Carlo Luigi Lagomarsino
Interdizioni
Walter Siti: CONTRO L'IMPEGNO. Riflessioni sul Bene
in letteratura. Rizzoli, 2021 | Guia Soncini : L’ERA
DELLA SUSCETTIBIITÀ. Marsilio, 2021
Dal
titolo Contro l'impegno si potrebbe pensare a un pamphlet, e qualcuno
l'ha anche definito così, ma si tratta di una raccolta di saggi, alcuni editi e
altri inediti, ognuno dei quali ha sì, effettivamente, il respiro del pamphlet,
quantunque giudizioso e tutto sommato beneducato. Forse anche per questo Walter
Siti palesa quell'incisività che non sempre quelli più infuriati sono in grado
di esprimere davvero. Perfino la lunga insistenza su una celebrità come Roberto
Saviano - che di solito evito come evito lo zucchero in polvere, da spazzolare
via nella maggior parte dei casi secondo il mio magari discutibile gusto - si è
fatta leggere con un qualunque interesse, per quanto senza scalfire veramente
le mie impudenti convinzioni.
"Non
bisogna incolpare le donne se non sono all’altezza dell’immagine ideale che ci
facciamo di loro; non possono capirlo, perché nelle loro teste limitate un
concetto così vasto non ci entra. L’uomo fa male a sperare sentimenti sovrumani
in chi, per natura, è inferiore all’uomo in tutto; come ha il corpo più debole,
così la donna ha anche una mente meno capace.
Se
io scrivessi qui ora queste frasi, in prima persona, verrei giustamente
sommerso da biasimo e vituperio; invece, per fortuna, quella che ho appena
riportato è l’onesta parafrasi di un brano di una delle poesie più mature del
maggior poeta lirico italiano di tutti i tempi. Dunque, che fare? Censurare
Leopardi, togliere Aspasia dalla raccolta dei Canti, o almeno dalle edizioni
scolastiche? O spiegarlo mettendo quei versi sul conto di una privata
infelicità, dicendo alle liceali che li leggono: «compatitelo, era gobbo, puzzava
e le donne lo schifavano»?"...
In
questa maniera Siti comincia il suo libro. Se c'è un tema unificante nei vari
saggi che lo compongono, quello che si può dedurre da questa astuta quanto
garbata e scabrosa iniziale provocazione è quello giusto, ma non è il solo.
Capisco quanto l'autore intenda canzonare, e lo fa degnamente, gli asfittici
bisticci delle interdizioni linguistiche e delle revoche culturali
(giornalisticamente "politicamente corretto" e
"cancel culture") ciò nondimeno il
suo obiettivo non è tanto fissato nelle circostanze sociali quanto lo è nella
letteratura, in specie nei romanzi. Vale a dire che con quest'altro tema
ricorrente Siti vuol difendere in letteratura ciò che nel comune discorso
potrebbe risultare talvolta inammissibile.
Diversamente
si regola la scrittrice, per altro abile nella satira, Guia Soncini che nei
capitoli del suo L'Era della susctiibilità,
fra buonumore e cattiveria, si azzuffa con tipi, espressioni, feticismi,
prepotenze intollerabili innanzitutto nei discorsi e nei comportamenti
circolanti: "Ogni mattina l’essere umano contemporaneo si sveglia e sa
che, al mercato degli scandali passeggeri, troverà un offeso fresco di
giornata, una nuova angolazione filosofica del diritto alla suscettibilità, un
Robespierre della settimana".
Tutti
e due i libri li ho letti con saporito diletto e ciò è tanto più degno
considerando i noiosi, accigliati, strumentali e alla fine riduttivi discorsi -
per quanto formulati con irruenza - che accompagnano ormai quello che per
mancanza di altre idee certuni mettono in campo come fosse il problema dei
problemi, Sia chiaro, non è che lo voglia sottovalutare, casomai scorgo in come
frequentemente viene espresso lo stesso problema che quei certuni
intenderebbero incriminare.
per “fogli di via”