Charles de Jacques

situ, sarà

Mentre le edizioni Allia, benemerite nel loro campo, mandavano in libreria i Text et documents situationniste 1957-1960 a cura di Gerard Berreby – già editore di altri documenti, a partire dalla preziosa raccolta che vent’anni fa approntò coi testi preliminari alla fondazione dell’IS – riproponevano giudiziosamente Tout le cheveaux du roi (1960 e 2004) un vecchio romanzo di Michèle Bernstein, la prima signora Debord che la separazione portò fra le colonne di “Libèration” facendone una snobissima editorialista letteraria. Il romanzo è una storia alla Sagan di pressoché trentenni che, fra i bistrot parigini e la Costa Azzurra, allargano la coppia con dei pressoché ventenni per finire fra i languori di un’elegante tardona non più che trentacinquenne. Lo stesso clima franco-(post)esistenzialista ebbe a viverlo, da gran seduttore, Gérard Lebovici, il produttore e impresario cinematografico, morto in circostanze mai chiarite nel marzo del 1984, divenuto a un certo punto editore avvalendosi presto della collaborazione di Guy Debord. Fra i successi della sua maison ci fu L’instinct de mort, le memorie del nemico pubblico n.1 francese Jacques Mesrine, cosa che fece azzardare qualche supposizione ai giornalisti dell’epoca. Ora Jean-Luc Douin, con tutti gli interrogativi lasciati aperti, tenta di ricostruirne la storia in Les Jours obscur de Gérard Lebovici (Stock, 2004). A questa genealogia collaterale potrebbe far da cemento un libretto sul corso principale della storia situazionista quale è Les situationniste. L’utopie incarnée di Laurent Chollet, uscito da Gallimard (2004) ma l’atteggiamento da chierico (e alcuni svarioni) ne fanno l’ennesimo inutile sfoggio di ovvietà. Va un po’ meglio in Italia, dove Derive-Approdi ha pubblicato (2005) Non abbiamo paura delle rovine. I situazionisti e il nostro tempo di Sergio Ghirardi, il quale, se non altro, mostra un più ampio orizzonte di “teoria radicale” e un più preciso sforzo di tessitura attualizzante, nonché valutazioni più bilanciate del solito intorno alle figure di Debord e Vaneigem.