Charles de Jacques
l'autobiografia di Siné
Maurice Sinet, vulgo Bob, settantadue
anni, ha pubblicato, nell'ottobre dello scorso anno -da Charlie
Hebdo, le edizioni del popolare periodico francese-
il secondo volume delle sue memorie. Il primo tomo si intitolava Attention, j'arrive!,
il secondo si intitola V'la les chleus!, tutti e due vanno però sotto il titolo
generale di Ma vie, mon oeuvre, mon cul!, i
tre titoli infine, come si può ben vedere, godono del punto esclamativo. Il
signore in questione ama dunque sentirsi sopra le righe, benché le fotografie
che lo ritraggono non gli rendano giustizia. Comunista che attualmente vota per
il trotzkista Krivine, non dimentica la lezione dello
zio che gli inviava le fotografie che lo ritraevano avvolto nella bandiera
rossa, ma si compiace di aver avuto un padre anarchico che alzava i pugni
quando incrociava un poliziotto. Si autodefinisce "anarcoco"
(coco in Francia è il dispregiativo per
comunista). Collaboratore de "l'Humanité",
il giornale dei comunisti francesi, ha tuttavia pochi riguardi nei confronti
della "correttezza politica". Amico di Cuba, si è visto censurare i
suoi disegni dal più diffuso giornale umoristico dell'isola caraibica,
il "Caimàn barbudo",
poiché a giudizio dei redattori trattava le donne "come oggetti
sessuali". Maurice Sinet,
vulgo Bob, altri non è che il popolare vignettista Siné, il quale dice, data l'età, di temer meno la morte
dell'impotenza sessuale.
All'uscita
del primo dei due volumi in questione ci fu chi scrisse: "un consiglio
agli anti-Siné che lo vogliono restare: non aprite
questo libro!", il che voleva accennare alle capacità seduttive
del testo. Buon risultato per un quasi esordiente di settant'anni,
pessimo lettore pergiunta. A Serge
Loupien di "Libération"
ha detto: "dopo cinquant'anni di disegni ero
piuttosto stufo, scrivere mi diverte". In un certo senso Siné scrittore lo è sempre stato, ma solo da pochi anni lo
è diventato nel senso più strettamente tecnico. Amico di Prévert
e di Genet, Siné scrive
tutto a mano: "disegno male, ma ho la mano ferma". Buon risultato
anche questo per uno che (come suo padre) non si è mai trattenuto nel bere e
detesta chi non sopporta i fumatori. Sessualmente è stato precoce (dodici anni)
ma molto timido. Coi suoi amici dell'adolescenza dice di aver formato una banda
di ossessi sessuali. Sarà anche "coco", ma
quale integrità, quale esempio per i pro-Siné che lo
vogliono restare.
Nota: Siné ha
collaborato, fra gli altri periodici, a "l'Express", "l'Humanité", "Charlie hebdo", "Hara-Kiri hebdo".
Negli anni sessanta fondò una sua rivista, "Siné-massacre" e accolse
il 1968 con "l'Enragé"
publicato da Jean-Jacques Pauvert. Per Pauvert lavorò anche
a "Bizarre",
ma il suo sodalizio con l'editore – che gli pubblicò svariate raccolte di vignette
- fu qualcosa di più. Ha illustrato alcuni libri.