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COMMODORE 64
CARATTERISTICHE TECNICHE
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Classe di
computer |
home computer |
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Paese
d'origine |
Stati Uniti
d'America |
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Produttore |
Commodore
Business Machines Inc. |
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Presentazione |
6 giugno
1982 (anteprima mondiale); 17 settembre
1982 (anteprima italiana) |
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Inizio commercializzazione |
agosto 1982 (Stati Uniti); |
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Fine commercializzazione |
1993 |
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Esemplari venduti |
17.000.000 circa |
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Prezzo di lancio |
$ 595 (Stati
Uniti); |
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CPU |
MOS 6510 |
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Frequenza |
1,023 MHz
(versione NTSC) o 0,985 MHz (versione PAL) |
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FPU |
non presente |
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MMU |
non presente |
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Altri
coprocessori |
VIC-II, SID |
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ROM |
20 kB |
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RAM di serie |
64 kB |
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RAM massima |
64 kB |
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Sistema
operativo di serie |
KERNAL |
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Altro
software di serie |
Commodore
BASIC 2.0 |
Il leggendario Commodore 64 compie 30 anni. Presentato al Consumer Electronics Show (CES) del 1982 e introdotto sul mercato ad agosto dello stesso anno è diventato in fretta uno dei personal computer più venduti al mondo, ma cosa c'era dentro questo dispositivo che all'apparenza assomigliava a una tastiera gigante?
Il Commodore 64, in tutto il suo splendore del design anni '80
Il C64 era un computer a 8 bit che ha dominato la scena per quasi dieci anni, grazie al suo processore 6510 di Mos Technology, una versione aggiornata del 6502 inserito nel Vic-20, che garantiva una potenza di calcolo pari a 1 MHz. Un numero che ora ci fa sorridere con un pizzico di nostalgia, ma che all'epoca bastava per garantire ore di divertimento con giochi come Ghosts and Goblin, Arkanoid, Double Dragon, Donkey Kong, Galaga, Dragon's Lair e molti altri.
L'aneddoto più ricorrente quando si parla del Commodore 64 è relativo alla sua memoria RAM, che come suggerisce il nome era di 64 KB. Tuttavia, quest'ultima non era completamente disponibile per l'interprete Basic, che risiedeva in una ROM di 20 KB ed era copiato nella memoria principale ad ogni avvio.
Nonostante questa limitazione le campagne pubblicitarie all'epoca continuarono a spingere sul valore aggiunto dei 64 KB di memoria, uno dei punti forti di questo PC che anche grazie a questo "trucchetto" è riuscito a dominare il mercato per quasi un intero decennio.
I numeri parlano di circa 17 milioni di unità vendute, ma già dalla fine degli anni 80 il Commodore 64 cominciò ad accusare i primi segni di vecchiaia, soprattutto in ambito videoludico per colpa della comparsa di console come il NES e il Sega Master System.
Il colpo di grazia giunse con gli anni 90, quando la concorrenza delle console a 16 bit (soprattutto del SNES e del Sega Mega Drive) diventò insostenibile. Alcune scelte errate di marketing e di progettazione del successore di questo PC costrinsero l'azienda a dichiarare bancarotta nel 1994.
I nostalgici lo ricorderanno per sempre nel loro cuore, ma chi vuole continuare a sognare può sempre comprare il nuovo Commodore 64 Extreme, di cui abbiamo parlato qualche mese fa. In realtà soltanto il design ricorda l'obsoleto predecessore, perché al suo interno troverete un Core i7 da 2.2 Ghz e altre caratteristiche degne di un PC moderno.
Purtroppo la grafica integrata non consente di giocare al meglio tutti i giochi più recenti e il prezzo un po' elevato (1500 dollari per la versione più potente) lo rendono un oggetto più adatto ai collezionisti che agli appassionati. Tuttavia siamo sicuri che gli amanti del design retrò non se lo faranno sfuggire, tutti gli altri possono continuare a conservare i loro ricordi del Commodore 64 originale.
Importanza storica e dati di vendita
Il Commodore 64 è il computer più venduto al mondo, record che si trova
anche nel Guinness dei primati. Nel 1986 furono venduti più di 10 milioni di
esemplari in tutto il mondo. Fu commercializzato fino al 1993, quando le
unità vendute furono appena 700 mila. In totale ne sono stati venduti nel
mondo oltre 17 milioni di esemplari:[2] record che con tutta probabilità non
verrà mai più superato (la natura degli attuali computer, assemblati
diversamente a seconda delle esigenze dell'utente, rende praticamente
impossibile ripetere un'impresa simile).
La semplicità d'uso e facilità di programmazione di questo nuovo computer
era superiore sia ai suoi predecessori (il PET e il VIC-20) sia agli altri
home computer concorrenti. Grazie a ciò e al suo prezzo di vendita, in breve
tempo divenne il computer più venduto nella storia dell'informatica.
