Programma
originale a cura di Mauro Morelli successivamente
modificato e integrato secondo il nostro percorso
Giorno
zero : 07/12/2006 partenza dall’ Italia alle 13:30 da
Roma
Primo
giorno:08/12/06 arrivo
a Yangon alle
11:45 via Bangkok ( yuzana
garden hotel )
Yangon
Shwedagon paya
Dopo le consuete formalità doganali ed
il cambio valuta all'aeroporto di Yangon ci
trasferiamo in auto all'hotel con Mr. Soe e Ta, la persona che sarà il nostro autista per tutto il
viaggio. Una volta arrivati al yuzana
garden hotel ed esserci cambiati, passiamo il resto della giornata a visitare
la splendida Shwedagon paya, ci troviamo immersi, fin da
subito nella speciale e suggestiva
atmosfera birmana.
Il nucleo centrale della
pagoda costituito da un gigantesco stupa (o zedi ) risale, nelle forme attuali, al 1769
ma una leggenda lo narra già esistente nel III secolo a.C. al momento
dell'arrivo in Birmania dei missionari dall'India inviati dal grande re Asoka. Lo stupa alto 98 m altro non è che una struttura piena
dalla forma a campana costruita in mattoni e interamente ricoperta di lamine
d'oro che termina con il hti ( ombrello)
sormontato a sua volta da un globo d'oro nel quale sono incastonati otre 4300
diamanti e per finire sopra al globo un diamante di 76 carati.
Si parla di nucleo
centrale perché l'ambiente che ci si trova davanti, dopo aver
salito una delle quattro scalinate di ingresso animate da negozi e
venditori di immagini sacre e oggetti votivi, è costituito da una miriade di
tabernacoli, tempietti, statue di Buddha e di altre
divinità, immagini di animali, edicole, piccoli edifici per la sosta e la
preghiera dei pellegrini e naturalmente decine di altri stupa di tutte le
dimensioni che circondano lo zedi centrale e
che creano il tipico ambiente delle pagode birmane nel quale, bisogna dirlo,
all'inizio cominciamo a girovagare abbastanza sconcertati (oltre a tutto siamo
anche a piedi nudi!) Poi, lentamente, iniziamo ad apprezzare la genuina
spontaneità e gentilezza dei fedeli e dimentichiamo il senso di disagio. E
allora, pieni di entusiasmo e di curiosità, è bello lasciarsi andare e seguire
la corrente della folla percorrendo in senso orario l'ampia piattaforma
circolare che con una circonferenza di circa 300 m circonda lo stupa.
Unica nota stonata la
continua richiesta di soldi da parte di bambini ma anche di alcuni
monaci che rovina secondo me la spiritualità del posto , ma per fortuna questa
prassi almeno da parte dei monaci l’ho riscontrata solo qui a Yangon.
Secondo giorno:09/12/06 yangon - bago - golden rock ( sane le tin resort
hotel )
Yangon - Bago - Kyaikto (km 180; circa 6
ore in Auto)
Al mattino lasciamo Yangon e imbocchiamo la National
road Nr.1 che collega la capitale con Mandalay. Dopo una ottantina di
chilometri ci fermiamo visitiamo
la Kyaik Pun Paya per ammirare le quattro statue raffiguranti il Buddha seduto, alte 30 m , disposte di schiena e rivolte verso i quattro punti
cardinali.
Kyaik Pun Paya
Proseguendo la strada
arriviamo dopo pochi chilometri a Bago (ex Pegu) dove
sostiamo per visitare il Shwethalyaung
Pagoda qui all’interno di un brutto e squallido capannone in ferro si trova
una gigantesca statua in mattoni e stucco è lunga 55 m, alta 12 che ritrae il Buddha nell’atto della meditazione ad occhi aperti nel momento
del raggiungimento del Nirvana. Per i più curiosi un cartello indica le misure
delle varie parti del corpo. Una visita anche alla Shwemawdaw
paya con il suo stupa alto
ben 114 metri per poi riprendere il trasferimento.
