Charles de Jacques
surrealismo pulp
Fantomas "è il padrone di tutto, dell'ora, del tempo"… Fantomas "è la Morte!".
Nel 1912 (il personaggio era nato l'anno precedente) Guillaume Apollinaire e Max Jacob avrebbero creato la Société des Amis de Fantomas e nel tempo gli saranno dedicati poemi (come quello radiofonico di Desnos), quadri (Gris, Magritte ...), films (a cominciare da quelli di Feuillade), articoli, saggi, circoli, francobolli postali, trasmissioni radiofoniche e televisive ecc. ecc. Oggi sopravvive la leggenda, ma le sue avventure sono poco lette e rare sono le ristampe.
Consentitemi di segnalare qui, brevemente, un volume uscito abbastanza di recente negli Stati Uniti, dove l'edizione di alcuni volumi della saga - ormai sono passati diversi anni - ha goduto delle illustrazioni di Edward Gorey. Lo pubblica la California University Press. Lo ha scritto Robin Walz ("Assistant Professor" di storia all'Università dell'Alaska Southeast, Juneau) e si chiama Pulp Surrealism: Insolent Popular Culture in Early Twentieth-Century Paris (Berkley, 2000). Il suo eroe è per l'appunto Fantomas. Non è l'unico, ma è quello centrale.
Il libro si occupa del rapporto fra le avanguardie parigine e la nascente cultura di massa, cercando di individuare innanzitutto la genealogia della sovversione dada e surrealista nelle gallerie commerciali - i famosi passages - e nella stampa sensazionalistica. Ma è soprattutto nelle identità provvisorie di Fantomas, nei suoi crimini e nella sua crudeltà che si annida il progetto politico - o anti-politico - del Surreralismo, fatto di ribellione e umorismo nero (espressione quest'ultima - troppo spesso lo si dimentica - che si deve ad André Breton).
E pensare che i creatori di Fantomas erano dei giornalisti conservatori (Souvestre era bonapartista). Fayard, il loro editore, era membro dell'Action Française e Louis Feuillade, il regista del famoso ciclo di film tratto dai loro libri, era un cattolico oltranzista e monarchico
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