Pubblichiamo alcuni (pochi) dei Progetti Stravaganti di Zoscenko (1895-1958). Difficilmente noti, essi ammontano (insieme alle analoghe Idee Fortunate) a circa una sessantina. Risalgono al 1928 (i primi) e mettono particolarmente in evidenza la satira "swiftiana" dell'autore, senza remore nei confronti del regime. Non gli andò, ovviamente, sempre bene. Nel 1946, dopo i reiterati avvertimenti, non gli riuscì di evitare le purghe di Zhdanov, ciò che gli minò peraltro la salute. Particolarità di questi, che esitiamo a definire racconti, è la componente grafica che anticipa le moderne realizzazioni di Carelman. I disegni vennero realizzati, su indicazione dello scrittore, da N. Radlov, suo illustratore di fiducia.

Michail Michailovich Zoscenko

progetti stravaganti e idee fortunate

a cura di Bruno Caniato

progetti stravaganti

Prefazione

Questo libro è frutto di un lavoro scientifico andato avanti per ben due anni.

Qui sono state raccolte le idee più felici che ci sono frullate in testa. Senza avere la pretesa di aprire nuovi orizzonti scientifici e procedendo anzi di pari passo con la nostra modesta realtà, porgiamo alla paziente attenzione del lettore trenta progetti originali, strettamente connessi con gli ultimi progressi della tecnologia.

Questi progetti, elaborati nella quiete di uno studio, hanno tutti comunque una applicazione reale. E non sarà difficile metterli in pratica con la più modica delle spese.

L'esposizione scientifica è stata condotta attraverso un linguaggio semplice e di uso comune, di facile comprensione anche per il più ottuso dei lettori.

Persino un analfabeta, sfogliando questo opuscolo può rendersi chiaramente conto di tutta la genialità del pensiero umano.

In caso questi progetti interessassero l'Accademia delle Scienze o la Filarmonica, si prega gentilmente di rivolgersi al seguente indirizzo: Redazione della rivista "L'ippopotamo" (pubblicazione mensile, 60 copeche al numero), via Fontanka 57.

Per evitare eventuali confusioni nel campo della storia della pittura e della letteratura, tenendo anche in considerazione lo stato di ignoranza della popolazione, ci è sembrato utile sottolineare che le illustrazioni appartengono alla penna del pittore N. Radlov, mentre i testi a quella dello scrittore M. Zošcenko e non viceversa.

Dalla riconoscenza popolare non ci aspettiamo un monumento. Non ne abbiamo bisogno. I soldi, che altrimenti andrebbero sprecati, è meglio che vengano usati per riparare i tetti che fanno passare l'acqua. Sperando che si possa costruire l'acquedotto nel quartiere di Ochta.

Allo stesso modo non sarebbe carino aumentare il nostro affitto relativamente alla pubblicazione di questo libretto. Il guadagno è stato davvero poca cosa.

Vorremmo ringraziare in maniera particolare la stazione di meteorologia di Leningrado per la preziosa collaborazione.

Tutta la nostra riconoscenza va anche al modesto lavoratore della scienza V. Voinov e al grande inventore Kraev, per alcune idee basilari che ci hanno guidato verso un'utile e fruttuosa realtà.

Leningrado, 1928

 

TRENO "MAKSIM MAKSIMYC"

Passiamo ora ad occuparci di come sfruttare la forza motrice dei viaggiatori. Molti fra coloro che viaggiano sui treni se ne stanno comodamente seduti sulle poltrone e sulle panche di legno e raggiungono la propria destinazione senza fare nulla, malgrado il carburante abbia raggiunto un prezzo elevatissimo.

Offriamo qui una sezione longitudinale del nostro progetto. Risulta chiara l'azione svolta dai passeggeri seduti sia sui vagoni di prima sia su quelli di seconda classe.

Che enorme economia di carburante! E per di più una pressoché completa assenza di fumo e fuliggine!

 

idee fortunate

Prefazione

Due anni orsono abbiamo pubblicato una raccolta dal titolo "Progetti stravaganti".

Evidentemente il lettore ha gradito il nostro sforzo, tanto che l'opuscolo è esaurito in ogni sua copia e oltre alla somma di 200 rubli in denaro, ha reso noti i propri autori.

Ma neppure il ricordo quei giorni fortunati ci permette di riposare sugli allori. Dopo due anni di scrupoloso lavoro scientifico, ecco in circolazione una nuova fatica intitolata "Idee fortunate".

Da un punto di vista letterario quest'opera rappresenta l'ideale continuazione dei "Progetti stravaganti", pur possedendo di per sé una concezione della realtà maggiormente definita.