Lasciamo però la strada del mattino e ci fermiamo a
mangiare in una locanda per un pasto rigorosamente preparato con piatti tipici,
devo dire che la cucina birmana rispetto
a quella tailandese l’ho trovata meno salata e piccante. Proseguiamo attraverso
lo stato Mon, terra di origine della medesima
etnia, un tempo la più potente del Paese ma oggi completamente assimilata dalla
cultura birmana, fino a raggiungere Kyaikto dove trascorriamo
la
notte. La
strada, salvo sistemazioni dell'ultima ora, è abbastanza sconnessa e percorre
un paesaggio fatto di risaie, piantagioni di canna da zucchero, villaggi
nascosti da palme ed infine altre piantagioni di uno squisito frutto tropicale
chiamato pomelo . Per strada Ta si ferma presso un
villaggio di pescatori ,qui assistiamo alla pulitura del snake
fish ed alla sua essiccazione su delle grosse
graticole poste sotto il sole cocente. Incontriamo anche numerosi camion che
trasportano canna da zucchero, questi vengono
modificati con un piccolo soppalco in bambù per
portare ancora più merce.
Terzo giorno:10/12/06 golden
rock - taungoo ( mother house hotel )
Golden
Rock - Taungoo (km 255 circa; circa 8 ore in auto)
La Golden Rock sul picco del
monte Kyaiktiyo
Partiamo al mattino presto alla volta
di Kimpun dove saliamo su dei camion attrezzati con
panche di legno , in 50 minuti circa percorriamo 11 Km pagando
500 kyats a testa, scendiamo al Yantetaug bus terminal e ci incamminiamo verso la mitica pagoda
di Kyaiktiyo. Un’ agevole salita di 45 minuti ma per
chi proprio non se la sente di camminare c’è anche la possibilità di arrivarci
in portantina pagando 6000 kyats a persona. E’ uno
dei luoghi di pellegrinaggio più venerati e frequentati dai buddhisti
birmani al pari della Shwedagon Paya
di Yangon e della Mahamuni Paya di Mandalay. Lungo la strada
che porta alla pagoda situata sulla cima di una montagna, ci troviamo a
camminare fianco a fianco con intere famiglie di fedeli e monaci . Poi, una volta arrivati in vetta
ci togliamo le scarpe e giungiamo all’ enorme piazza piena di fedeli, alcuni
hanno passato la notte qui all’aperto. La leggenda narra che l’enorme roccia
interamente coperta di lamine d’oro rimane in bilico sull’orlo di un dirupo
grazie al bilanciamento di un capello di Buddha posto
in un posto ben preciso del piccolo stupa di 7.3
metri
situato al di sopra di essa. Il turismo di massa per fortuna non è ancora
arrivato e l’atmosfera che si respira è densa di misticismo aiutata anche dall’odore
dell’incenso e dalle preghiere costantemente recitate e diffuse tramite un vecchio impianto megafonico. Alla creazione di
questa speciale atmosfera aiuta l'architettura naïf dei tempietti che
circondano come al solito l’ampia piattaforma
rivestita in lucide piastrelle colorate .Dopo l’escursione riprendiamo
il viaggio in auto sino a Taungoo sempre sulla National
road Nr.1.
Quarto
giorno:11/12/06 taungoo - kalaw - inle lake
( nandawun hotel )
Taungoo - Kalaw - Nyaungshwe (Lago Inle) (km 460 circa; circa 10 ore in auto)
carri
per il trasporto del riso
La città di Taungoo,
oggi è soltanto una modesta cittadina che vive con il commercio del legname e
sulla produzione di betel, ricavato dalle delle noci di palma
, ma un tempo fu la capitale del potente regno birmano successivo
all’era di Bagan. Lungo la strada assistiamo alla
raccolta e battitura del riso, poi verso la regione del lago Inle vediamo una
serie di nuove costruzioni in muratura , Ta ci spiega che in quel luogo verrà edificata la nuova
capitale del Myanmar: Naypyidaw, che in birmano
significa "sede dei re" (in precedenza era Pyinmana).
