Omar Wisyam

Ufo e altri ammennicoli

Del periodo in cui mi imbattei nell’aggettivo “marxiano” ricordo l’indimenticabile lettura degli straordinari libri di Peter Kolosimo: “Il pianeta sconosciuto”, “Terra senza tempo”, “Ombre sulle stelle”, “Non è terrestre”, “Cittadini delle tenebre”, “Astronavi sulla preistoria”, “Odissea stellare”, pubblicati da Sugar. Per un paio di anni, dal 1972 al 1973, era uscita in edicola “Pi Kappa - rivista di mistero, archeologia ed esobiologia” il cui titolo copiava le iniziali di Peter Kolosimo e di cui egli era il direttore (oggi esce un altro periodico con quelle stesse lettere come titolo, ma contiene le avventure a fumetti della versione fantascientifica di Paperinik). Quella volta non ero certamente un lettore smaliziato (non mi concedo una patente del genere oggi neppure per sogno), e non mi passò per la testa che fosse più che plausibile da un punto di vista scientifico il discorso di Kolosimo, semplicemente era appassionante. Vinse nel 1969 il premio Bancarella, dopo le annate di Montanelli-Gervaso e di Isaac B. Singer e prima di quelle di Oriana Fallaci e di Enzo Biagi. La cosiddetta archeologia misteriosa accendeva la fantasia interpretativa come l’ipotesi della presenza di astronavi aliene sulla preistoria dava un altro senso alla storia dell’umanità. D’altronde la letteratura di tutti i secoli è corroborata da robuste immaginazioni e ardite geometrie fantastiche. Dalla torre di Babele, dall’arca di Noè all’ippogrifo che vola sulla Luna, dagli automi meccanici, a Frankenstein, al golem, ai robot e alla fabbrica dell’assoluto; come Marco Polo che lega metafore e fantasticherie, sogni e allegorie. Dunque Platone che evoca il continente perduto di Atlantide e Giordano Bruno che nei suoi infiniti mondi allude a esistenze aliene. La corsa della scienza curiosamente e consapevolmente si è diretta precipitandovisi all’inseguimento della letteratura. Per esempio Francis Crick, premio Nobel per la medicina del 1962, insieme a Leslie Orgel, lavorò sull’ipotesi della “panspermia guidata”, cioè sulla possibilità che la vita sulla Terra sia giunta attraverso batteri spediti dallo spazio remoto da forme di vita avanzate. Una ipotesi scientifica non suffragata (ancora), una pseudoscientifica e una pagina di letteratura in che cosa differiscono?

Carl Sagan, che non dava credito alle visite di astronavi aliene sulla Terra, insieme a Frank Drake, fece apporre la famosa targa sulle sonde Pioneer 10 e Pioneer 11 (anni 1972 e 1973) destinate ad eventuali intelligenze aliene. Ci furono critiche sull’inserimento delle immagini dei corpi nudi maschile e femminile sulle placche dorate. La NASA non permise in seguito di inviarne altre nello spazio. Nick Sagan, uno dei figli, sfruttando a modo suo la lezione paterna, scrisse diversi episodi di Star Trek.

Fred Hoyle ha sostenuto a lungo la teoria dello stato stazionario contrapposta alla teoria cosmologica del big bang. Una posizione non convenzionale. Ma è anche l’autore di opere di fantascienza tra cui “La nuvola nera” e “A come Andromeda”. Quest’ultimo, scritto con John Elliot, è la trasposizione romanzata della serie televisiva in sette puntate trasmessa dalla BBC nel 1961. Nel 1972 Vittorio Cottafavi firmò per la RAI il remake italiano della serie in cinque puntate.

Lo psicologo americano Leon Festinger sviluppò la teoria della dissonanza cognitiva studiando il caso di un culto apocalittico guidato da una casalinga che dichiarava di avere ricevuto messaggi da entità superiori extraterrestri i Guardiani. Costoro le avrebbero rivelato che il diluvio avrebbe sommerso il mondo probabilmente il 21 dicembre. Ma dopo alcuni rinvii lei comunicò alla setta che “le forze della luce e del bene” avevano salvato il mondo dalla distruzione. La profezia smentita aveva galvanizzato i seguaci invece di demoralizzarli.

