
Joseph Chabord (Chambéry 1786- Parigi 1848)
Napoleone sul campo di Wagram, 1810, olio su tela, cm 293x224
In un primo tempo la coppia andò ad abitare a Palazzo Lancellotti, ospite dello zio Cardinale Fesch. Successivamente, grazie alla cospicua somma di denaro ricavata dalla vendita alla madre Letizia del suo elegante palazzo parigino, l'Hotel de Brienne, Luciano poté acquistare il seicentesco Palazzo Nuñez, ora Torlonia, a via Condotti.
Con l'occupazione di Roma nel febbraio del 1808 e la conseguente annessione dello Stato pontificio all'impero francese decretata da Napoleone il 17 maggio 1809, cui seguì la deportazione in Francia di Pio VII, Luciano e la sua famiglia furono costretti ad abbandonare la città. Imbarcatisi a Civitavecchia per gli Stati Uniti furono catturati dagli inglesi al largo della Sardegna e condotti prima a Malta e poi in Inghilterra dove rimasero fino al 1814. Solo la generosità di Pio VII consentì a Luciano di ritornare a Roma nell'agosto del 1814 ed egli, dopo aver venduto Palazzo Nuñez e la tenuta della Rufinella presso Frascati, si ritirò nel feudo di Canino acquistato dalla camera apostolica nel 1808, ricevendone dal papa il titolo di principe con chirografo del 18 agosto 1814.

François Xavier Fabre (1776 - 1837)
Luciano Bonaparte, 1808, olio su tela, cm 71x53,5
Qui a Canino incontrò e divenne amico della famiglia Valentini che da oltre un secolo partecipava costantemente alla guida dell’amministrazione civica.
Nel 1818 a Luciano Bonaparte nacque la figlia Maria Alessandrina (1818-1874) che sposò nel 1836 Vincenzo Valentini Conte di Laviano (1808-1858).
![]() Vincenzo Valentini di Laviano |
![]() Maria Alessandrina Bonaparte |
Dopo la caduta della Repubblica Romana del 1849, guidata da Armellini, Saffi e Mazzini e della quale Vincenzo Valentini di Laviano fu il Ministro delle Finanze, Vincenzo e Maria si ritirarono nella contea di Laviano, al confine tra l’Umbria e la Toscana (ove nacque Santa Margherita poi detta "da Cortona").
Da allora la storia della famiglia Valentini di Laviano è sempre stata legata alla storia di Laviano e di Perugia al quale ha dato Senatori, Sindaci e insigni studiosi.
A Binami, sui confini della contea di Laviano, Luciano e Novella, pronipoti di Vincenzo e Maria, hanno ancora oggi la loro casa di campagna.