CHI SIAMO E LA NOSTRA STORIA
La Biblioteca Italo Grassi del
CAI di Varallo è una delle più grandi biblioteche sezionali. Può
vantare ben 7000 volumi che trattano dei più vari argomenti
inerenti la montagna: scienza, storia, cultura, sport e tutto
quanto ad essa è correlato.
Il reparto delle riviste, con più di 180 titoli recentemente
riordinati, comprende i notiziari che molte delle più importanti
Sezioni d'Italia inviano in sede fin dall'epoca della loro
fondazione. E' con orgoglio che ricordiamo che la Sezione di
Varallo è, in ordine di tempo, la terza fondata in Italia dopo
Torino ed Aosta, e questo particolare basta a dare un'idea del
materiale raro e prezioso conservato nei nostri scaffali.
Un altro
patrimonio prezioso è dato dai numerosi libri di firme
provenienti dai rifugi sezionali e dalle vette valsesiane.
Ultimamente questi registri, i più antichi dei quali
risalgono all'epoca della costruzione dei rifugi alpini
valsesiani, e perciò riconosciuti come importantissime
fonti di documentazione sulla storia dell'alpinismo
locale, sono stati inseriti nell'Archivio Storico della
Sezione. La
storica Capanna - Osservatorio Regina Margherita |
Nella seconda metà dell'Ottocento,
un gruppo di studiosi valsesiani ebbe l'idea di fondare, a
Varallo, un "Casino di Lettura", nel quale ritrovarsi a
parlare e, naturalmente leggere volumi e giornali di proprietà
degli aderenti o donati da questi all'associazione. Nel 1867,
quello stesso gruppo di persone fondò la Succursale di Varallo
del CAI, che ereditò tutto il patrimonio librario esistente.
Subito parecchi Soci vollero integrare la quantità di volumi
presenti con altri testi. Tra loro ricordiamo Rh. Budden, famoso
alpinista inglese, presidente della Sezione di Firenze che donò
al CAI Varallo, di cui era associato, un notevole numero di
volumi alcuni dei quali rari.
All'inizio del Novecento, la Sezione lasciò i locali ove era
nata, per trasferirsi nel nuovo Teatro Civico ove un locale era
riservato ad uso esclusivo della biblioteca. Vennero acquistati
armadi a vetri che poco a poco si colmarono di volumi specifici
molti dei quali sono ora annoverati tra i classici della
letteratura alpina. Tra di essi vogliamo ricordare I Voyages dans
les Alpes di H. B. de Saussurre, The Ascent of the Matterhorn di
E. Whymper, nonchè i volumi de "La Rivista delle Alpi,
Appennini, Vulcani" che è stata la prima rivista
specializzata in tema di montagna e che presto fu sostituita
dalla "Rivista del Club Alpino Italiano".
Tutto il materiale
raccolto, annoverò la biblioteca tra le più importanti
biblioteche sezionali e la sua importanza continuò a
crescere fino al termine della Seconda Guerra Mondiale. L'accesso
alla biblioteca era aperto a tutti ed era impossibile
controllare i prestiti per cui molto materiale andò
irreparabilmente perso. Nel dopoguerra, il Cai Varallo
visse anni difficili: i rifugi, abbandonati per anni,
avevano urgente bisogno di lavori di manutenzione ma
mancavano i soldi necessari. Non appena si potè si tornò
a pensare alla biblioteca ed il suo riordino fu affidato
a Italo Grassi, giovane socio che già frequentava la
Sede, e che eseguì con passione questo lavoro,
incrementando notevolmente il patrimonio librario. Ben
presto sorse un problema: la catalogazione usata non era
più consona alla quantità del materiale presente e
trovare un libro era sempre più difficile. Si pensò di
chiedere la collaborazione del prof. Rosaldo Ordano,
direttore della Biblioteca Civica di Vercelli, che accettò
volentieri di aiutare Italo ed i suoi collaboratori nel
stabilire i criteri di una nuova classificazione.
Rendendosi conto dell'impossibilità di gestire
contemporaneamente questo delicato lavoro e il servizio
prestiti, chiesero ed ottennero la temporanea chiusura
della biblioteca. Il Consiglio Direttivo nel 1973, dopo
due anni di lavoro, potè finalmente annunciare ai soci
la riapertura della biblioteca. |
Italo Grassi |
Nel febbraio del 1974, a causa delle ferite riportate in seguito
ad una caduta in moto, Italo venne improvvisamente a mancare. I
soci presenti all'Assemblea Sezionale del 30 aprile di quello
stesso anno, per ricordarlo e ringraziarlo di tutto il lavoro
svolto, decisero di dedicargli la biblioteca.
Altro tempo è passato,
e vari soci hanno continuato l'opera di Italo, lasciando
ognuno la propria impronta nella conduzione della più
antica commissione del CAI di Varallo. Ormai la
catalogazione dei libri non è più manuale ma viene
utilizzato il computer, lasciando tempo ad altre
iniziative. Lo scopo finale, però, rimane sempre quello
del 1867: dare ai soci un servizio efficiente ed al passo
con i tempi. Uno sguardo in biblioteca |