le voci che corrono

Valentine Hugo*

> Valentine Hugo, Écrits et entretiens radiophoniques, Acte Sud, Aix 2003

… “Al volgere degli anni venti ‘madame la comtesse Jean Victor Hugo’, come la chiama Raymond Radiguet, diventa ciò che è. L’egeria, il pungolo e la confidente di alcuni dei più grandi creativi del suo tempo. Disegno, pittura, incisione, musica, letteratura, costumi e allestimenti teatrali: niente di ciò che è artistico le è estraneo … Lavora per la contessa di Noailles e il conte di Beaumont. Da allora, pertanto, intraprende una strada che l’allontanerà dal marito, dal quale divorzierà nel 1932. Educato agli splendori della Repubblica radicale, Jean Hugo si converte alla religione cattolica. Moltiplica i pellegrinaggi e si prepara al battesimo.

Avendo girato le spalle all’ateismo della sua gloriosa famiglia, Jean Hugo osserva con ironia i nuovi orientamenti di Valentine: ‘Nel 1926  tentò di avvicinarsi ai surrealisti … Si iscrisse al Partito comunista …entrò infine nell’intimità di Breton e di Eluard’.

La pubblicazione del Manifesto surrealista  nel 1924 può essere stato il detonatore. Valentine conosceva André Breton dal 1917, ma l’animosità che questi mostrava verso Cocteau impedì all’incontro di diventare altra cosa dalla mondanità. Nel 1926 è un sogno a richiamare André al buon ricordo di Valentine.

Occupato da altri amori, André Breton è infastidito dall’ardore di questa donna di nove anni più vecchia di lui. Ci vorranno cinque anni a Valentine Hugo per conseguire i suoi fini. Un legame di quindici mesi, dal luglio 1931 al settembre 1932 …

L’avventura surrealista di Valentine non fu semplicemente la storia di una passione per Breton. Fu sinceramente surrealista …

L’inconscio, l’immaginazione, il sogno … Abbandonando l’incisione su legno per la litografia e la punta secca, Valentine Hugo continua a illustrare i poeti che ama: Char, Eluard … La guerra la coglie a Parigi, dove resta fino alla fine. I venti anni successivi saranno assai solitari … fino alla morte, il 16 marzo del 1968, giorno del suo ottantunesimo compleanno. Sognatrice di eccessi e disordine, impresse alla sua vita un’orbita perfetta. ‘Ammirabile Valentine, una delle più ardenti femmine surrealiste’. L’epitaffio è di André Pieyre de Mandiargues.”

Sébastien Lepaque, “Le Figaro, 23 janvier 2003

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Valentine Hugo nasce Valentine Gross nel 1887 nei pressi di Boulogne-sur-Mer. Nel 1919 sposa Jean Hugo, nipote di Victor. Col marito lavora ai costumi per la Mariés de la Tour Eiffel di Cocteau. Incontra i surrealisti e disegna i costumi per La Passion de Jeanne d'Arc di Dreyer (1926-28). Ha una relazione con Eluard e si separa dal marito. Dal 1930 al 1937 partecipa al movimento surrealista e si dedica a pittura, incisione e fotografia. Dipinge il celebre Les surréalistes, illustra libri di Eluard, Breton, Char, Crevel, Lautréamont, Arnim e Rimbaud ed ha una relazione con Breton. Muore nel 1968. Nel 1977 viene allestita a Troyes una vasta retrospettiva della sua opera.