Bo
Botto
Nero
a fumetti
Dario Marchetti: FRANK
MILLER. Il cavaliere in
chiaroscuro. Ultra,
2024 | Francesco Pelosi: ALAN MOORE. Mappaterra del mago. Odoya,
2024
Lo scorso anno Frank
Miller, il talentuoso disegnatore che ha rivoluzionato il cavaliere oscuro Batman, si presentò a Lucca Comics & Games
accolto come un divo, e adesso gli è stato dedicato un documentario, Frank
Miller: American Genius, che
si aggiunge alla sua personale filmografia di sceneggiatore e regista,
specialmente per l’indimenticabile Sin City (2005) che si
avvalse della collaborazione di Robert Rodriguez e
Quentin Tarantino. Il primo volume della serie a fumetti che ispirò il film
torna adesso in libreria, grazie alla Star Comics, in quattro edizioni (da
quella di base a quella ultra limited). Non bastasse,
Dario Marchetti, giornalista in quota a Rai News, pubblica una dettagliata
biografia, dall’infanzia nel Maryland (“un'infanzia idilliaca campagnuola”
in una famiglia cattolica di origini irlandesi) ai primi capolavori come Ronin (1983) a romanzi a fumetti come Elektra (derivato, uno “spin off” si dice
oggi, dal fumetto Daredevil della Marvel al
quale contribuì da par suo) che vinse il premio intestato a Wiil
Eisner nel 1991. Di Will Eisner,
l’ideatore del termine Graphic Novel,
si ricordò d’altra parte con grande ammirazione in un’intervista pubblicata in
Italia dalle edizioni Kappa (Eisner/Miller,
riflessioni sul fumetto,
2005).
Il carattere cupo da film noir tipico di Miller è condiviso anche da un
altro celebre fumettista, sceneggiatore in questo caso, l’inglese Alan Moore,
noto in particolare per Vper vendetta,
ma autore di classici come Watchmen, una
serie di dodici albi che in Italia la si vide la prima volta sulla rivista
“Corto Maltese” della Rizzoli a partire dal 1988 (più di recente negli albi
della Panini Comics) o anche di Batman: The Killing Joke
disegnato da Brian Bolland, inglese pure lui, e pubblicato negli Usa dalla DC
Comics (e in Italia in un allegato della già citata rivista “Corto Maltese”)
poi adattato nel 2016 in cartone animato da Sam Liu.
Francesco Pelosi ha coniato, alla maniera di Humpty Dumpty, il termine mappaterra per
specificare la cartografia come non fosse distinta dal territorio vero e
proprio, così per seguire i lavori di Moore “come fossero luoghi da visitare”.
Al lettore questi sofismi fanno un baffo e segue piuttosto, anche se il testo
non è perfettamente lineare per quanto gli argomenti siano ben separati, per un
verso l’attività di Moore a partire dalla serie dedicata a Jack lo Squartatore,
From Hell, a non banali riflessioni sui
fumetti dei supereroi per finire in vari personaggi come Promethea,
infarcito di simbolismo e magia, a Tom Strong, un eroe che ricorda un
po’ Doc Savage, un protagonista dei pulps
degli anni Trenta. Moore ha scritto anche romanzi (una specie di storia a più
voci della sua città Northampton colmata da riferimenti al folklore e al
substrato pagano). Moore non ha trascurato nemmeno la musica con, per esempio,
un’opera presentata al festival della magia di Highbury nel
1997. Anarchico (“sono propenso a pensare che l'anarchia sia la più naturale
forma di politica maggiormente praticabile da un essere umano”) con qualche
esitazione si è trovato a votare per i laburisti.