Quindi tutti noi potremmo entusiasmarci con le migliaia di pagine degli oltre 700 dossier accumulati dalla CIA ora on line sul sito “the black vault” di John Greenwald. Come al solito c’è chi ne sa più degli altri, il direttore della sicurezza spaziale israeliana il prof Haim Eshed possiede delle certezze sconosciute alla maggioranza, dato che afferma che gli alieni non solo hanno visitato la Terra ma ora camminano tra noi.

I gesuiti non sono da meno. Nel maggio del 2008 padre Funes, direttore della Specola Vaticana, rilasciò un’intervista all’Osservatore Romano dal titolo “L’extraterrestre è mio fratello”. Più di recente padre Consolmagno ha presentato in un simposio della NASA a Washington il suo libro “Vuoi battezzare un extraterrestre?”

Gli anni d’oro degli UFO vanno dall’inizio del secondo dopoguerra agli anni ’60. In alcune interviste dell’estate del 1958 Carl Gustav Jung, di cui una al settimanale Europeo dal titolo “Io continuo a credere nei dischi volanti”, si espresse pubblicamente dichiarandosi convinto dell’esistenza di viaggiatori extraterrestri. In un rapporto pubblicato sul New York Herald Tribune Jung esclude che possa valere per gli UFO “una spiegazione puramente psicologica”. In un’intervista del 1959 per un programma televisivo della BBC disse inoltre che “si possono fare sogni ed avere visioni del futuro, si può vedere attraverso i muri e via dicendo. Solo gli ignoranti negano questi dati di fatto, è assolutamente evidente che questi fatti esistono e sono sempre esistiti “. D’altronde già nel 1920 aveva detto di aver visto un fantasma in una villa inglese. Nel 1958 pubblicò “Un mito moderno. Le cose che si vedono in cielo “ cioè gli UFO. E per quanto con un certo distacco pure ironico in fondo ci credeva ai viaggiatori dallo spazio remoto.

Se Jung poteva ammettere l’esistenza dei “marziani”, Wilhelm Reich fu un autentico marxiano. Reich raccontò in “Contact with space” dello scontro che ebbe con gli alieni nel dicembre del 1954. Forse la descrizione della battaglia fu influenzata dalla visione del film “La guerra dei mondi”. 

Due libri di Donald Keyhoe segnarono gli anni del grande successo degli UFO “The Flying Saucers are reale “Flying saucers from outer space”. L’autore fu ritenuto per un decennio abbondante un’autentica autorità dell’ufologia.

L’atteso rapporto del giugno del 2021 elaborato dal Pentagono e dai servizi segreti segnala 143 episodi senza spiegazioni su 144 dal 2004. Non fornendo spiegazioni definitive lascia la porta aperta a tutte le ipotesi e a tutte le teorie.

I presidenti americani hanno una certa confidenza con gli ufo.

Ci sono un paio di accenni di Roosevelt e Truman a probabili forme di vita extraterrestri e ai dischi volanti. Ford disse che gli americani si meritavano una spiegazione migliore di quella finora proposta dalla Air Force. Carter invece dichiarò di avere visto un ufo nel 1969, “la cosa più maledetta che abbia mai visto”. Reagan, il presidente che meglio ha impersonato il vero ruolo di primo attore istituzionale, lasciò ai posteri, ma ai giornalisti in primo luogo, questa perla di egocentrismo americano: “Se dovesse succedermi qualcosa, ebbene io spero che tutti i popoli della Terra si uniranno nel caso di un’invasione aliena”.

Probabilmente Reagan influenzò il primo ministro giapponese Kaifu che nel 1990 scrisse che era giunto ormai il tempo di “prendere sul serio il problema ufo come una realtà”.

