Massimo Bacigalupo

ricordando Tonino Milite (1942-2015)

Poesie brevi, nate da un’impressione, una “epifania”, su cui lavorava molto. Tonino Milite era un artista con un’opera multiforme, grandi immagini di buone belve e visioni microscopiche. Un messaggero alla Papageno dal mondo della fantasia. Molti quadri su sfondo nero presentano delle minuscole piattaforme-isolette spaziali dove degli umani e magari animaletti prendono il sole, campeggiano... Miniracconti, come del resto le poesie, che negli ultimi anni, con suo non celato piacere, venivano lette, pubblicate (negli Oscar Mondadori: Meteora, 2008; L’ora stupita, 2011), ristampate, musicate, tradotte.

E’ stato l’argomento dell’ultima delle tante telefonate, in cui di solito mi proponeva di ascoltare qualche verso appena scritto e dargliene un parere. Ora si parlava della disperazione di Leonardo davanti al volo inimitabile degli uccelli, ora di un ricordo d’infanzia in Albania, ora dei puledri che su un aereo viaggiano per correre a New York. Infinite occasioni. Anche una volta una nostra veleggiata, quando fummo rincorsi da un aereo in azione per spegnere un incendio (“Un canadair”, in L’ora stupita, p. 61).

E appunto il 2 dicembre (2015) verso le 13, forse dallo studio milanese dove passava le giornate lavorando, mi telefona. Un suo amico, parente e omonimo di Arnoldo Mondadori, vorrebbe pubblicare sue poesie in traduzione. Ha pensato a me. In effetti un po’ di anni fa tradussi alla meno peggio in inglese la sua poesia “A Wallace Stevens” per inviarla alla rivista americana dedicata a quel colosso, che ha una sezione di poesia, e che in effetti pubblicò la traduzione. L’originale comincia: “Assicuravi / l’uomo alla vita, / lo legavi alla speranza / d’arrivare, / con te e come te sulla cima...” (Stevens, si sa, faceva di mestiere, ma in grande stile, l’assicuratore.) Si legga il resto in L’ora stupita, p. 105. Ne vale la pena.

Tuttavia il 2 dicembre gli dissi un po’ in fretta che io non traduco di solito in inglese, ma che conoscevo persone che avrebbero potuto farlo se mi mandava il file delle poesie che aveva in mente... Era un po’ una doccia fredda, sul sempre entusiasta Tonino Milite. Tanto più che a quel punto la comunicazione si è interrotta, senza nemmeno un saluto. Forse il mio cellulare in secca. Ho provato a ritelefonargli qualche ora dopo, ma non rispondeva. Lo sentirò dopo cena, mi proposi, ma poi non ci ho più pensato.

E ora la notizia che dopo una notte di ricovero il 7 dicembre Tonino Milite ha spiccato il volo, dopo 73 anni di ininterrotta meraviglia e operatività.

Riapro L’ora stupita a caso e leggo:

 

QUI SOTTO

Non posso più vederti

immobile,

assediato dal tempo,

affondare

tra la polvere del secretaire.

Il fasciame è integro

le vele già spiegate.

Qui sotto

va e viene

il Mediterraneo.

Oggi soffia

un vento di terra,

quello che separa.

Lasciami, veliero.