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Edifici, situazioni e allestimenti

comparabili

 

 

Tate Modern, Londra               Progetto Herzog & de Meuron

 

 

 

 

 

 

Ex Centrale elettrica progettata da Giles Gilbert Scott nel 1947 completata nel 1963 e dimessa nel 1981 è stata acquistata successivamente dalla Tate Gallery e trasformata in un nuovo museo dopo un concorso internazionale del 1994 vinto dallo studio Herzog & de Meuron.

Con questo progetto Herzog & de Meuron arrivano al “successo definitivo ed il loro inserimento nella classifica degli architetti più quotati del momento”.

L’architettura come interpretazione di un elemento tradizionale che si contrappone ad un allestimento moderno che rispecchia la cultura inglese delle contraddizioni “… perché l’architettura… è uno psicogramma di quello che è la gente, di quello che sono le città e le culture…” ( Jacques Herzog ).

“…La questione del vecchio e il nuovo non la pongo nemmeno...la successione degli spazi lo scavare era più importante che segnare la dimensione temporale…”( Jacques Herzog ).  

Nella foto sopra si vede la sala delle turbine, spazio libero a tutt'altezza, dove sono ospitate delle installazioni temporanee.  Su di essa affacciano le finestre delle "scatole luminose ", nuovi elementi che offrono spazi di sosta e relazionano la sala con le zone espositive poste ai livelli superiori.

 

Tate Modern, Intervista di Dietmar Steiner a Jacques Herzog, Domuus n.828, EditorialeDomus, luglio-agosto 2000

 

 

Metamorph, Arsenale di Venezia          Progetto Asymptote e Omnivore

( sede della biennale del 2004)

 

 

 

 

 

 

 

Gli Arsenali rappresentano un caso di industria accentrata tra i più imponenti nel panorama dell’economia preindustriale, porta avanti il discorso di interazione tra le arti, tutto intorno è presente e continuo il teatro della mostra.

Gli interventi architettonici curati da Asymptote(Hani Rashid e Lise Anne Couture) e Omnivore(studio di graphic design), per il padiglione Italia riguardano l’ingresso dell’area storica dei giardini della biennale e altri punti disseminati nel tessuto urbano di Venezia.

I progetti ispirati a una serie di importanti riferimenti storici e contemporanei, tra cui la storia dell’antico Arsenale come luogo utilizzato per la costruzione delle navi, e delle Cordiere.

Asymptote ha trasformato le cordiere in uno spazio modulare attraverso il ricorso a sequenze animate in mutamento e “immagini chiave” e codici cromatici, per ospitare 200 progetti, disegni animazioni e prototipi.

L’elemento di continuità tra grafica, progettazione e allestimenti architettonici che caratterizza l’allestimento è la metamorfosi scelto da Kurt W.Forster curatore della mostra ed è stato realizzato riproponendo l’uso precedente dell’arsenale con degli supporti con la forma delle sezioni della nave.

http://architettura.supereva.com/esposizioni/20040919/index.htm

 

Magna Science Adventure Center, Rotherham      SouhtYorks hire, Inghilterra

Progetto Wilkinson Eyre Architects

 

 

 

 

 

Ex Acciaieria Templeborough, gigantesca acciaieria dal 1916 che plasmava la vita di una comunità in modo indelebile e diventa un mega segno territoriale, da qui nasce la storia dei parchi a tema, parchi di divertimenti ma anche parchi scientifici, parchi di esperienza scientifica.

Per il resto lo spettacolo della scienza prevale per far conoscere i soliti basici elementi presocratici -  terra, fuoco, aria e acqua.

Infatti significativamente si trova all’interno la grandiosa rappresentazione “the face of steel” dove sono proprio i volti delle persone, le memorie della comunità che parlano del passato, di cosa era stata la vita in questo posto.

La struttura esistente è stata completamente mantenuta ed i grandi macchinari per la lavorazione dell’acciaio sono stati “trasformati” in sculture evocative del passato industriale dell’edificio.

 

L’enorme caverna, di Stefano Pavarini, L’Arca n.161, L’Arca Edizioni, luglio-agosto 2001

 

Ex Stazione Leopolda di Firenze  

 

Sede di "Fabbrica Europa", il più importante e riconosciuto festival in Toscana, è un cantiere e un laboratorio, un forum permanente per i linguaggi e le arti contemporanee, un luogo di incontro delle identità e delle tradizioni culturali più diverse.

www.stazione-leopolda.com

  www.fabbricaeuropa.net

 

 

ALLESTIMENTI

 

Mostra Excess,                                               Progetto Studio Qart

 

 

 

 

 

La mostra "EXCESS. Moda e underground negli anni '80", sezioni principali della mostra superbody, transbody e  postbody si sviluppano per temi.

