Bo Botto

table talk: Wilde racconta

 

Thomas Wright: TABLE TALK. OSCAR WILDE RACCONTA. Il Canneto, 2012

Che Oscar Wilde fosse un grande conversatore non ha bisogno di conferme. “La conversazione è l’attività umana più vicina allo spirito” diceva lui stesso. Le raccolte dei suoi epigrammi hanno dimostrato a qualsiasi lettore il solido edificio culturale e la capacità che aveva di rivoltarlo in un’ironia anche impietosa ma sempre filosoficamente raggiante (“il primo filosofo ben vestito della storia”, così lo definisce Thomas Wright). Ci sono poi le testimonianze su come intrattenesse i commensali con storie che potevano andare avanti delle ore. “Avevo i nervi allo spasimo”, confessò Frank Harris, l’avventuroso amico, editore, giornalista e autore de La mia Vita e i miei Amori (Longanesi, 1964) che si trovò più di una volta a essere “l’unico superstite” dei suoi pranzi in Park Lane.

Alcuni di questi racconti sono noti attraverso le trascrizioni riportate in celebri biografie wildiane come quella di Richard Ellmann e, si apprende, che Oscar Wilde: Interviews and Recollections di E.K. Mikhail (Barnes & Noble, 1979) “contiene alcuni racconti meno conosciuti che Wilde narrò durante interviste con giornalisti o conversazioni con amici”. Molti dei racconti orali in francese di Wilde, furono raccolti nel 1942 in Contes parlés d'Oscar Wilde dell’esperto ed eccentrico Léon Georges Marie Guillot De Saix utilizzato in Italia da Gianni di Noto Ascenzo per Le parole del Giglio (Verbavolant, 2010). La raccolta, con inediti, di Thomas Wright parte infine dal desiderio di portare a un più vasto pubblico le storie meno conosciute che Wilde narrava agli amici, con lo scopo tuttavia  di dare “ai racconti orali il riconoscimento che meritano in quanto parte integrante della sua opera”. Ad ogni racconto Wright ha anteposto una nota informativa che scava nella vita di Wilde cercando di rievocare  l’atmosfera “di mistero e magia” che doveva avvolgere queste prestazioni.

Thomas Wright vive tra Genova e Oxford. Ha pubblicato una biografia di William Harvey, il medico inglese che nel XVII secolo studiò e spiegò la circolazione sanguigna (William Harvey's Revolutionary Idea. Chatto & Windus, 2012), ed è un entusiasta wildiano al quale si deve un sofisticato ritratto di Wilde attraverso la sua biblioteca e le sue letture (Oscar’s Books. Chatto & Windus, 2008). L’originale di Table Talk si avvaleva di una prefazione di Peter Ackroyd, in compenso questa edizione italiana restituisce altre storie rispetto all’edizione inglese (Cassel, 2000) già tradotta in tedesco e in russo.

“Fogli di Via”, marzo-luglio 2013