È situata a 320 km a nord di Yangoon
e ora conta più di 100.000 abitanti… l'11 novembre 2005 alle 11 di mattina, 11
squadre militari trasportati da 1.100 camion accompagnavano 11 ministri o capi
del governo per lasciare Rangoon e dirigersi verso il luogo dove sarebbe sorta
la nuova capitale. La frequenza del numero undici è
data dall'osservazione degli astri da parte dell'astrologo personale di Shwe. Si doveva erigere una città con adeguati servizi per
i ministri e i nuovi arrivati: Shwe decise che
il progetto doveva essera finito entro il febbraio
2006. Sembrava un obbiettivo impossibile ma già il 27
marzo 2006 12.000 soldati marciavano per le vie della nuova capitale per la
ricorrenza della ribellione contro il Giappone. Ci sono vari motivi per lo
spostamento della capitale , fra cui la posizione più
centrale e favorevole di Naypyidaw e l’ottima
posizione come nodo ferroviario, poi c’e il tentativo di deconcentrare la
popolazione dall'agglomerato di Yangon che conta
4.000.000 abitanti e la migliore posizione,
sembra infatti che i birmani temano un attacco via mare da parte degli
Stati Uniti d'America a causa delle buone riserve petrolifere della Birmania.
Proseguiamo e sempre più ci imbattiamo cantieri per
l’ampliamento delle strade dove lavorano
prevalentemente donne e bambini. Quando iniziamo a salire verso le colline la strada è messa veramente male, ma il paesaggio è
incredibilmente bello e vario, si vedono ancora
alberi di teak (i pochi rimasti sono
tutti marchiati e protetti per colpa
del passato sfruttamento della
zona da parte delle ditte Tailandesi) e dei boschi di pini. Facciamo sosta
nella cittadina di Kalaw situata a 1320 m di altezza
sull’altopiano Shan, conserva ancora quell’aria di stazione di villeggiatura particolarmente
popolare ai tempi della dominazione britannica, visitiamo il mercato e
rimaniamo sorpresi nel vedere veri e
propri alberi di quelle piante che da noi sono chiamate stelle di natale.
Ancora una settantina di chilometri di strada: poco prima di Taunggyi deviamo verso sud e finalmente arriviamo al lago Inle dove pernottiamo nella cittadina di Nyaungshwe.
Quinto giorno:12/12/06 inle lake sightseeing ( by boat ) ( nandawun
hotel )
Nyaungshwe (Lago Inle)
Pescatori sul Lago Inle
Dopo il lungo viaggio di ieri in auto,
ci aspetta un’escursione per l’intera giornata nell’incantata regione del Lago Inle.
Con una lunga canoa a motore(che è possibile noleggiare con il barcaiolo per
tutto il giorno al prezzo di 8000 kyats) percorriamo
il canale che collega la cittadina al lago: è piacevole osservare le abitazioni
in legno su palafitta costruite sulle rive del canale
mentre i bufali pascolano e sguazzano nell’acqua e le donne fanno il bucato
sulla riva. Questa particolare escursione ci consente di vedere da vicino le
eleganti e fragili imbarcazioni che i pescatori del luogo utilizzano per
spostarsi e per pescare, di osservare gli incredibili orti galleggianti, di
visitare il villaggio di Indein
con il suo grande mercato e
la Shwe Inn Tain Buddha Pagoda con i suoi 1054 piccoli stupa quasi
tutti ancora da restaurare. La nostra guida ci porta a vedere una fabbrica di
ombrelli di carta realizzati costruiti secondo il metodo tradizionale poi un
laboratorio dove mani esperte creano vari oggetti in argento dai braccialetti a
dei simpatici pesciolini. Dopo aver pranzato
in un caratteristico ristorante
realizzato su palafitte, prendiamo un canale ed andiamo a visitare il Phaung Daw Oo Paya il sito più sacro
della zona meridionale dello Stato Shan. Infatti al suo interno vi sono custodite 5 statuine sacre che a
causa degli strati d’oro non se ne riconosce più la forma, lì vicino visitiamo
anche il luogo vengono custodite tre barche tutte rivestite d’oro usate per portare
in processione una volta all’anno 4 delle 5 statuine. Infine visitiamo sulla
riva del lago il monastero Nga Phe
Kyanug, costruito interamente in
legno su palafitte e ci
imbattiamo subito in una folla di turisti che ammira le evoluzioni che
un ragazzino fa fare a dei gatti attraverso un cerchio di legno. Da qui il
nome: Monastero dei Gatti saltanti .Il ritorno al
tramonto verso Nyaungshwe è veramente suggestivo.
