interessata alle razze, alle gilde, agli eventi. E poi, improvvisamente, dice di sì, che le piace Lot, e che vi si troverà bene. Vado da mia zia, a posare i bagagli, dice. E verrebbe voglia di seguirla, mentre si allontana svelta e sicura per vicoli e viuzze che, in teoria, non ha mai conosciuto.

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Qualcosa in più si è saputo, ma non molto. Dice che si chiama Blanca Soledad Duarte, un nome esotico, adatto alla sua aria da straniera. La zia esiste, ma non pare troppo felice di ospitarla, anzi, sembra preoccupata per l’arrivo di questa singolare nipotina. Sembra che non veda l’ora che se ne vada. A volte la rimbrotta, quando crede che nessuno veda. E Blanca ridacchia, si prende gioco delle inquietudini della parente. C’è qualcosa, come un contrasto, fra l’espressione del suo sguardo e il suo sorriso, come se non fossero sullo stesso volto. Una persona capace di mentire, quando serve. Che brutto pensiero! Una ragazza così giovane, e così aggraziata. Con quel sorriso, poi, che incanta e rassicura. Sciocchezze.

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Dicono che non se ne sia andata spontaneamente dal suo paese. Dicono che sia stata esiliata, allontanata. Una mezza indiscrezione, nulla di più. Forse solo una maldicenza. Cosa può aver mai fatto di così grave questa ragazza che passa le giornate a leggere, a disegnare, a raccogliere fiori di campo, a passeggiare. Si è fatta benvolere da tutti, ormai. Non esce molto, ma quando lo fa, è come un raggio di sole. Col suo sorriso giocoso, con le sue parole limpide. Ha sempre la risposta pronta, per tutti. Sfrontata, addirittura, quando i complimenti degli uomini si fanno un po’ pesanti. Di certo non è timida, anche se, per buona creanza, a volte abbassa lo sguardo come a fingere di esserlo davvero. Smaliziata. O forse è solo sicura di sé, un po’ arrogante, come lo sono i ragazzi. Del resto è giovane, è bella, può permettersi tutto.

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Dicono che si sia messa nei guai per la sua lingua tagliente. Dicono che abbia mancato di rispetto al suo re. Non sembra di stirpe nobile. Benestante, probabilmente, ma non di alto rango. La figlia di un banchiere. In che circostanza ella sia entrata in contatto con i reali, è un mistero. Così come è un mistero quello che poi sia successo. Certo, dev’essere stata una ben grave mancanza. Non si esilia una ragazza come lei per una sciocchezza. Dev’essere stata ritenuta estremamente pericolosa, per decidere di allontanarla per sempre dal proprio regno. Dev’essere contaminata. Potrebbe contagiare altri, coinvolgere altri, convincere altri. O forse ha solo avuto il coraggio di dire una scomoda verità. Forse è per questo che nonostante tutto non ha paura. Che è così maledettamente sicura di sé, e dei suoi passi. Ecco perché sorride, come se niente al mondo potesse più farle del male. Ecco anche risolto il mistero di quell’espressione così matura nei suoi occhi, di quello sguardo irriverente. Ribelle. Fiera di ciò che ha fatto, o di ciò che ha detto. Questo sembra trapelare dalla sua indubbia placidità.

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Non esce molto, ma le piace scrivere. Scrive, e ogni tanto si reca fino alla Bacheca per affiggere un frammento di pergamena. Si sofferma a leggere gli altri scritti, salutando con grazia coloro che la incontrano.  Altre volte si reca fuori Lot, col cavallo, da sola. Ma solo in pieno giorno. L’hanno vista allontanarsi per molte miglia, verso un maniero in parte diroccato che tutti dicono sia disabitato. O quasi. Voci dicono che lì abbia preso dimora un essere della notte, un vampiro o un demone. Altre voci dicono invece che vi abiti una strana signora, molto pallida e assorta. Un altro mistero. Ma nulla sembra turbare l’aria serena di Blanca, non un’ombra di paura, o di apprensione. Ella fa semplicemente la sua vita. Parla volentieri di sé, ma sempre in modo vago. Non scende in particolari, è una ragazza riservata. Ama la compagnia, e tuttavia è padrona di una sua vita segreta. Improvvisamente qualcosa, una scintilla negli occhi, fa trapelare la vitalità inquieta che si agita dentro di lei. Un’energia vivace, intelligente, pericolosa. Chissà per quanto tempo ancora la sventurata zia riuscirà a tenerla a freno!

 

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