Bikefree
ITINERARIO N° 18 - Lombardia Pietragavina - M. Alpe - Casa Matti - Pietracorva - Valtidone - Romagnese - Crotta - Pietragavina. Lunghezza: km 48 ca. Asfalto/Sterrato: 15/33 km ca Dislivello in salita: 1250 m. Difficoltà tecnica media: 3/3 Tempo di percorrenza: 6 ore ca. Itinerario aggiornato a: agosto 2005 |
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Risalendo la valle Staffora giungiamo a Varzi e poi a Pietragavina (PV), parcheggiamo e iniziamo a pedalare in direzione direzione S.Cristina, si ignora il primo bivio per Casa Fiori, si imbocca il secondo bivio a sx in salita su asfalto fino a che, superate alcune case ed edifici rurali, la strada diventa un largo sterrato in salita. Si segue la pista principale fino a raggiungere una fontana (f.dell'Acquafredda) con area attrezzata per pic-nic. Si prosegue dritto nel bosco seguendo l'ampia sterrata ombrosa ignorando i numerosi sentieri laterali e, dopo circa 2,5 km di salita non eccessivamente impegnativa ci si immette sulla strada di cresta che dal M.Calenzone prosegue verso il M.Alpe. Dopo un tratto in falsopiano, quando la strada principale curva a dx in salita, noi prendiamo la carrareccia a sx nel bosco, seguiamo sempre la stada principale immersa in una spendida faggeta e sbuchiamo infine sull'asfalto tra i 3 Passi e Casa Matti. Prendiamo in discesa e, arrivati alle prime case con una grande fontana sulla sx, giriamo a dx in direzione Bobbio; poche centinaia di metri, dopo una curva a sinistra ed in corrispondenza di una recinzione (ristorante) in legno sulla destra della strada, si imbocca sulla sinistra una carrareccia in discesa, si piega quindi subito a destra inoltrandosi nella vegetazione. Si percorre un lungo tratto ombreggiato in falsopiano su fondo erboso con alcune zone fangose a rompere il ritmo sino a ritrovare l'asfalto e le case della frazione Cà dei Borroni, si procede seguendo le indicazioni bianco rosso imboccando una carrareccia a sinistra degli edifici e la si segue dapprima in piano e poi in leggera salita fino alla frazione di Pozzallo ove si raggiunge l'asfalto. Si gira a sx (sempre seguendo le indicazioni bianco rosso) in leggera discesa per poi riprendere a salire ripidamente dopo una secca curva a destra sino a giungere ad una casa in pietra con veranda in legno che lasciamo sulla sinistra imboccando la sterrata in salita, al termine della quale si svolta a sinistra. Inizia ora un tratto di saliscendi con fondo compatto, con un buon panorama in direzione del giardino alpino (nord) sino a giungere ad un bivio con indicazione per Costa dell'Alpe (numero 8) in direzione opposta alla nostra. Dopo circa 500 m in discesa, appena oltrepassato un tubo in cemento che attraversa la strada, è necessario porre attenzione ad imboccare il sentiero sulla sinistra invece di seguire la strada principale. Al bivio successivo si prosegue dritto sempre in discesa e dopo poche curve si giunge al parcheggio di Pietra Corvo con bar – ristoro. Si continua attraversando il parcheggio in direzione nord-est sino a riprendere l'asfalto oltrepassando 2 bivi seguendo sempre la strada principale (in corrispondenza del primo è visibile la freccia in legno con l'indicazione “19 Casa Lazzati”) per poi iniziare una ripida discesa in asfalto. Dopo circa 50m da un traliccio rosso per linea elettrica si entra sullo sterrato a destra in falsopiano (freccia in legno con l'indicazione “19 Casa Lazzati”) iniziando a percorrere il crinale tra la Val Tidone e la valle del Tidoncello (Pecorara) superando una cappelletta sulla destra. Si segue sempre la strada principale sino a sbucare nuovamente sull'asfalto svoltando a destra e poi dopo poche decine di metri a sinistra (senza far caso alle indicazioni “mtb” che indicano la direzione opposta) entrando dapprima in uno spiazzo e successivamente nella sterrata in salita di fronte a noi. Nel tratto che segue va sempre seguita la strada principale che percorre il crinale, ed è possibile anche farci guidare dai numerosi tralicci rossi che seguono piu' o meno lo stesso percorso. Occorre fare attenzione ad un bivio non segnalato, individuato dalle indicazioni presenti in prossimità