Se i "Progetti stravaganti" rappresentavano una sorta di saggio di penna, una specie di primo esperimento scientifico magari titubante, beh questa seconda opera è certamente più matura e degna di una più attenta considerazione.

Una precisa e rigorosa collocazione scientifica non pregiudica assolutamente gli scopi dell'opera. Come la precedente anche questa è attraversata da una gioconda filosofia nella quale, per così dire, attraverso le lacrime traspare la tristezza.

In una parola si tratta di un'edizione di lusso con illustrazioni.

Piccoli problemi tecnici ci hanno impedito di stampare il libro su carta di gesso e pelle di elefante come era nostra intenzione. Il resto dei soldi, se ne avanzeranno, potrà essere utilizzato per la costruzione di un monumento in onore dei nostri due più stretti collaboratori, il professor Ušemichin e il docente privato Prišemichin...

Un sentitissimo ringraziamento va all'Otkomchoz, all'Accademia delle scienze a tutte quelle strutture che hanno attivamente contribuito alla creazione di quest'opera.

Leningrado, 1931

CONSULTA TECNICO - SCIENTIFICA "PROGRESSO"

I lettori devono conoscere

i propri maestri!

Fondatore della consulta tecnico-scientifica il professor N. E. UŠCEMICHIN

Immancabile segretario, docente privato e accademico M. M. PRIŠCEMICHIN

N. E. Ušcemichin nacque da una povera famiglia contadina. Fino all'età di 45 anni è stato un semplice pastore di mucche, quindi è diventato valente dottore e scienziato.

M. M. Prišcemichin invece, fino a 45 anni è stato uno scienziato, poi ha deciso di entrare a far parte della consulta tecnico - scientifica "Progresso".

Gli scienziati promettono di voler mettere a disposizione delle organizzazioni sociali giovanili il loro enorme talento. Sapranno dare diversi consigli, calcolare le previsioni del tempo, cucineranno e in ogni caso non se ne staranno seduti senza concludere un bel niente.

La prossima primavera hanno intenzione di recarsi all'estero per affinare il proprio livello culturale e completare il carente guardaroba.

All'inaugurazione della consulta gli scienziati si sono riuniti nella sala delle conferenze, dove sono stati loro consegnati guanti di tela e magliette nelle misure più usate.

Soddisfatti e contenti, gli accademici si sono ritirati discutendo animatamente di diversi argomenti culturali.

 

CONSIDERAZIONI ED AFORISMI SUL MIGLIORAMENTO DELLE FUNZIONI DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI

La meccanizzazione della nostra vita sta a poco a poco diventando una cosa normale. Sono già stati preparati dei distributori automatici per francobolli. E presto, seguendo l'esempio della città di Mosca, verranno montati dei distributori per ogni tipo di merce.

Tuttavia l'esperienza di molti anni ci ha insegnato che queste macchine prive di anima non mantengono l'onesta del lavoro, ma anzi sono poco adatte alla rigidità del nostro clima e alla furfantesca clientela che invece di mettere nella macchina le solite monetine, vi infila bottoni e un sacco di altre porcherie. In una parola questi distributori si trovano in ogni parte della città solo per la comodità dei clienti, mentre da un'altra parte provocano notevoli incrinature nella nostra industria pesante. Ciononostante, per il più completo successo del processo di meccanizzazione occorre fare uso di tutti i possibili mezzi a nostra disposizione.

Qui noi offriamo una rappresentazione schematica di come portare al 100% la produttività dei distributori automatici.

L'ARMADIO UNIVERSALE "CIO' CHE VUOI"

Il grande successo morale del nostro comò universale "De - Valjaj" ha baciato i nostri studiosi accademici. Attraverso un lavoro di amichevole cooperazione, essi hanno elaborato ancora una novità in questo campo - l'armadio universale "Ciò che vuoi".

1. Mettiamo che una persona dorma nel suo armadio. In silenzio, tranquillamente. Le pulci non lo pizzicano.

2. Ha aperto gli occhietti. Naturalmente desidera lavarsi il musetto. Quello che era un letto, adesso è un lavabo.

3. Vi siete lavati per bene. Non vorreste suonare magari il "Valzer dei cani" di Chopin? Ecco il lavabo trasformarsi in un pianoforte.

4. Avete deliziato le vostre orecchie con Chopin - forse sarà il caso di andare a lavorare. Invece che col clacson potete fischiare con le dita.

5. E se per caso sei un invalido e vendi sigarette - non c'è problema. Piazza il tuo chioschetto all'angolo di una strada e apri bottega.

6. Se poi hai rubato o trafficato dei soldi, allora il nostro armadio può rendersi utile per un preciso servizio.