Si stava avvicinando il solstizio
di giugno...
Wu Ming 1
di nuovo Satana e gli
esorcisti tra le balle
Quando lo sdegno e il
panico morale saltano tutti i passaggi che portano dal particolare al generale,
diventano "mostrificazione" e poi "emergenza", caccia alle
streghe. Le macabre scoperte delle ultime settimane in quel di Varese, con
omicidi ispirati al culto del Maligno, hanno dapprima prodotto un'ondata di
pessimo giornalismo dimentico della presunzione d'innocenza: articoli che
sposano per partito preso le tesi degli inquirenti, scritti come se ci fosse
gia' stato il processo. In seguito, siccome nel corto-circuito
inquirenti/media/religione una rondine fa
primavera, rieccoci alle filippiche contro Internet, i giochi di ruolo, il
"rock satanico" (autentica ossessione della destra cristiana d'ogni
latitudine) e gli "snuff movies". Rieccoci ai giornalisti che pendono
dalle labbra di esorcisti come padre Gabriele Amorth o "demonologi"
come Monsignor Corrado Balducci. Riecco i sedicenti "esperti" e le
antropologhe ultra-reazionarie. Rieccoci ai dati inventati sul momento ("In
tutta Italia 1700 sette sataniche") e all'isteria diffusa. Nel frattempo,
c'e' chi ammazza i propri familiari perché li crede indemoniati: è accaduto a
Napoli qualche giorno fa. Nel corto-circuito di cui sopra, chi e cosa carica la
molla agli psicopatici? Il satanismo, l'anti-satanismo o entrambi?
Un singolo caso (su cui va fatta ancora luce) non significa che tutti i gruppi
di "satanisti" esistenti in Italia siano bande criminali. Di solito,
si tratta di aggregazioni informali e temporanee, composte prevalentemente da
ragazzini a cui piace il death metal o l'occultismo o l'immaginario
"neogotico", interessi che di per sé non dovrebbero configurare
reato.
Non dimentichiamoci che, in Italia e nel resto dell'Occidente, la stragrande
maggioranza delle inchieste su crimini d'ispirazione "satanica" si
sono risolte in bolle di sapone, con figuracce di procure e inquirenti,
ingiuste detenzioni, vite distrutte.
Da vent'anni a questa parte, alcuni casi hanno fatto epoca, come il "caso
McMartin" in California (su cui fu girato un documentario prodotto da
Oliver Stone: Indictment: the McMartin Trial).
Alla finta emergenza "satanica" negli Usa degli anni Ottanta, la
giornalista Debbie Nathan e l'avvocato Michael Snedeker hanno dedicato una controinchiesta
dettagliatissima, Satan's Silence: Ritual Abuse and the Making of a Modern American Witch
Hunt (Basic Books, 1995). Lo si può comprare su Amazon anche di seconda
mano, spendendo meno di quindici dollari.
Dopo quest'opera pionieristica, ne sono uscite molte altre, la condotta degli
inquirenti è cambiata e oggi l'SRA (Satanic Ritual Abuse) e' dichiarato un
fenomeno reale solo da pochi fanatici delle teorie del complotto. La stessa
Behavioral Science Unit dell'FBI, per bocca del suo supervisore Kenneth V.
Lanning, ha dichiarato il fenomeno inesistente.
Nel 1994, nel Regno Unito, il Department of Health ha condotto un'estesa
ricerca su 84 segnalazioni di sevizie e abusi sessuali di carattere satanico,
scoprendo che le testimonianze delle presunte vittime e le ricostruzioni della
stampa non avevano alcun fondamento. In soli tre casi erano stati commessi
abusi, ma il satanismo non c'entrava niente (cfr. http://www.rickross.com/reference/satanism/satanism4.html).
Anche in Italia, i precedenti dovrebbero indurre alla cautela e al raziocinio.
Risale appena ai tardi anni Novanta il celeberrimo caso dei Bambini di Satana,
associazione esoterica con sede a Bologna, il cui fondatore Marco Dimitri,
insieme ad altri membri del gruppo, fu arrestato, sbattuto come mostro in prima
pagina, accusato di ogni sorta di nefandezza (stupri, pedofilia, necrofilia,
sacrifici umani), sulla base di testimonianze al contempo troppo fantasiose e
troppo lacunose, per poi essere assolto con formula piena in tutti i gradi di
giudizio in quanto "i fatti non sussistevano" (cioè non erano mai
accaduti). Oggi Dimitri attende che lo Stato lo risarcisca per l'ingiusta
detenzione.
Il cast mediatico di quel caso era lo stesso di questi giorni: demonologi,
antropologhe etc. Non solo nessuno di costoro ha mai chiesto scusa per aver
pesantemente contribuito alla persecuzione di innocenti, ma in questi giorni
ripete le stesse litanie come se nulla fosse accaduto.
Del caso Dimitri si occupo', con una lunga campagna di controinformazione, la
cellula bolognese del Luther Blissett Project. Uno dei risultati fu un libro, Lasciate
che i bimbi. Pedofilia: un pretesto per la caccia alle streghe
(Castelvecchi, 1998). L'ex-PM al processo adì le vie legali, chiedendo il
sequestro di tutte le copie e un risarcimento da capogiro (450 milioni di
vecchie lire) per "danni morali e materiali" alla sua persona.