Ci sarebbero decine e decine di frasi famose oltre a questo piccolo florilegio tratto da un articolo del “Fatto quotidiano” e per aggiungerne un altro fiore al mazzetto ci sono gli “Haunebu”, le V7, cioè gli ufo nazisti. Uno che ne ha parlato con qualche attendibilità è stato Gary Hyland con “I segreti perduti della tecnologia nazista” pubblicato in Italia da Newton-Compton. Ovviamente non manca mai l’ufficiale dell’aviazione americana che sostiene che gli ufo notati nei cieli sono frutto dei progetti nazisti. Secondo alcuni fantasiosi i nazi sarebbero stati in contatto con una razza aliena dedicandosi alla costruzione di navi spaziali per raggiungerla. Ovviamente anche Kolosimo affrontò il tema degli extraterrestri e della conseguente scenografia (“l’archeologia misteriosa”) come un problema di fiction. E allo stesso modo scrisse di esobiologia, alchimia, interpretazione dei sogni e sessuologia.

Per riprendere il filo del discorso va ricordato che nel 1964 era uscito, edito da Mondadori, “Il mattino dei maghi” di Pauwels e Bergier. Lo lessi contemporaneamente a Kolosimo. I maghi di Pauwels e di Bergier mi fecero conoscere Arthur Machen di cui apprezzai l’antologia curata da Borges per la “Biblioteca di Babele”, collana edita da Franco Maria Ricci, col titolo “La piramide di fuoco”. Quella straordinaria collezione presentava un certo numero di autori non eccessivamente frequentati come Alarcon, Howard Hinton, Sung Ling P’u, Lugones, Saki, Dunsany e Papini.

“Il mattino dei maghi”  dedicava una grande spazio al misticismo nazista e al nazismo esoterico. Sviluppando la teoria strampalata (e altrettanto ottima come soggetto base per film serie televisive romanzi e fumetti, come si è potuto vedere) della società segreta del Vril, del sole nero ecc. L’idea originaria fu di Bulwer-Lytton con il suo “The power of the coming race”, del 1871, cioè “La razza futura” nella traduzione italiana del 1898.

Influente, e molto, fu l’insegnamento di Karl Haushofer, il fondatore della società Vril, che conobbe Hess e attraverso di lui lo stesso Hitler. Il coinvolgimento del figlio di Haushofer nel complotto del 1944 portò alla deportazione della famiglia e alla morte del congiurato. I coniugi Haushofer si suicidarono nel 1946 a causa delle disperanti ristrettezze economiche imposte alla famiglia dagli occupanti in seguito alla revoca del diritto alla pensione.

La risposta italiana a Pauwels e Bergier arrivò da Giorgio Galli con il saggio “Hitler e il nazismo magico” del 1989.

Sebbene non fossero marxisti, quel lettore adolescente e sognatore, che ero io, arruolò i due maghi mattinieri tra le file dei marxiani eminenti ad honorem e Kolosimo fu acclamato immediatamente super marxiano, il Gran Mogol delle giovani talpe marxiane*.

 

*Da tener presente Perché gli extraterrestri non prendono contatto pubblicamente? dell’ufologo marxista Dante Minazzoli ((1918-1996). “In questo libro”, afferma Minazzoli, “cerco di dimostrare, partendo dalle Ipotesi Extraterrestre (IET), che il contatto cosmico – che è in [fase] di preparazione tramite un’Operazione molto particolare con tutta l’umanità portata avanti da civiltà pacifiche dello spazio cosmico – è stato ed è sistematicamente ostacolato dai poteri costituiti sul nostro pianeta, poteri che difendono privilegi di ogni tipo, siano di classe siano di casta”. Il leader trotzchista Juan Romulo Posadas aveva lanciato del resto il seguente appello: “dobbiamo invitare gli esseri di altri pianeti ad intervenire, per collaborare con gli abitanti della terra per superare la miseria”.