Sesto
giorno:13/12/06 taunggyi - kakku sightseeing ( nandawun hotel )
Nyaungshwe - Taunggyi– Nyaungshwe
Shwe Yaunghwe Kyaung
Ancora una giornata di
permanenza a Nyaungshwe. Al mattino gironzoliamo
nel Mingala
Market il mercato municipale situato
nei pressi dell’ ingresso settentrionale della
città, ci dirigiamo poi al monastero in legno di Shwe Yaunghwe Kyaung caratterizzato da ampie finestre di
forma ovale (vedi foto sopra), siamo accolti da festanti monaci bambini ed
assistiamo alle abluzioni mattutine compresa la rasatura dei capelli .
Ripartiamo
quindi verso la cittadina di Taunggyi ,visitiamo il
mercato coperto, qui vendono veramente di tutto consiglio vivamente di
visitarlo. Dopodiché Ta, il nostro autista, ci porta
alle terme,in una località vicino a Kaung Daing ad un’ora e
mezza da
da Nyaungshwe, si
tratta di una struttura di cemento , ci portano in un area riservata all’aperto
qui vi sono tre vasche una grande e due più piccole l’acqua di una delle due
vasche piccole ha una temperatura veramente alta le altre due sono meglio e ci
si puo tranquillamente rilassare. Dopo esserci
lessati per bene Ta ci porta a vedere il monastero di
Shwe Hait Kyaung in mezzo ad una specie di laguna . Il monastero è veramente suggestivo
ci vivono oramai solo 4 monaci saliamo al primo piano in una grande sala con
una altare dove è posta la statua del Bhuddha, un
monaco ci chiede di entrare e tramite Ta che ci fa da
traduttore scambiamo quattro parole, ci offre a più riprese del tè verde e dei
deliziosi biscottini, veramente un bel incontro…alla fine siamo stanchi morti e
rientriamo in albergo.
Settimo
giorno:14/12/06 inle lake - pindaya cave - mandalay ( silver swan hotel )
Nyaungshwe - Pindaya cave - Mandalay (km 340
circa; 10 ore circa in auto)
Pindaya cave
Dopo due giornate piuttosto
intense riprendiamo in nostro percorso alla volta di Mandalay.
