(…)
il “taccuino
sottoproletario” di Valesi, poeta al risparmio
“RISPARMIO / Chi ha capito lascia parlare gli altri”. Aurelio
Valesi (1989)
Di un poeta che ha pubblicato 10 raccolte di poesie in poco meno di
vent’anni è difficile dire che sia un poeta al risparmio. Sembra paradossale e
dunque qualche chiarimento dobbiamo darlo. Potremmo partire dalla brevità
epigrammatica dei suoi versi, ma non è questo il punto. Aurelio Valesi* prima che poeta è uno di quegli elementi che
costituiscono la linfa vitale di ogni allegra combriccola. Probabilmente è nei
bar che ha dato il meglio di sé. Senza un repertorio preciso, c’è da
aggiungere, salvo che nello stupefacente esercizio, dal sapore vagamente
“autistico”, di chiedere una volta soltanto la data di nascita a un qualsiasi
membro di un’improvvisata combutta, per non scordarla mai più. E non è nemmeno
– contro ogni apparenza – l’allegria tipica di queste occasioni a essere
risparmiata nella sua poesia. Cosa risparmia sono quel mazzo di parole che
servono a renderla meno terribile.
*nel
2002 abbiamo pubblicato un’intervista ad Aurelio Valesi accompagnandola con una
scheda biografica
Dall’ultima
raccolta di Aurelio Valesi, Taccuino
sottoproletario (che sospettiamo sia il titolo che l’autore vorrebbe
fosse dato al complesso della sua poesia) estraiamo alcuni versi |
|
Solo gli onesti temono la legge, quelli per cui sarebbe anche superflua; quanto agli altri, come se non ci fosse. (1999) Ognuno è solo nella propria notte ma anche il giorno non scherza. (1996) SALVEZZE L’espresso in piedi in un bar italiano: l’eterno paradiso in due minuti. (1985) COSE SERIE La morte è incorruttibile. (1977) Fummo uniti da un vincolo immortale consacrato dal nostro patimento, resistemmo nel vento dei possibili ostili e ad ogni male. (2000) |
LUSTRI Nessun compiacimento ma un tranquillo tormento è la via di noi un’indagine acuta una lenta cicuta che dal prima va al poi. (1976) Non credo a nulla non credo
in nessuno tranne che alla Tua morte
sanguinosa e al tuo eterno dolore. Il
resto è sterco conversativo e dibattito
vano di statici concetti e perse
età la vita se ne va e il tempo ci conduce assai
lontano. (2000) Aurelio Valesi, Taccuino sottoproletario prefazione di Silviano
Fiorato Edizioni di “Resine”, Sabatelli, Savona 2003 |