Il Commodore 64 venne inizialmente costruito usando lo stesso chassis del
Vic-20 al fine di mantenere bassi i costi di produzione. Dopo alcuni anni,
la Commodore cambiò leggermente l'estetica del computer assieme ad altri
cambiamenti minori, ribattezzandolo 64C.
Nonostante il cessare della produzione, lo sviluppo di software per questa
macchina continuò e ancora oggi (2011) c'è chi scrive dei giochi per il
Commodore 64 o fa dei porting da giochi per telefoni cellulari.
Origini
Nel gennaio 1981, la sussidiaria della Commodore per la progettazione di
circuiti integrati, la MOS Technology Inc. iniziò il progetto dei chip
grafico e sonoro per una nuova generazione di console per videogiochi.
Il lavoro di progettazione per i chip fu completato in novembre, ma il
progetto della console venne cancellato dopo un meeting con il presidente
della Commodore, Jack Tramiel, il quale voleva che i chip formassero la base
per un computer con 64 kB di RAM, il doppio del quantitativo di RAM di molti
dei personal computer disponibili nel tardo 1981. Sebbene 64 Kb di RAM
fossero molto costosi, Tramiel sapeva che i prezzi della DRAM stavano
crollando e che sarebbero alla fine calati a un livello accettabile prima di
passare alla piena produzione.
Alla squadra di progettazione furono dati meno di due mesi per sviluppare un
prototipo che potesse essere mostrato all'International Winter Consumer
Electronics Show, nel gennaio 1982. Come ricorda David A. Ziembicki, il C64
fece un debutto impressionante: "Tutto quello che vedemmo al nostro stand
erano le persone dell'Atari con la mascella spalancata, che dicevano "Come
potete farlo per solo 595 dollari?". Il costo di costruzione di ogni C64 è
stimato attorno ai 135 dollari, grazie all'integrazione verticale e, più
crucialmente, ai vantaggi della fabbricazione dei circuiti integrati della
MOS Technology. Questo rendeva possibile un ampio margine di guadagno con il
quale lavorare.
Il nome adottato dalla casa costruttrice fu inizialmente Commodore VIC-30,
ma prima della distribuzione venne cambiato in Commodore 64.
Presentazione al
pubblico
Il Commodore 64 è stato annunciato all'International Winter Consumer
Electronics Show del 1982 (7–10 gennaio 1982 – Las Vegas Convention Center –
Las Vegas, Nevada, Stati Uniti) durante il quale ne è stato anche mostrato
un prototipo. Cinque mesi dopo è stato presentato in anteprima mondiale
all'International Summer Consumer Electronics Show del 1982 (6–9 giugno 1982
– McCormick Place – Chicago, Illinois, Stati Uniti). Nell'agosto 1982 è
iniziata la vendita al dettaglio negli Stati Uniti con un prezzo di lancio
di 595 dollari.
In Italia il Commodore 64 è stato presentato in anteprima allo SMAU del 1982
(17–23 settembre 1982 – Fiera di Milano – Milano) dove Commodore
International Ltd. era presente ufficialmente con un proprio stand.[4] I
visitatori non hanno potuto vederlo in funzione ma solo ammirarlo dietro una
vetrinetta posizionata al centro dello stand.[5] L'importazione e la
distribuzione autorizzata del Commodore 64 in Italia è stata curata
direttamente dalla Commodore International Ltd. attraverso la propria
consociata italiana Commodore Italiana S.r.l. che lo ha reso disponibile per
la vendita al dettaglio a partire dal marzo 1983 con un prezzo di listino di
973.500 lire,[6] listino in cui il Commodore 64 è rimasto fino al dicembre
1993 con un prezzo ribassato più volte.
Vincere la guerra del mercato
Il C64 fronteggiò una vasta gamma di macchine concorrenti, dopo la sua
introduzione nell'agosto 1982. Con un impressionante prezzo di listino e con
il suo hardware avanzato, superò velocemente molti dei suoi concorrenti.
Negli Stati Uniti i più grandi concorrenti del C64 erano l'Atari 800 e
l'Apple II. L'Atari 800 era molto simile in termini di hardware, ma era
molto costoso da costruire, il che forzò l'Atari a spostare la sua
produzione nell'Asia orientale. Costrinse anche l'Atari a riprogettare le
loro macchine per essere più economiche, dando la luce alla linea dei
400/800XL. L'ormai vecchio Apple II non poteva competere con l'hardware del
C64, ma era molto espandibile grazie ai suoi slot interni, una
caratteristica che il C64 non aveva.
Nel Regno Unito i concorrenti principali del C64 erano il britannico
Sinclair ZX Spectrum e l'Amstrad CPC. Rilasciato qualche mese prima del C64,
e venduto a quasi metà del suo prezzo, lo Spectrum diventò rapidamente
leader del mercato. Il C64 competerà in popolarità con lo Spectrum nella
seconda meta degli anni ottanta, sopravvivendo allo stesso quando ne fu
cessata la produzione, nel 1992.
