Nicola
Caricola
Fellini, Truffaut e Rebatet
Nel centenario del regista della Dolce vita, sono usciti libri importanti su di lui,
a opera di Rosita Copioli (Gli occhi di Fellini, Vallecchi) e di Alto Tassone (Fellini, Tutti i film, Cineteca di Bologna). Testi densi e
complementari per angolazione di autori che hanno frequentato Fellini, come del
resto il suo rimpianto biografo più noto: Tullio Kezich.
Del Fellini giovane, cresciuto in un Paese che si considerava una grande
potenza, si sa soprattutto ciò che lui stesso ha raccontato nei film e
nelle interviste. Ma di Fellini si diceva che mentisse come respirava. Del
resto chi, divenuto famoso ovunque, racconta davvero tutto di sé, specie
quando, sui vent’anni di età, ha attraversato una guerra perduta e – insieme –
una guerra civile?
Il libro che ancora manca su Fellini è perciò quello centrato sul suo
periodo giovanile nella Roma dal 1939 al 1944, anno del matrimonio con
Giulietta Masina, avvenuto poco prima dell’occupazione angloamericana
della capitale.
Potrebbe scriverlo Rosita Copioli,
già biografa [delle figlie] di Rashid el Gailani (Le figlie di Gailani e mia madre, Franco Maria Ricci), lo statista
che nel 1941 schierò l’Irak con l’Italia.
Certo, Fellini non era un politico, nemmeno un militare (chi lavorava nello
spettacolo in Italia era esente dalla leva), ma il cinema è più industria che
arte, e quindi è sensibile alla politica.
Chi in Italia ha ora scoperto i romanzi di Lucien Rebatet,
avrà notato che lui si guadagnava de vivere come critico cinematografico.
La stima di Rebatet, alias François Vinneuil, aveva permesso tra 1940 e 1944 a Marcel
Carné – politicamente e moralmente sgradito nella
Francia occupata – di lavorare.
Sempre Rebatet, negli anni di prigionia (fino al
1952), ebbe una nutrita corrispondenza con un adolescente “difficile”,
fresco di riformatorio, come François Truffaut,
contribuendo ad aprirgli le porte della professione cinematografica.
Meno determinante, ma comunque interessante, è riscoprire, grazie al libro
di Tassone, che Rebatet contribuì alla
ricezione francese dei primi film da regista di Fellini.
Sono risvolti della storia del cinema che sono lambiti da importanti
manifestazioni, come a Bologna il Festival del Cinema Ritrovato (l’edizione
2024 è appena terminata) e quello dei Milleocchi (l’edizione
del 2024 sarà a settembre) a Trieste.
Parafrasando l’autobiografia del regista corso José Giovanni dedicata al
padre, che l’aveva sottratto al patibolo, il cinema “ha nel cuore giardini
introvabili”. Per ora.
“Barbadillo. It”,
2 luglio 2024