I
monti Pietravecchia e Toraggio, a cavallo tra Italia e Francia,
dominano la val Nervia. Nonostante distino solo una ventina di
chilometri dal mare si tratta di due belle e impervie montagne.
Il monte Toraggio (1971 m.) ha due cime gemelle che si collegano
grazie ad una cresta di circa 250 metri. Il
Toraggio è molto frequentate dagli escursionisti, gli spettacolari
sentieri e l'alto interesse naturalistico ne fanno un piccolo
paradiso per gli amanti della montagna. Il sentiero degli Alpini
è senza alcun dubbio l'itinerario più suggestivo
e panoramico della zona. La flora, grazie al clima ed alle caratteristiche
del terreno, è di notevole interesse, vi si trovano specie
tipiche della macchia mediterranea, praterie subalpine e boschi
di larice. Sulle pareti di roccia , tra a maggio e giugno, si
può vedere la fioritura della Saxifraga lingulata, una pianta
endemica ligure-provenzale. Oltre al rifugio Allavena del CAI
di Bordighera, situato a colle Melosa, è presente anche
un secondo rifugio, di proprietà del CAI di Ventimiglia,
in località Grai.
Accesso:
da Ventimiglia si risale la val Nervia per arrivare, dopo una
ventina di chilometri, a Pigna. Da qui procedendo in direzione
Colle della Melosa (1541), giungiamo, dopo una ventina di minuti,
al rifugio Allavena (C.A.I. di Bordighera).
Sentiero
degli Alpini:dislivello:
600 metri circa, all'andata, 230 metri circa al ritorno - tempo
complessivo: 5-6 ore - difficoltà: per escursionisti
esperti - materiale utile: cordini e moschettoni per assicurarsi
ai cavi d'acciaio (verificarne sempre la tenuta).
Un percorso
ad anello vario e panoramico, l'itinerario più classico e frequentato
della zona. Fu costruito, tra il 1936 e il 1938, per scopi militari
al fine di evitare l'artiglieria francese appostata sul versante
occidentale della Val Roja.
Dalla
Colla Melosa (1540 m) si segue la sterrata che sale verso il Monte
Grai per circa 600 metri fino ad incrociare un sentiero a sinistra
segnalato da un triangolo rosso. La traccia taglia in piano e
poi risale per un breve tratto (corde metalliche) ed attraversa
l'alveo roccioso di un ruscello. Dopo un altro tratto in salita
si attraversa un altro ruscello e si prosegue fino ad arrivare
ad un bivio dove si prende a sinistra, scendendo verso il Sentiero
degli Alpini. Si passa davanti ad una fonte sotto le prime bastionate
rocciose e si continua in piano attraversando una piccola galleria.
Il sentiero prosegue tagliando le bastionate inferiori del Pietravecchia
con saliscendi, tratti scavati nella roccia e altri franati, attrezzati
con cavi metallici. Con una serie di tornantini si raggiunge la
Gola dell'Incisa (1685 m), stretto intaglio sulla cresta di confine
tra il Toraggio ed il Monte Pietravecchia. Rimanendo sempre sul
versante italiano si prosegue sul sentiero pianeggiante che taglia
i fianchi orientali del Toraggio ( passaggi esposti attrezzati
con cavi d'acciaio). Giunti ai prati del versante sud si scende
leggermente per poi prende a sinistra un sentiero che sale a tornanti
(segnavia bianco e rosso dell'Alta Via dei Monti Liguri). Si raggiunge
velocemente il Passo di Fonte Dragurina (1810 m) dove si lascia
l'Alta Via dei Monti Liguri, per salire direttamente verso la
cima occidentale del Monte Toraggio. Salendo per una ripida traccia
si entra in un vago canale che si apre tra le rocce terminali,
si superano alcuni gradini rocciosi e si guadagna la vetta. Ritornati
al Passo di Fonte Dragurina si prende verso destra l'Alta dei
Monti Liguri che ci porta sul versante francese. La mulattiera
passa vicino alla Fonte Dragurina (non perenne) e poi taglia in
lieve discesa i fianchi nord-occidentali del Toraggio. Costeggiando
la cresta nord si ritorna alla Gola dell'Incisa e da qui si prosegue
in salita lungo l'Alta Via dei Monti Liguri che aggira ad ovest
il Monte Pietravecchia. Giunti al Passo della Valletta (1918 m)
si scende sul versante opposto e si ritorna a Colle Melosa sulla
vecchia strada militare. .
Cresta
nord ed traversata alla cima occidentale:dislivello: 300 metri circa dalla Gola dell'Incisa
- tempo di salita: 1.30 2 ore dalla Gola dell'Incisa
- difficoltà: è un itinerario che richiede un minimo
di esperienza alpinistica
perché non è segnalato e si svolge su terreno impervio con
passaggi
esposti e di difficoltà fino al II grado nella traversata
dalla cima orientale a quella occidentale - materiale utile:
corda, fettucce e moschettoni.
Il percorso totalmente
privo di segnavia e di cavi d'acciaio.
Per
giungere alla Gola dell'Incisa seguire l'itenerario precedente,
il sentiero degli Alpini, fino alla Gola dell'Incisa. Giunti
alla gola si prosegue per qualche centinaio di metri verso
sud sulla mulattiera che da sul versante francese, quindi
si piega a sinistra per raggiungere il filo della cresta.
Inizialmente la cresta è costituita da rocce ed erba, in seguito
diventa più articolata. Ad est precipita verticale, mentre
ad ovest degrada più dolcemente conuno stupendo bosco di larici.
Seguendo più o meno fedelmente il filo dei crinale si giunge
ad un ripiano erboso ai piedi della parete terminale. Si sale
verso destra guadagnando la cima orientale del Monte Toraggio.
Dalla cima si scende facilmente verso sud ovest fino ad un
intaglio, da qui si segue la cresta rocciosa fino alla cima
ovest. Il ritorno segue il sentiero degli Alpini.