Torniamo verso Kalaw, ma poco prima deviamo verso
nord e dopo una quarantina di km a Pindaya per la
visita alle grotte di Pindaya. Arrivati nel piazzale sottostante la lunga scalinata
coperta (200 scalini) che ci porterà
all’ingresso della grotta, vediamo un enorme statua
rappresentante un ragno nero e una di un guerriero con l’arco che sta
per scoccare una freccia, il nostro autista ci spiega che questa scena è tratta
da una leggenda che narra la storia di 7
principesse che, sorprese da un temporale mentre si lavavano nel lago,
trovarono rifugio nella grotta dove un
grosso ragno le imprigionò, ma per fortuna un principe che passava (guardacaso) per di lì, udì le loro richieste d’aiuto ,
uccise il ragno e le liberò… raggiungiamo ora l’ingresso delle grotte naturali
che si aprono all’interno della montagna: qui dentro troviamo oltre 8.000
immagini di Buddha realizzate in forme e dimensioni e
materiali diversi e deposte nel corso dei secoli dai fedeli. Ne troviamo uno donato anche da una famiglia di italiani e uno da una
società di computer, al suo interno assistiamo alla copertura con sottilissime
lamine d’oro di una statua di color
nero. Entriamo anche nella meditation
cave attraverso un piccolo passaggio in muratura, all’interno una decina
di piccole statue rappresentanti il buddha e una
specie di rosone in led che fa un po’ di luce. Finita
la visita torniamo
sulla strada principale e raggiungiamo la strada proveniente da Yangon che ci condurrà a Mandalay
dove, arriviamo la sera attorno alle 19:30 di sera.
Ottavo
giorno:15/12/06 - amarapura - saganig sightseeing –Mingun ( outside mandalay ) (silver swan hotel )
Mandalay visita
alle antiche capitali birmane
U Bein’s bridge
E’ presto anche questa
mattina quando partiamo, come prima tappa ci fermiamo
in una zona della città dove si trovano i laboratori degli scalpellini in
marmo, qui realizzano immagini sacre o mistiche di tutti i generi. Successivamente andiamo al
Maha Gandayone monastery uno dei più grandi monasteri della città,
passiamo l'intera giornata a visitare
le antiche città, capitali di vari regni
birmani dopo la caduta di Bagan, che si trovano nei
dintorni di Mandalay e cioè Amarapura con il famoso U Bein’s bridge costruito interamente in teak e lungo oltre 1 km che attraversa il lago Taungthaman. Lo percorriamo sino all’altra
sponda attorniati da venditori di souvenir e dopo aver passato un
piccolo villaggio in mezzo al bosco ritorniamo indietro su di una barca a remi.
Partiamo verso Sagaing, considerata una
piccola Bagan, visitiamo Kaungh
Mu Daw dalla grande cupola bianca. Infine dopo un’oretta e mezza di
strada arriviamo a Mingun
che, oltre ad avere la sua immancabile e imponente pagoda,
la
Mingun Paya e
la bianca Mya Theindan Pagoda, possiede anche
la
Mingun Bell campana
di 90 tonnellate e 5 metri di diametro probabilmente la più grande
campana appesa del mondo
Nono
giorno:16/12/06 16
- 12 - 06 - inside mandalay ( silver swan hotel)
Mandalay
Mandalay Royal palace
Intera giornata dedicata
alla visita di Mandalay,
la seconda città della Birmania. La mattina cominciamo col visitare il Swenandaw Monastery in passato questo edificio faceva parte del
complesso reale e fu la dimora del re Mindon, dopo la
sua morte il suo successore fece smantellare l’edificio e ricostruire fuori
dalle mura, nel 1880 divenne un monastero, così l’edificio si salvò dalla
distruzione del palazzo reale durante i bombardamenti della seconda guerra
mondiale. Passiamo poi a visitare
la
Kuthodaw Paya, che contiene il più grande
libro del mondo (la versione del Tripitaka scritto su
729 grosse tavole in pietra) e
la
Kyautktawgyi Paya con il suo Buddha di 8 metri dal peso di 900
tonnellate ricavato da un unico blocco di marmo. Successivamente
entriamo nel Mandalay Royal palace ricostruito e recentemente restaurato
sulle ceneri della resti della residenza
originale distrutta durante la seconda guerra mondiale.Visitiamo poi
la Mahamuni Paya che contiene la veneratissima
immagine in bronzo di Buddha
Mahamuni, alta 4 m risalente al primo secolo d.c. che può
essere avvicinata solo da gli uomini e
che, nel corso dei secoli, è stata ricoperta di foglie d’oro, tanto che oggi
sembra abbia una copertura d’oro spessa oltre 25
centimetri. Al suo interno si trovano anche 6 statue provenienti da Angor Wat depredato dai
tailandesi nel 1431 ma nel 1564 i
birmani depredarono la vecchia capitale tailandese di Ayutthaya e portarono le statue prima a Bago
e poi qui. Infine visitiamo Inwa(Ava) ex capitale birmana per 400 anni
(nei pressi dell’Ava Bridge che unisce le due sponde dell’ Ayeyarwady), ci arriviamo con un traghetto, poi data l’ora tarda, la
visitiamo con un calesse, qui troviamo il Bagaya
Kyaung monastero costruito interamente in teak e
sostenuto da 267 pali, quindi saliamo sul Nanmyin
antica torre di guardia in muratura alta 27 metri dove aspettiamo il tramonto .