La chiave del successo del C64 furono le aggressive tattiche di marketing,
che portarono a venderlo nei grandi magazzini, nei discount e nei negozi di
giocattoli, oltre che nella rete di rivenditori autorizzati. Questo gli
consentì, come al suo predecessore VIC 20, di competere con le console per
videogiochi.
Nel 1983 la Commodore offrì, negli Stati Uniti, un incentivo di 100 dollari
all'acquisto di un C64, ritirando un qualsiasi computer o una console per
videogiochi. Il successo del VIC-20 e del C64 contribuì anche in modo
significativo all'uscita di scena della Texas Instruments dal campo degli
home computer (si veda TI-99/4A) e al tristemente noto crack dei videogiochi
del 1983.
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I successori del C64 e il 64C
Commodore 64C, seconda versione del Commodore 64
Nel 1984 la Commodore rilasciò l'SX-64, una versione portatile del C64. L'SX-64
si distingueva per essere il primo computer portatile a colori. L'unità base
comprendeva uno schermo CRT da 127mm e un floppy disk drive 1541 (in origine
l'unità doveva avere schermo in bianco e nero e doppio floppy: il prototipo era
stato annunciato con il nome SX-100). Ne furono vendute meno di 10.000 unità
quando ne fu smessa la produzione, nel 1986.
La Commodore tentò nel 1984 di rimpiazzare il C64 con il Commodore Plus/4, che
offriva la visualizzazione di un maggior numero di colori, una versione più
evoluta del BASIC (la V3.5), e del software integrato, ma fece l'errore
strategico di renderlo incompatibile con l'ampia gamma di software del C64. In
più, nel Plus/4 mancava una gestione hardware degli sprite e aveva un suono
molto inferiore, deludendo nelle due aree che avevano reso il C64 un prodotto di
successo nel mercato. La nuova macchina fallì, mentre il C64 continuò a essere
venduto.
La Commodore ripropose nel 1985, col Commodore 128 (e la sua variante 128D), un
nuovo successore del C64, ma questa volta prendendo in considerazione quegli
aspetti che avevano deciso il successo del C64 e il fallimento del Plus/4. Oltre
a non essere in nulla inferiori al C64 e a offrire piena compatibilità con il
software del predecessore, i C128 introdussero una lunga lista di miglioramenti
molto richiesti: un BASIC (v7.0) strutturato, con comandi per la grafica e il
suono; un display a 80 colonne, piena compatibilità con CP/M e 128 Kb di RAM.
Con l'entrata nel mercato del Commodore 128 e dei computer più avanzati di altri
costruttori, la società posizionò il 64 come computer entry-level, abbassando di
conseguenza il prezzo.
Nel 1986, la Commodore rilasciò il Commodore 64C (C64C), che era identico
all'originale come funzionalità, rimodellandone solo il design esterno seguendo
l'estetica del C128 e degli altri computer del momento. Negli Stati Uniti, il
C64C veniva spesso venduto con il sistema operativo GEOS, dotato di
un'interfaccia grafica.
Una demoscene attiva
All'epoca della sua introduzione, le capacità grafiche del C64 erano
uguagliate solo dalla famiglia Atari a 8 bit. Era il periodo in cui la maggior
parte dei PC IBM compatibili avevano solo schede grafiche in modalità testuale,
schermi ai fosfori verdi e un suono molto modesto proveniente da un piccolo
tweeter interno. Grazie alla sua grafica e al suo sonoro avanzato, il C64 è
spesso accreditato di aver iniziato la sottocultura informatica conosciuta come
demoscene (si veda demo per Commodore 64). Nel nuovo millennio è tuttora usato
attivamente come macchina per demo, specialmente per quanto riguarda la parte
musicale (il suo chip sonoro è persino usato in particolari schede sonore per
PC). A parte qualche affezionato utente, il C64 perse la leadership quando
furono rilasciati l'Atari ST a 16 bit e il Commodore Amiga, a metà anni ottanta.
La demoscene non si è comunque ancora interrotta, anche a venti anni dalla
nascita del C64. Sono anche sviluppati nuovi giochi (alcuni dei migliori
disponibili tramite Protovision). Uno dei ultimi giochi che hanno riscosso
maggior successo è Enhanced Newcomer, che è stato sviluppato per quasi dieci
anni.
Un difetto che è stato riscontrato al tempo è la differenza tra i C64 PAL e
quelli NTSC, in quanto i due standard televisivi causano problemi di
compatibilità tra le versioni statunitensi/canadesi e quelle del resto del
mondo. Come conseguenza, la maggior parte dei demo hanno funzionato solo sulle
versioni PAL.
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