dello stesso ed aventi numerazione diversa da quella incontrata sinora (Lazzarello Pecorara 219); svoltiamo a sinistra abbandonando la strada pricipale per entrare in un single track che prosegue tra saliscendi sconnessi. In questo tratto il segnavia bianco-rosso è pressochè assente e sono numerosi i sentieri che incrociamo. In linea di massima dobbiamo seguire il sentiero piu' battuto rimanendo a mezza costa senza mai scendere o salire per lunghi tratti sino ad uscire dalla vegetazione sbucando su un prato e, poco dopo, il sentiero ritorna strada. Se si dovesse mancare il sentiero, la strada principale arriva ad un bivio con delle immagini religiose, giriamo a sx continuando a seguire la direzione del crinale senza perdere troppa quota, ci ricongiungeremo con il nostro itinerario. Affrontiamo un paio di curve in ripida discesa terminando ad un quadrivio in prossimità di una cappelletta in pietra nelle cui vicinanze ritroviamo le indicazioni in legno per il sentiero 19, imbocchiamo il sentiero che aggira la cappelletta e proseguiamo in salita inoltrandoci nella boscaglia seguendo sempre la strada principale che percorre il crinale; dopo alcuni saliscendi la vegetazione si dirada ed al termine di una discesa sconnessa incontriamo un'altra cappelletta. Svoltiamo a sinistra percorrendo una discesa ampia e veloce che non mancherà di divertirci sino a giungere tra le case di Gabbione (bar – ristorante) dove incontriamo di nuovo l'asfalto. Svoltando a destra in discesa si arriva dopo poche curve al ponte sul Tidone ed alla breve salita che ci porta alla statale di Romagnese, di fronte a noi possiamo vedere la cima del Calenzone con le antenne che ci indicano la direzione. giriamo a sx e giungiamo al parcheggio di Panigà e, invece di seguire il segnavia (tratto orizzontale bianco/rosso) che conduce lungo un sentiero impedalabile, si segue la strada bianca che prosegue in direzione Nord (vicino ad una casa) e la si abbandona dopo 50m per prendere a sinistra una strada in ghiaia che sale verso una casa isolata. Dopo poche centinaia di metri, in prossimità di un baita in legno sulla sinistra, abbandonare la strada in ghiaia e girare a sx inoltrandosi nella boscaglia su una carrareccia a fondo ghiaioso. Dopo circa 1,3 km , si giunge tra le case di Bregni dove si segue l'asfalto in salita sino al bivio al quale si svolta a sinistra in leggera discesa sino a ritrovare il segnavia bianco/rosso su una carrareccia a dx in salita. Dopo poco, alla vista della strada in asfalto si piega a destra in piano per iniziare poi una ripida salita che sfiora a nord le case di Premu per poi inoltrarsi nel bosco. E' questo il tratto piu' impegnativo del giro ; fare attenzione a seguire il segnavia 1 su fondo giallo a destra in salita, quindi al bivio successivo si svolta a sinistra in piano e poco dopo si raggiunge l'asfalto. In ogni casi si percorre l'asfalto in salita sino a giungere a Crotta dove è possibile rifornirsi di acqua al termine della salita piu' ripida; si attraversa l'abitato lasciando poi a sinistra la suggestiva chiesetta di Totonenzo e proseguendo in falsopiano si raggiunge Cà Rocchi dove incontriamo il bivio a destra per Costa Castelvecchio (indicazioni in legno per sentiero 19 M .Alpe) dal quale parte un'ampia e panoramica sterrata che sale verso il M.Calenzone. Quasi al termine della salita è possibile rifornirsi di acqua presso la caratteristica fontana del Gallo che è posta 200 m a sinistra fuori dalla strada, si entra ora nel bosco in corrispondenza di un'area pic-nik, prendiamo a dx la carrareccia in prossimità di una baracca. Seguiamo le indicazione “MTB” e “Bikefree” infilandoci nel fosso di Crociglia che presenta passaggi particolarmente tecnici e che va affrontato con prudenza, finito il primo tratto di canalone si attraversa una carrareccia e si affronta la seconda parte del fosso. Al termine, si svolta a sx e si segue sempre il sentiero principale dapprima in discesa e poi dopo un paio di piccoli guadi su brevi rampe in salita, si passa nelle vicinanze di un allevamento di maiali e si arriva sull'asfalto di Casa Fiori, si gira a sx e poi a dx per la ormai visibile Pietragavina.