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Come affrontare tutte le mattine temperature anche sotto zero superati i 66 anni ;-)
Per combattere il freddo
ci vogliono sia capi specializzati sia soluzioni originali.
I punti di
fuga del calore sono gomiti, ginocchia e caviglie. E' in
questi punti che
va organizzata la guerra al freddo.
Il casco. Uso un integrale, con l’esperienza maturata a seguito dei miei incidenti. I caschi che non siano integrali per me semplicemente non esistono. Per combattere temibili spifferi sul collo, ritengo indispensabile il montaggio di una appendice in similpelle che si monta sotto il casco tramite velcro. Nella foto potete vedere il mio casco attrezzato con una goletta impermeabile, che lo cinge per tutta la circonferenza. Una fascia elastica di gomma, sigilla la goletta al casco e fa sì che la pioggia scorra all'esterno. Questo tipo di riparo, ha il vantaggio che quando ci si toglie il casco non bisogna sfilarsi nient'altro. Montanto il prabezza basso, la goletta in similpelle è talmente efficace da rendere inutili ulteriori protezioni per il collo, la possibilità di tenere il colletto sbottonato permette lo smaltimento della traspirazione che proviene che del busto, che quindi può defluire verso l'alto evitando sudate quando si è troppo coperti e si può fare a meno del sottocasco, cosa molto positiva in quanto si ha la testa più fresca. Se invece si viaggia - come faccio io - senza parabrezza, in caso di temperature ad una sola cifra, un sottocasco in micropile, come quello della foto a destra, è altamente consigliabile perchè attutisce gli spifferi gelati che inevitabilmente si infilano alla base del collo.
Per attenuare il problema dell'appannamento
che in inverno costringe ad aprire leggermente la visiera con ingresso di
freddo e rumore, bisogna scegliere un casco integrale che abbia sulla "mentoniera" sia la feritoia per l’ingresso dinamico
dell’aria,
sia un convogliatore interno che la indirizzi verso la visiera (foto1). Tutti
gli altri caschi non vanno bene. I caschi che hanno il convogliatore, hanno generalmente
anche fori per la ventilazione verso la bocca. Questi fori vanno
tappati, per far sì che tutta l’aria venga convogliata verso i fori posti alla
base della visiera. Un po’ come quando giriamo la manopola del climatizzatore
per mandare tutta l’aria verso il parabrezza. In questa situazione, viaggiando
ad almeno 50 Km/h, la visiera non si appanna, o si
pulisce abbastanza rapidamente non appena riprendiamo velocità. Scegliere caschi
che hanno una presa d'aria anteriore efficiente, provatela soffiandoci sopra
per verificare che l'aria esca dai fori diretti sulla visiera. Viaggiare con la visiera chiusa significa che in faccia
arrivano meno freddo, meno rumore, niente polvere, niente
pioggia (soprattutto se uno porta gli occhiali).
Ovviamente il tutto funziona a condizione che si viaggi col
parbrezza basso o senza. In inverno, il parabrezza, secondo me è troppo pericoloso causa
della visibilità ridotta di notte e inesistente quando piove.
Infine, per
combattere l'appannamento è importante controllare la propria espirazione,
tenendo un ritmo regolare senza profondi sospiri. Quando l'umidità relativa
è molto alta, canticchiare un motivo a bocca chiusa, oltre a far compagnia, aiuta
a regolare l'espirazione limitando l'appannamento della zona davanti al naso.
La giacca. Quando si parla di temperature prossime allo zero, ci vuole un capo da moto, non una giacca a vento qualsiasi, tanto meno un capo da neve. La giacca deve avere le protezioni semirigide per i gomiti e le spalle. Inoltre deve avere il doppio bavero molto alto per proteggere il collo. L'imbottitura interna asportabile è un ottima soluzione perchè se la giacca è veramente calda, può esserlo troppo quando un viaggio prevede escursioni termiche notevoli, facili da incontrare quando si sale in alta montagna. Infine le linguette delle chiusure lampo devono essere molto grandi altrimenti è impossibile afferrarle coi guanti pesanti. Le giacche migliori hanno anche la predisposizione per l'inserimento della protezione alla spina dorsale.
I soprapantaloni da pioggia. In inverno, non prendo neanche in considerazione l'ipotesi di viaggiare senza copri gambe. Se si usa una copertina tipo "Tucanourbano", essendo già ben riparati da questa, sono sufficienti un paio di sopra pantaloni impermeabili, meglio se foderati per facilitarne lo scorrimento al momento di indossarli. Il costo di un capo del genere è di circa 30-40 euro. Quando la temperatura scende sotto i -4° sono utili i soprapantaloni imbottiti (costo 50-60 euro) i quali debbono essere traspiranti altrimenti, appena la temperatura risale, si rischia di trovarsi con la parte interna del pantalone umida per la condensa e la pancia bagnata. E' incredibile quanto respirino le gambe. A questo proposito, considerato che i soprapantaloni in nylon non sono traspiranti, consiglio vivamente una modifica da praticare sui modelli non imbottiti che si usano anche quando non fa freddo ma piove e l'umidità è alta. Si tratta di praticare fori di ventilazione poco sotto la cintura elastica in vita. Lo so che appena comprato un pantalone nuovo sembra una follia "danneggiarlo" ma se i produttori non mettono fori di ventilazione e' perchè in moto non ci vanno. Allo scopo va benissimo una comune bucatrice da ufficio. Prendete un lembo di tessuto pizzicando anche la fodera interna e infilatelo nella bucatrice. Un colpo deciso praticherà due bei fori vicini, da rifinire con le forbici se non sono venuti precisi. Non c'è pericolo che il tessuto si strappi ne' che entri la pioggia, perchè la zona è riparata dalla giacca a vento. Una serie di fori sul davanti e sul dietro, assicura lo smaltimento della traspirazione, mantenendo gambe e soprattutto giro vita asciutti. I più avvezzi al bricolage possono rifinire i buchi con borchiette metalliche dando un tocco di originalità alla modifica. Per convincervi dell'efficienza della circolazione dell'aria, una volta indossato il pantalone, è sufficiente accucciarsi sulle gambe: sentirete potenti sbuffi d'aria uscire dai fori. In marcia i piccoli movimenti del busto assicureranno la ventilazione necessaria senza alcuna controindicazione perchè dai fori l'aria può solo uscire poichè entra altrove.