L'accusa al LBP non era di aver mentito sull'infondatezza dell'impianto
accusatorio (ché la sentenza di assoluzione confermava quanto anticipato nel
libro), ma di aver condotto la polemica in modo "incivile", accusando
il PM di "sete di protagonismo" etc. Dopo un primo grado di giudizio
favorevole al magistrato (ma con drastico ridimensionamento delle pretese
finanziarie), la causa civile e' ancora in corso. Il libro, in formato
digitale, è tuttora reperibile su Internet, immettendo il titolo in un
qualsiasi motore di ricerca.
Un altro caso emblematico dell'isteria sulle sette accade negli stessi anni,
sempre in Emilia Romagna, ma stavolta in provincia di Modena. Alcune famiglie
vengono travolte dall'accusa di abusi rituali satanici ai danni dei propri
figli, durante cerimonie che avrebbero avuto luogo in piccoli cimiteri della
Bassa. Tra gli imputati c'e' anche il parroco di San Biagio e Staggia, don
Giorgio Govoni. Anche qui la vicenda si concludera' con svariate assoluzioni,
compresa quella del sacerdote, nel frattempo morto d'infarto durante il
processo di primo grado, dopo aver sentito la pubblica accusa chiedere una pena
di quattordici anni.
Il 12 luglio 2001, commentando l'assoluzione in appello, il quotidiano
cattolico “L'Avvenire” definira' i PM "imbecilli" e li invitera'
a "dedicarsi ad attività meno lesive della persona. L'apicoltura, per
esempio, o la raccolta di rifiuti."
Tuttavia, e' proprio la Chiesa, attraverso le sue frange più "dure",
a montare l'allarme su questi fenomeni. Oltre agli esorcisti intervistati a
tambur battente senza alcun distacco critico, va ricordato il Gruppo di Ricerca
e Informazione sulle Sette (GRIS).
Il GRIS fa capo alla Congregazione per la Difesa della Fede, gia' Sant'Uffizio
(cioe' l'Inquisizione), oggi guidato da Joseph Ratzinger. Durante l'isteria sui
Bambini di Satana, il GRIS ebbe una forte presenza mediatica locale e
nazionale, e un ruolo non secondario nella criminalizzazione di Marco Dimitri.
In seguito, il GRIS ha conservato l'acronimo ma cambiato nome, optando per un
più neutro "Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa" (http://www2.chiesacattolica.it/gris/).
All'inizio di quest'articolo abbiamo menzionato gli snuff movies, considerato
il prodotto più estremo della pornografia. Si tratterebbe di film clandestini
in cui si vedono persone torturate e uccise, per il consumo di quanti si
eccitano sessualmente vedendo simili scene. Gli snuff movies sono un soggetto
molto frequente nel cinema hollywoodiano, nella stampa tabloid e in certa
paraletteratura. In un monumentale saggio-inchiesta di qualche anno fa (Killing
for Culture: An Illustrated History of Death Film from Mondo to Snuff,
Creation Books 1998), i critici cinematografici inglesi David Kerekes e David
Slater hanno dimostrato che... gli snuff movies sono una leggenda
metropolitana. Nessuna polizia di nessun paese ne ha mai sequestrato uno. Non
ci sono prove della loro esistenza. Perlomeno, non esistevano prima del '98.
Nel chiudere la loro riflessione, Kerekes & Slater scrivono:
"Grazie agli snuff i media possono pungolare la pubblica morale. Benche'
nessun film di questo genere sia mai stato rinvenuto in nessun posto, i media
continuano a presentare e promuovere il mito indiscriminatamente, come se fosse
reale. Può darsi che, agendo in questo modo (cioè battendo la grancassa sul suo
potenziale valore di mercato), un giorno i media riusciranno a fare degli snuff
una vera realtà commerciale".
Insomma, può darsi che gridare all'abominio (al crimine satanico,
all'internazionale pedofila, alla pornografia della morte) ci porti tutti
quanti nel reame delle profezie che si autoavverano. Lo fa notare anche Marco
Dimitri, in un recente comunicato:
"Il satanismo a sfondo delittuoso ha preso corpo dapprima sui giornali per
mezzo di una disinformazione sistematica posta in essere da 'esperti' delle
curie ed 'esorcisti', per poi esplodere nel contesto sociale... fornendo un
lasciapassare per l'omicidio".
Insomma, sarebbe stata l'insistita descrizione mediatica di crimini satanici
inesistenti a mettere in testa strane idee a persone gia' predisposte a
delinquere.
Da questo punto di vista, la proposta di legge contro le sette sataniche
presentata nel 2003 da trenta deputati di AN (primo firmatario Roberto Alboni)
non farebbe che peggiorare le cose. Anche perché introdurrebbe nel codice
penale il reato di "abuso rituale satanico", lo stesso che stava
scomparendo dalla dottrina criminologica di tutto il mondo.
Comunque vada, pare che ne vedremo delle brutte.