Finiamo il tour al monastero Maha Aungmye Bozan
realizzato in stucco e mattoni.
Maha
Aungmye Bozan
Decimo
giorno:17/12/06 mandalay - mt popa - bagan
( silvermoon hotel )
Mandalay - Monte Popa - Bagan (km 300 circa; 8 ore
circa in auto)
Monte Popa
Dopo colazione partiamo
alla volta di Bagan (ex Pagan)
imboccando la National road Nr.2
che porta a Yangon con sosta lungo la strada per la
salita all’incredibile Monte Popa con visita della sua pagoda. Con
l’auto arriviamo ai piedi di un picco montuoso di origine
vulcanica che si eleva curiosamente dalla piana circostante raggiungendo
l’altezza di 1520 m. La leggenda vuole che questo monte ci
sia la dimora dei nat (divinità minori birmane frutto
di un sincretismo tra buddhismo e credenze locali)
dei quali infatti possiamo vedere alcune statue in un tempietto. La salita alla
cima del monte per visitare il complesso di templi e monasteri è abbastanza
faticosa: una scala coperta fiancheggiata da negozietti e animata da simpatiche
scimmiette (macachi) ci porta in cima, dove siamo
ampiamente ripagati della fatica da un bellissimo panorama a 360°. Dopo la
discesa, riprendiamo il viaggio e con una cinquantina di km di strada arriviamo
finalmente a Bagan .
Appena arrivati, Ta
ci porta nella Pathtothamya Pagoda, sembra risalente al XII
secolo da cui si vede un panorama
mozzafiato: una miriade di pagode in mezzo a campi coltivati. Finiamo quindi la
giornata andando a vedere un meraviglioso tramonto da un altro tempio.
La piana di Bagan
Undicesimo
giorno:18/12/06 bagan sightseeing ( silvermoon hotel )
Bagan
Bagan rappresenta forse la maggiore
attrattiva turistica e artistica della Birmania: migliaia di templi e di stupa
sparpagliati su di una pianura di una quarantina di chilometri quadrati. La
visita di questo posto unico al mondo può essere effettuata
in auto o, in modo molto più suggestivo, in bicicletta o addirittura in calesse
(il costo di un calesse per due persone, più il guidatore,dal mattino al
tramonto si aggira sugli 8000 kyats, circa8 dollari).
Shezigon Paya
Ritorniamo
sulla Pathtothamya Pagoda, subito dopo vediamo il Nathlaung Kyaung
risalente al X secolo unico tempio indù rimasto a Bagan, dopo passiamo al Thatbynnyu Pahto denominato anche ‘onniscienza’
e il tempio più alto di Old Bagan. Successivamente
visitiamo
la bellissima Ananda Patho, le sue guglie sono
rivestite d’oro ed al suo interno 4 bellissime statue di tek di 9,5 metri anch’esse rivestite
d’oro, uscendo dall’ altra parte del tempio andiamo alla Ananda Kyaung che è un piccolo santuario cappella (vihara)risalente al 1137 dove al suo interno si possono
vedere degli affreschi raffiguranti la vita quotidiana di quell’epoca.
