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Benché in un certo modo non lo ignorassi, ho preso coscienza
solamente ora che il mio unico scopo nella vita, dopo la mia lettura del
Capitale nel 1962, era di screditare il riduzionismo di Marx. La parola riduzionismo
non destava in me alcuna eco fino allora.
La conoscevo ma non ne sospettavo l’importanza. La tua lettera me l’ha
rivelata.
Pienamente giustificato nelle scienze della natura, il
riduzionismo non lo è quando si tratta di studiare l’umanità. Senza il
riduzionismo, queste scienze non esisterebbero, non ci sarebbe nessuna
applicazione di queste scienze, né l’elettricità, né la bomba atomica, nessun
OGM etc. Si può dire che il riduzionismo è il principio di queste scienze. La
replica di Laplace a Napoleone (Dio è un’ipotesi inutile) lo dimostra bene. Ma non si può risparmiare Dio quando si
pretende di studiare l’umanità stessa e non solamente la meccanica celeste. Il
torto di Marx è di aver voluto risparmiarsi il pensiero per studiare l’umanità.
Marx voleva ridurre lo studio dell’umanità a una sorta di meccanica celeste
malgrado tutti i suoi richiami alla dialettica. Sartre direbbe: “Il
materialismo è un riduzionismo”. Lo disse nel suo eroico (whisky + anfetamine)
tentativo antiriduzionista Critica della ragione dialettica.
Essendo l’insieme degli esseri umani, tra tutti gli insiemi
possibili, il solo che sia una cosa e non solamente un pensiero, non può essere
trattato dal riduzionismo, giacché, se - contrariamente agli altri insiemi - è
una cosa, lo è perché contiene il pensiero. L’insieme degli animali è solamente
un pensiero e non potrebbe esistere prima dell’esistenza del pensiero.
Contrariamente al genere degli animali, il genere umano è una cosa. L’animalità
o l’equinità sono dei pensieri e solamente dei pensieri, l’umanità è una cosa.
Prima dell’esistenza del pensiero, c’erano forse gli animali, ma certamente non
le molteplicità. C’erano forse i cavalli
ma non il genere cavallo. Le molteplicità esistono solamente quando esiste il pensiero.
Non sono che pensieri. L’unica molteplicità che non sia solamente un pensiero è
giustamente l’umanità stessa e ciò perché essa contiene il pensiero. Questo
essere collettivo è l’unico che non dipende da un pensiero esterno per esistere
proprio perché contiene il pensiero. Non si deve confondere l’esistenza dei
cavalli con l’esistenza delle molteplicità. Sarebbe come dire che i numeri
esistono prima di essere inventati. Non si deve confondere l’esistenza dei cavalli
con l’esistenza del numero dei cavalli, a meno che i cavalli non sappiano
contare. Swift lo pretendeva nei suoi
celebri viaggi. I platonici pretendono che i numeri esistano prima, ma i loro
numeri esistono nel cielo delle idee e noi non abbiamo, in questo caso, nessun
contatto diretto con loro.
Non ho l’impressione che il pensiero sia il fondamento
di ogni cosa ma solamente la certezza che non si possa studiare l’umanità
facendo astrazione del ruolo del pensiero come ha avuto la pretesa di fare
Marx.
Allo stesso modo il mio fine non consiste nel concepire
le cose tali e quali sono prima che il pensiero esista, ma solamente nel non
considerare l’umanità per mezzo del riduzionismo. Il mio programma è molto più
limitato di quello che esponi alla fine della tua lettera. Prima di domandarmi
se la logica esista prima che esista il pensiero, mi domando quale logica sia
all’opera nell’umanità se non si risparmia il pensiero come ha fatto Marx. Per
il momento, questa logica è totalmente sconosciuta. Nell’umanità, ci si imbatte
così poco nel pensiero e nel movimento del pensiero che tutto il mondo lo
ignora, tutto il mondo pensa come Locke. E Marx non ha aggiustato le cose. Egli è più l’erede di Locke che di Hegel. Si
può pensare che aveva fatto un’overdose di pensiero con Hegel e che per una
violenta reazione sia partito in contropiede. Più seriamente, Marx viveva in un’epoca
di furioso riduzionismo, quello che generalmente è chiamato scientismo. Il
riduzionismo in fisica è salutare, comincia a divenire scientismo a partire dal
momento in cui si vogliono tirare delle conclusioni al di fuori della fisica.
Ciascuno vede l’ora con il proprio orologio, il ciabattino vuole spiegare il mondo
con la calzoleria. Questo è il riduzionismo scientista. Ridurre tutto alla
calzoleria! Il mondo contiene la fisica, la fisica non contiene il mondo.
Saluti sinceri.
JPV
Nota: Il riduzionismo è fallito nella
metamatematica. Il progetto di Hilbert era di garantire la consistenza dell’aritmetica
attraverso quella, considerata facile
da stabilire, di una “piccola aritmetica” semplificata, cioè garantire il complicato attraverso il semplice. E’ questo progetto che la dimostrazione del 1931 di Godel è giunta ad annullare. Dio non è semplice. J-V Girard in Le théorème de Godel, Seuil
riduzionismo:
Tendenza che consiste nel derivare ciò che è superiore (il cosciente, il
vitale) da ciò che è inferiore (lo psico-chimico) attribuendo realtà solamente
ai costituenti più semplici e nel considerare questi ultimi come più
fondamentali. Encyclopédie Hachette