“Ion”
(1952) fu l’unico e voluminoso fascicolo di una rivista lettrista dedicata al
cinema. Quale direttore figurava Marc-Gilbert Giullemin, altrimenti noto come
Marc, O. L’anno prima erano usciti il Traité di Isou e l’ Anticoncept di Wolman. E’ invece su “Ion” che Guy Debord avrebbe rivelato i suoi Hurlement in favore di Sade.
Marc-Gilbert Guillaumin
“Ion”:
avvertenza
avvertenza
NON SI TRATTA d’aggiungere un “avvertimento” ad altri avvertimenti.
Fino alla fine della Storia, persone disgustate dal passato riempiranno
il mondo di proposte tendenti ad organizzare un avvenire migliore. Neppure noi
d’altra parte siamo pronti a smetterla coi manifesti e ce ne saranno altri. Ci
teniamo solo, per quelli che li ignorassero, a riaffermare i principi che
animano il nostro gruppo.
§
L’unità del mondo può essere raggiunta solo con un nuovo metodo di
conoscenza capace di cogliere ed integrare tutte le formulazioni creatrici
proposte nell’insieme delle discipline umane fin dalle origini della Scienza.
Le basi saranno valide fintantoché non imporranno un’obbedienza ai
risultati trasformati in riti ma permetteranno il rinnovamento incessante,
accordando a ciascuno i mezzi per effettuare tale sforzo per proprio conto. La
Creatica o il Sistema di sconvolgimento di tutte le discipline corrisponde al
nuovo modo di pensare atteso da razionalisti e romantici, presentito da
religiosi e mistici di ogni branca. Soltanto questo centro di conoscenze può
riconciliare Padre e Figlio, i padri e i figli che si affrontano in tutti i
campi. L’unico valore con cui i membri di questa rivista sono d’accordo resta
il sistema totale di Isou di cui abbiamo avuto la rivelazione scritta o orale.
Esso è il punto intorno a cui, per il momento, le nostre opinioni tradizionali
o originali si accordano. In un universo di azioni senza teoria, di teoria
senza azioni o di teorie ed azioni frammentarie e contraddittorie, Isou è, per
noi, il modus vivendi integrale o la piattaforma delle nostre esigenze più
alte.
In un universo preda di convulsioni agoniche, la nostra sconfitta
provocherebbe il sogghigno degli individui vinti in anticipo, ma non vediamo,
per la nostra giovinezza, un’avventura più lucida e meravigliosa.
Di tempo per somigliare ai nostri genitori o predecessori ne abbiamo.
Se bisogna che “giovinezza fugga”, che fugga il più tardi possibile.
L’idea di avere la faccia dei
genitori è sufficientemente insostenibile per farci dubitare della loro
saggezza. Siamo in accordo con tutto quanto ha lottato e lotta ancora
dall’inizio del mondo. La nostra ortodossia è abbastanza forte da abbracciare
tutte le eresie immaginabili; anche quelle dei nostri padri. Ma se si è incapaci
di aiutarci, che si smetta di predicarci l’esempio del passato e delle sue
sconfitte. Non faremo male a nessuno; attenti a non ferirvi urtando il filo
delle nostre trame.
§
Se il cinema è una delle forme più moderne e diffuse dell’arte umana,
si tratta di spingerne i limiti fino alla nostra presenza. Il presente numero
di Ion definisce questa azione nel
cinema. Gli studi e le sceneggiature pubblicati sono soltanto un primo inizio -
il più urgente e immediato - del gesto originale.
Ma diffidiamo troppo del riposo altrui e delle nostra stanchezza per
non avanzare oltre questi dati. Ci torneremo. Il mondo non si sbarazzerà più di
noi.
Potrà solo liquidarsi, seguirci o confermarci superandoci, a sua volta.
ION
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In tema di lettrismo, raccomandiamo la lettura del testo della
mostra “Sentieri interrotti” (Bassano
del Grappa, 2000) relativo alla sezione consacrata al movimento. E’ pubblicato
sulla nostra circolare del 2000.