Passiamo poi al Htilominlo Patho alto 46
metri
e risalente al 1212 tutt’intorno alla struttura ci
sono una miriade di venditori dove trattando si possono fare dei buoni affari.
Quindi l’ Upali Thein piccola sala dove ci sono degli affreschi
risalenti al XVII secolo. Passiamo poi alla bellissima Shezigon Paya (consiglio di vederla) con uno
degli stupa più antichi, quello che con la sua forma a campana è diventato il
prototipo dello stupa classico birmano. Lo zedi dorato è posto su tre terrazze rialzate in
corrispondenza dei punti cardinali, di fronte alle gradinate si trovano quattro
santuari, ognuno dei quali ospita al suo interno un Buddha
di 4 metri in bronzo.
Prima di pranzo passiamo per il Buledi tempio dai
ripidi gradini non molto frequentato e al il Kazanzittha Umin dove si vedono degli affreschi
tartari risalenti alla dominazione mongola del 1287 al suo ingresso troviamo
una signora che confeziona sigari ed è impressionante la velocità con cui li
arrotola, ne compriamo un pacco per 1000 Kyat e per
il pranzo ci fermiamo in una tea house dove facciamo il pieno di dolcetti di
vario genere il tutto bagnato da un ottima cola star
(la coca cola birmana). Dopo pranzo visitiamo il Gubayukgyi, è
risalente al 1113 con al suo interno degli affreschi in ottimo stato di conservazione,
accanto al monumento si erige il dorato Myazedi,
vicino si trova un pilastro a sezione quadra inciso in quattro lingue , pyu , mon ,birmano antico e pali, dove è riportata la
cronologia dei re locali. Dopo una pausa in albergo partiamo
per il Gawdawpalin Patho ,è uno
dei templi più grandi di Bagan ed al suo interno troviamo una serie di statue del Buddha di cui 4 più grandi .Finiamo anche questa
giornata andandoci a vedere il tramonto sulla Shwesandaw Paya nota
anche con il nome di pagoda del tramonto con veduta a 360° alla sua base dentro
una costruzione in muratura un Buddha
disteso lungo una ventina di metri, qui i turisti armati di macchine
fotografiche sono come cavallette arrivano a frotte smontando da sovraffollate
corriere, da taxi o da minivan e riempiono tutto il piazzale sottostante, ma
la il panorama merita, è veramente bello.
Dodicesimo giorno:19/12/06 bagan sightseeing ( silvermoon hotel )
Bagan
La mattina successiva
sveglia alle 5:30 per andare a vedere l’alba Mahabody Paya, rientriamo poi in albergo per fare colazione e
via per una nuova giornata in questo splendido paese. Ripartiamo verso old Bagan e passiamo il resto della mattinata al mercato tra souvenir, capi di vestiario e
alimenti di tutti i generi. Nel pomeriggio dopo aver pranzato visitiamo
la Mahabodhi Paya questo monumento
prende a modello il famoso Mahabodhi che si trova a Bodhagava in India, eretto nel luogo dove il Buddha raggiunse l’illuminazione. Visitiamo poi
la
Manuha Paya, al suo ingresso vediamo un enorme calice
con una scaletta in ferro realizzata per permettere ai
fedeli di buttarvi dentro offerte in denaro. All’interno dell’edificio invece
ci sono tre enormi statue del Buddha e nel cortile
retrostante una del Buddha disteso. Alla fine andiamo
a noleggiare un barcone per navigare sul fiume
Ayeyarwady dove assistiamo ad un bellissimo tramonto .