Lo studio qart progetti descrive per ARCH'IT il progetto di allestimento: un impianto sia fisico che concettuale che contiene qualsiasi eccesso edonistico e ogni ostentazione decorativa per presentare al pubblico proprio gli anni Ottanta, eccessivi per definizione.

Uno spazio oscuro all'interno del quale una distesa di container, quasi una città alla Blade Runner che si comprende appieno solo dall'alto rischiarati da pochi punti luminosi disvelano vetrine che illustrano quel contraddittorio decennio.

L'ingresso alla mostra avviene attraverso uno spazio filtro fortemente illuminato, un'anticamera in cui prepararsi a sprofondare nel 1980. Due container (in e out) rompono il muro nero ed avanzano verso il visitatore che così accede alla zona espositiva.

http://architettura.supereva.com/mostre/2004

Mostra INTERMISSION,  HEDI SLIMANE a cura di Francesco Bonami e Jérôme Sans

 

 

"Una grande installazione realizzata su un progetto di Hedi Slimane, a cura di Francesco Bonami (coordinatore dei progetti artistici di Pitti Immagine e neodirettore della Sezione Arti Visive della Biennale di Venezia) e Jérôme Sans (direttore del Palais de Tokyo, Parigi).
Intermission è una sorta di allucinata stilizzazione, ricostruzione/interpretazione di un luogo, elaborazione di uno stato d’animo: il progetto di Slimane, designer francese considerato tra i più influenti nella sua generazione, riflette il tentativo di trasformare le memorie in cose, in spazio da possedere. Ma Intermission è anche un libro fotografico che racconta lo strano stato tra sonno e risveglio, quando lo spazio che ci circonda non è ancora chiaro e tuttavia reale.

 Intermission è lo spazio fra queste due frasi, lo spazio fra arte e moda, fra due stati mentali in conflitto,
lo spazio fra due mondi.

La parola stessa Intermission, intermezzo, potrebbe suggerire uno stato mentale minore - e invece la scala dell'intermezzo di Slimane è tale da essere tutto meno che una situazione minore".

www.stazione-leopolda.com

 

La mostra Colors Extraordinary/Objects organizzata da Fabrica

 

 

 

Sempre all'interno dell'ex Stazione Leopolda  segnaliamo un'altra installazione curata da Fabrica.

Fabrica è il centro di ricerca e sviluppo sulla comunicazione della Benetton, nato nel 1994 dal patrimonio culturale del Gruppo, proponendosi come un polo multiculturale internazionale.

La sfida di Fabrica è quella dell’innovazione e dell’internazionalità: un modo per coniugare cultura e industria, attraverso la comunicazione che si affida non più solo alle forme pubblicitarie consuete, ma veicola la ”cultura industriale”, “l’intelligenza” dell’impresa attraverso altri mezzi: il design, la musica, il cinema, la fotografia, i prodotti editoriali, internet. Fabrica ha scelto di scommettere sulla creatività sommersa portata dai giovani e dagli artisti-sperimentatori di tutto il mondo, invitati dopo un'impegnativa selezione a sviluppare progetti concreti di comunicazione sotto la direzione artistica di alcuni dei principali protagonisti dei diversi settori.

www.stazione-leopolda.com

ESEMPIO  ALLESTIMENTO

 

Ottava Mostra di Architettura della Biennale di Venezia.

 Padiglione Britannico           Progetto di FOA

 

 

 

"Ottava Mostra di Architettura della Biennale di Venezia. Il Padiglione Britannico ha proposto  un interessante progetto di installazione a cura di FOA. L'intervento, volto alla presentazione dell'opera sviluppata dagli stessi architetti per il Port Terminal di Yokohama in Giappone, si è distinto per una particolare capacità nella restituzione visiva del progetto e per l'efficacia dell'impiego di tecnologie video. Il pubblico ha potuto esplorare uno spazio immersivo all'interno del quale i temi della ricerca di FOA sono stati dissecati e al contempo mostrati nella loro unitarietà.Il bando, che richiedeva la realizzazione di un'installazione rispondente alle caratteristiche del luogo, ha offerto a FOA la possibilità di trasformare i cinque ambienti del Padiglione impiegando i mezzi preferiti. FOA ha deciso così di creare uno spazio oscuro (in cui fosse presente solo luce blu) il quale, data la successione delle stanze esistenti, assume le sembianze di un labirinto. Ognuna delle cinque stanze è dedicata e sviluppa un aspetto specifico del progetto: Landscape, Borderlessness, Growth, Complexity, Tools and Technology."

http://architettura.supereva.com/allestimenti/20030103/