Bo Botto
Tyson rabbia
Myke Tyson: L'ARTE DELLA GUERRA. Piemme,
2017
"Cus D’Amato è stato uno degli uomini più straordinari che
siano mai esistiti" dice Myke Tyson del leggenadario manager, allenatore e talent scout suo e di tanti
campioni. Quando lo conobbe in una palestra scalcinata Tyson era un ragazzino
cicciottello pieno di rabbia che di solito si aggirava nei dintorni di Times Square alla ricerca di
furtarelli. Cus subodorò realizzabile la conversione
della rabbia in talento sportivo e gli riempì la testa di sogni di gloria:
"senza quell’uomo", dice Tyson, "non sarei qui a guardare fuori
dalla finestra di un albergo di lusso. Forse vivrei ancora in uno schifoso
appartamento di Brownsville, o mangerei ali di pollo
in una bettola di periferia, invece di farmi servire in camera un piatto di
pasta. Magari sarei morto".
D'Amato
probabilmente vedeva in Tyson una parte di sé. Ancora bambino perse un occhio.
A "Sports Illustrated"
nel 1958 raccontò: "Avrei potuto e dovuto fare il pugile. Ma da piccolo
fui coinvolto in una rissa, quando avevo solo dodici anni. Fu con uno di quegli
uomini che se la prendono coi ragazzini perché non hanno il coraggio di
prendersela con gli adulti. Mi fece un occhio nero, il destro. L’occhio rimase cieco
per anni, ma io misi in fuga quel tizio e lo inseguii". A Gay Talese raccontò successivamente un'altra storia, di aver
perso la vista dall'occhio sinistro perché colpito da un bastone in una rissa.
In altre occasioni affermò di averla persa litigando con un ragazzino che
tormentava un gatto.
Cus, dopo avergli
riempito la testa e fatto da padre, non poté vedere Mike campione del mondo,
morì infatti nel1985 a 77 anni. Per parte sua Tyson credeva che non sarebbe
arrivato ai 40. Oggi ha superato i 50, è sposato e ha numerosi figli. Si è
assai addolcito da quando picchiava sul ring, mangiava orecchi agli avversari e
andava in galera per stupro. Il mostro si è convertito nel borghese. Dopo True del 2013, con Larry Sloman
venuto a soccorrerlo in buona scrittura, è uscito questo L'arte della guerra
sentimentalmente offerto a D'Amato, ma non è alla letteratura che pensa per
l'avvenire, la sua ambizione è quella del comico e dell'intrattenitore. Uomo di
spettacolo lo è da tempo: "Nell’ottobre del 2009 mia moglie Kiki e io andammo al Venetian
Hotel, sulla Strip, a vedere Chazz Palminteri recitare il monologo Un racconto del Bronx.
Lo spettacolo ci entusiasmò, e tornando a casa mi resi conto che, con le mie
apparizioni, anch’io stavo facendo un po’ la stessa cosa. Così ci mettemmo a
tavolino e scrivemmo uno spettacolo che raccontava la storia della mia vita. Si
chiamava Mike Tyson – Tutta la verità, e finimmo per presentarlo a Las
Vegas, dopodiché Spike Lee lo portò a Broadway e la HBO lo registrò per uno
speciale. Periodicamente lo portiamo in tournée e adesso ne stiamo mettendo in
scena una nuova versione al Brad Garrett’s Comedy
Club nell’MGM Grand di Las Vegas."