Guanti: Dopo una ventina di inverni durante i quali ho usato guanti da neve, da moto, sotto guanti, goretex, h2out, tinsulate, ecc. posso tranquillamente affermare che i guanti che permettono di affrontare meglio situazioni estreme sono le moffole, cioè quei guanti che non hanno le singole dita. Se si opta per i guanti normali, consiglio di prenderli di una misura più grande perchè più sono aderenti, meno tengono caldo. Essenziale è che siano molto lunghi, cioè che coprano parte dell'avambraccio e che siano sufficientemente larghi da accogliere la parte terminale della giacca tecnica. La resistenza alla pioggia battente è una nota dolente per quasi tutti i tipi di guanti usati da qualche anno. Se si pensa di andare incontro per ore a tanta acqua, meglio portarsi dietro un paio di guanti di scorta. Chi ha provato ad infilarsi un paio di guanti umidi internamente... sa che è una operazione quasi impossibile.
Scarpe: L'ideale sarebbe uno stivale, ma va bene anche uno scarponcino un po' accollato che ripari le caviglie. Le suole in cuoio sono decisamente sconsigliabili perchè scivolose. Anche le scarpe, come i guanti, non debbono stringere.
Soluzioni originali: quando
si sente freddo si viaggia male. Una soluzione per ripararmi dal freddo in particolari
situazioni, è l'uso di maniche di lana ricavate da un vecchio maglione. Siccome
le braccia e i gomiti sono un punto di fuga del calore,e siccome spesso si
è già abbondantemente coperti sul busto, se non vogliamo trovarci con le dita
gelate dopo un quarto d'ora di viaggio, è bene proteggere ulteriormente le braccia
infilando le "maniche di lana".
Giunti a destinazione, si possono tranquillamente
sfilare (suscitando la curiosità dei presenti...) e riporre in borsa.
Quando le temperature sono estreme,
due paia di calzini di lana e scarpe comode aiutano molto.
Il coprigambe: Superati preconcetti del tipo "è pericoloso se cado" oppure "io sono un duro e con la copertina mi sento ridicolo", il copri gambe si rivela un elemento indispensabile per affrontare i climi più rigidi. Sia quello che si aggancia intorno alla vita, sia quello che si fissa allo scooter (migliore perchè ripara anche le caviglie), sono un modo veramente efficace per riparare dal freddo gambe e piedi. Gambe fredde significa in breve tempo piedi freddi. Nella foto seguente si vede come vanno agganciati i perni sotto la pedana del Liberty 200 per il tipo fisso. Importante è il giusto posizionamento e serraggio delle cinghiette laterali perchè la loro funzione è determinante al fine di evitare spifferi alle caviglie. Nello scegliere uno scooter raffreddato a liquido, preferite quelli con gli sfoghi dell'aria calda all'interno della copertina, le ginocchia ringrazieranno.
Consigli utili. In inverno, il parabrezza alto è da evitare nella maniera più assoluta perchè troppo pericoloso ai fini della visibilità sia notturna che diurna soprattutto in caso di pioggia. L'ideale sarebbe un parabrezza sufficientemente basso da poterci guardare al di sopra. Inoltre, la ventilazione diretta sul casco aiuta a combattere l'inevitabile appannamento della visiera. A questo proposito, complemento indispensabile della visiera è lo spray che facilità lo scorrimento delle goccioline di pioggia lungo la visiera ma è necessario viaggiare almeno a 70 km/h perchè sia efficace.
Quando si viaggia sotto zero, anche se si indossano ottimi guanti, bisogna evitare di toccare qualsiasi metallo scoperto. Pertanto è opportuno trattare le leve dei freni. Io mi sono trovato bene rivestendo le leve dei freni con del nastro isolante.
Altro particolare da curare è che bisogna evitare assolutamente di partire con le mani fredde poichè, durante il viaggio, potranno solo raffreddarsi ulteriormente.
Se si adottano questi accorgimenti, viaggiare con temperature rigide sarà impegnativo ma non impossibile, a volte emozionante e sicuramente divertente. Di notte, viaggiare sulla neve (quando è poca e fresca!) è bellissimo. La foto qui a fianco ritrae il mio Liberty mentre affronta una strada con 2cm di neve
Buon viaggio e attenti al ghiaccio!