.
fiume Ayeyarwady
Tredicesimo giorno:20/12/06 bagan - pyay ( sweet golden land
hotel )
Bagan - Pyay (km 400 circa; 10 ore circa in auto)
Mondine
Tappa di trasferimento
sulla strada che corre parallela all’ Ayeyarwady, il nostro autista ci fa visitare una fattoria
dove dalla palma si ricava di tutto, olio, una specie di zucchero con cui si
fanno degli ottimi dolcetti e addirittura una specie di rhum bianco,
successivamente in una pausa toilette visitiamo anche una fabbrica di sigari,
che praticamente, non è altro che uno stanzone lugubre e buio dove decine di
donne e bambine arrotolano velocemente foglie di tabacco per poi riempirle con
una mistura grossolanamente triturata delle stesse, lo chiudono, applicano il
filtro ed infine ci applicano un sigillo con
la
marca. Lungo
la strada vediamo una zona piena zeppa di rudimentali pozzi di petrolio che
però sembrano in disuso, attraversiamo poi una zona semidesertica la strada è in buone condizioni, ma non è
asfaltata quindi al passaggio di ogni veicolo siamo
costretti a chiudere il finestrino per
non riempirci di polvere e riaprirlo
subito dopo per non morire dal caldo.
Quattordicesimo
giorno:21/12/06 pyay - yangon ( yuzanagarden hotel )
Pyay - Yangon (km 310 circa; 5 ore circa di auto)
Shwesandaw Paya
Di mattina a Pyay (ex Prome)
visitiamo la Shwesandaw Paya ubicata sulle pendici di una collina, con il suo stupa più alto di un metro dello zedi
principale di Yangon è un’altra delle mete di
pellegrinaggio buddiste più sacre della Birmania, sembra che al suo interno vi
siano 4 capelli del Buddha, mentre nell’angolo sud-occidentale della pagoda è
custodito un suo dente. Camminando per questa bellissima pagoda ad est vediamo un enorme statua del Buddha seduto
che ci fissa dritti negli occhi, questa e
la Sehtatgi Paya (sembra sia alta 10 piani). Finita la visita andiamo a Shwedaung
cittadina a 14 chilometri da Pyay
vediamo la Shwemyetman Paya
curiosa perché contiene una statua del Buddha
dal volto bianco con addosso un enorme paio di occhiali pare che per rimuoverli
per la quindicinale opera di pulizia servano ben nove monaci. Visitato il tutto
ripartiamo
verso Yangon dove il pomeriggio lo passiamo
nei centri commerciali tra cui il Blazon e il Dagon Centre e il Pyat Wun Plaza che si trova
vicinissimo al nostro albergo…
Quindicesimo
giorno:22/12/06 yangon ( yuzanagarden hotel )
Yangon
L’ ultimo giorno a Yangon lo passiamo a far spese, iniziando con il grande
mercato coperto Bogyoke dove restiamo tutta la mattinata tra bancarelle di ogni
genere, dall’artigianato ai tessuti, dai souvenir alle gemme ed
all’antiquariato. All’interno del mercato si tratta come al
solito su tutto ma i prezzi sono chiaramente un pochino più elevati rispetto ai mercati municipali
che abbiamo visto lungo questo nuovo viaggio. Dopodiché abbiamo
visitato il piccolo FMI Center piccolo centro commerciale a pochi passi di distanza . Passiamo ora al
Thengyi
Zei il mercato più
grande di Yangon da quello che abbiamo visto questo
mercato è frequentato prettamente da birmani, noi ci addentriamo a suo interno
e sinceramente nella parte che abbiamo visto vendevano più che altro capi di
vestiario e interi padiglioni dedicati all’HI-Fi ma il tutto di scarsa qualità.
Rifacciamo allora il giro Blazon e Dragon Centre, nel supermercato del primo compriamo qualcosa da mangiare
mentre nel secondo oltre che a gironzolare per gli innumerevoli negozi di abbigliamento utilizziamo anche il suo internet point
mercato
coperto Bogyoke
All’imbrunire
poi (dopo le 18) andiamo a farci un giretto attorno alla Shwedagon paya che di sera e
illuminata meravigliosamente per far le ultime foto
Shwedagon paya
Sedicesimo giorno:23/12/06
partenza per la Tailandia
Il nostro percoso