Claudio D'Ettorre

sottrazioni

Sottrarre Cioran a Cioran.

Cioran è uno scrittore antidepressivo, sebbene si sia sforzato di essere deprimente. Le frasi, gli aforismi, dei suoi libri sono tuttavia costruiti in modo banale. Applicare il détournement su questi testi non è facile, perché essi, a loro volta, impiegano questo sistema. Cioran operava trasformando ("deturnando") delle frasi di un pallido buonsenso - il più piatto e ottuso immaginabile - invertendone il significato.
Quindi, modificando il senso di un testo qualunque di Cioran, si rischia di ottenere di nuovo le frasi dalle quali era partito. Inutilizzabili.
Talvolta è preferibile lasciare il testo così com'è, non sempre ovviamente.

1.
Spiegare un testo significa deriderlo, la storia della filosofia è la storia del disprezzo della filosofia.

2.
Se della psichiatria l'unica cosa interessante sono i discorsi dei matti, dei libri di critica lo sono le citazioni, di solito sbagliate.

3.
L'importante non è leggere, ma circondarsi di aneddoti sugli scrittori di cui non si è letta una riga, così si impara di più sul loro conto.

4.
La stupidità aiuta. Essere ottusi è la migliore protezione dai rischi della libertà.

5.
Per leggere bisogna odiare ciò che è scritto nei libri, contrastare la loro forza nociva; ciò aiuta a capirli e a sopravvivere al veleno che contengono.

6.
Nella lettura è preferibile, tra tutti, lo stile della portinaia.

7.
Fallire è un desiderio riuscito.

8.
La quantità di finzione nel tragico deve crescere proporzionalmente, perché un pensatore sia preso sul serio oggi.

9.
Il timore del ridicolo, se non è superato d'un balzo, fa rimanere al di qua delle proprie possibilità.

10.
Il nemico è quello che mi somiglia di più.

11.
Salvaguardare l'insignificante è il pregio che di solito accordiamo a un libro.

12.
E' cosa banale dire che oggi un'opera d'arte è insieme brutta e impossibile.

13.
Se qualunque verità può essere sostituita da un'altra, lo stesso non si può dire della speranza.

14.
Dopo i vent'anni, se va bene, non si fa che verificare quel poco che si è capito.

15.
Scrivere è disobbedire alla volontà di dire ciò che si ha da dire.

16.
Che ogni soluzione peggiori la situazione precedente può essere considerato consolatorio riguardo al peggio.

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