Carlo
Luigi Lagomarsino
SFcompanion
Mark Bould, Andrew M. Butler, Adam Roberts,
and Sherryl Vint (edited by): THE
ROUTLEDGE COMPANION TO SCIENCE FICTION. Routledge, 2009
Definirlo
un "manuale" è fortemente riduttivo, anche limitandosi alla prima
parte, quella che del manuale possiede le caratteristiche più visibili: nel
caso preciso, una distribuzione di saggi che ripercorrono cronologicamente la
storia della fantascienza nei suoi vari sviluppi, dalle premesse nella
rivoluzione scientifica dell'età moderna e dalle stupefacenti formulazioni
letterarie del XIX secolo che diventano famigliari a un pubblico sempre più
vasto con libri destinati a durare, attraverso le ammissibili periodicizzazioni
del XX secolo, che corrispondono al maturare di riviste, generi, affinamenti
estetici e legami sociologici, fino all'incerto ruolo e ai limiti di crescita
che si sono constatati negli anni a noi vicini. Lo stesso riguardo, alternato
ai momenti della storia letteraria, è inoltre concesso al cinema, alla
televisione, ai Manga e all'animazione giapponese, ai fumetti.
La
terza e la quarta parte sono costituite da saggi - sempre profondi e documentati,
corredati da eloquenti bibliografie . che servono da supporto alla prima con
tematiche che in essa non si sono risolte - come l'influenza del genere sulla
musica, la diffusione popolare delle pseudoscienze, i giochi digitali - o che
ne vanno a precisare certi aspetti legati
soprattutto ai sottogeneri (distopie, alterazioni del tempo, apocalissi
ecc.) con un capitolo finale, che chiude il volume in modo solo apparentemente
incongruo, conferendogli un tocco di orrifico pessimismo, a copertura della "weird fiction"
di impianto, per rendere l'idea, lovecraftiano.
Ma
è la seconda parte, con gli studi di teoria e storia culturale, a stupire
quando affianca la letteratura critica dei fans e il postmoderno, la
linguistica e il femminismo, la psicoanalisi e il postcolonialismo, gli studi
sull'utopia e le teorie cybernetiche-postumane, virtualità e marxismo. Sì,
proprio così, il marxismo, che un professore di inglese della Università del
Missouri, William J. Burling, analizza sia nelle implicazioni che ha avuto per
le idee letterarie e la prassi testuale di alcuni teorici, sia nella
ricostruzione storica e sociale di certi critici e studiosi del genere
fantascientifico (si pensi a Darko Suvin). E non è un azzardo, e comunque
Burling lo motiva molto bene, parlare di "marxismo nella
fantascienza" e di "sinistra
sf". “Per quanto solo poche opere di fantascienza”, afferma Burling,
“mettano chiaramente in gioco le questioni sociali, politiche ed economiche
inerenti ai loro mondi alternativi, ogni storia sf, film o show televisivo
porta tuttavia con sé l'onere latente di un impegno teorico”.